IL RITORNI DEI “MONTI MORENTI” - IL BANANA DIMENTICA DUEMILA EURO DI ESPOSIZIONE BANCARIA DEL SUO IMPERO E SPARA LA SOLITA CAZZATA A BRUNELLO VESPA: “TORNO IN PISTA PER SALVARE IL PDL. NON POSSO GETTARE AL VENTO 18 ANNI DI IMPEGNO POLITICO” – BERSANI A DIFESA DI MONTI: "IL POMPIERE PUÒ ANCHE FARE DEGLI ERRORI MA NON HA APPICCATO IL FUOCO E SAREBBE CURIOSO CHE COLUI CHE HA APPICCATO IL FUOCO SI PERMETTESSE DI FARE LE PULCI AL POMPIERE CHE HA IMPEDITO CHE IL FUOCO DILAGASSE" – PIERFURBY BLA BLA…

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1- BERLUSCONI: ‘TORNO IN PISTA PER SALVARE IL PDL. NON POSSO GETTARE AL VENTO 18 ANNI DI IMPEGNO POLITICO'
Ansa.it

'Torno in pista per salvare il Pdl. Alle elezioni politiche del 2008 abbiamo preso il 38%. Se alle prossime dovessimo scendere per assurdo all'8%, che senso avrebbero avuto 18 anni di impegno politico?''. E' quanto afferma Silvio Berlusconi in un colloquio con Bruno Vespa, di cui oggi il giornalista riporta alcuni stralci in un articolo su QN. ''Avrei voluto dare l'annuncio piu' in la', magari all'inizio dell'autunno. Ma qui non si riesce a tenere niente di riservato'', dice Berlusconi, che commenta anche l'innalzamento dello spread.

''Noi subimmo una violentissima campagna sugli spread - ricorda - eppure io ho sempre saputo che essi sono frutto di speculazione e non hanno niente a che vedere con i fondamentali di un Paese''. All'intervista, realizzata per il nuovo libro di Vespa, era presente anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, che in merito alla ridiscesa in campo del Cavaliere ha ribadito: ''Il candidato e' lui. Io resto solo il segretario del partito''.

"La ridiscesa in campo di Berlusconi non farà di certo bene all'Italia", dice invece in un'altra intervista, al Messaggero, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Adesso"nessuno ha più alibi. Chi sceglie il Pdl sceglie Berlusconi", mentre "il nostro compito sarà aggregare il centro". Secondo il leader centrista "il giorno dopo le elezioni l'Italia non è governabile senza una convergenza tra le grandi forze politiche". E se il Pdl non ci starà, "significa che si autoesclude".

"Alle elezioni ci sarà un'area moderata formata da professionisti della politica e da personalità nuove, impegnata esplicitamente a spiegare che lo spirito e il lavoro del governo attuale deve proseguire nella prossima legislatura", assicura Casini. "Evitiamo di tirare in ballo Monti di qui alle elezioni" ma, chiosa, "non penso che il premier andrà ad alimentare il numero dei disoccupati".

Il leader dei centristi ribadisce quindi il sostegno all'esecutivo. "La cura che è stata intrapresa ha evitato all'Italia di entrare nel girone infernale dei Paesi a sovranità limitata", afferma. "Se fosse andato avanti Berlusconi, saremmo stati travolti come la Grecia".

Nell'intervista Casini torna ad attaccare le agenzie di rating che "se continuano così tra poco non saranno più prese sul serio da nessuno", e auspica la nascita degli "Stati Uniti d'Europa", fondati sui "principi della responsabilità e della sussidiarietà". In tema di riforma elettorale, "a settembre andrà in aula e in un mese la vareremo", dichiara Casini. " Sia Bersani che Alfano hanno la consapevolezza che bisogna trovare un'intesa tra le forze che sostengono Monti e preferibilmente anche con le altre".

2- BERSANI: IL RITORNO DI BERLUSCONI È AGGHIACCIANTE
Ansa.it

''Nei prossimi mesi dovremo risvegliare in Italia una ragionevole fiducia. Mettendoci all'attacco. Quale risparmiatore dovrebbe aver fiducia nell'Italia davanti a liste di fantasia, partiti per procura, leadership invisibili e senza controllo o agghiaccianti ritorni?''. Cosi' Pier Luigi Bersani critica, all'assemblea del Pd, il ritorno di Berlusconi.

Dal palco Bersani elenca una serie di punti programmatici per il partito: "Alleggerimento fiscale a carico di rendite di grandi patrimoni finanziari e immobiliari", e' una delle proposte lanciate. "Ci sono dunque impegni che proporremo di sottoscrivere come quello di affidare alla responsabilità del candidato premier una composizione del governo snella, rinnovata, competente e credibile internazionalmente", aggiunge.

Bersani difende quindi il ruolo del premier Mario Monti: "Il pompiere può anche fare degli errori ma non ha appiccato il fuoco e sarebbe curioso che colui che ha appiccato il fuoco si permettesse di fare le pulci al pompiere che ha impedito che il fuoco dilagasse".

Il segretario, aprendo l'assemblea del partito, invita ad evitare distinguo dentro il Pd sull'agenda Monti dopo il 2013. "Vedo che in mezzo a tanti problemi - dice - si sta aprendo una discussione singolare sul tasso di continuità rispetto a questa transizione (Monti, ndr). Non capisco il dilemma. Inviterei a non cadere sempre nella ricerca di punti di distinzione, a volte un po' metafisici, stucchevoli e fastidiosissimi per la nostra gente".

Se per continuità, spiega Bersani, si intende "la ferma presenza dell'Italia in Europa, tenere i conti a posto e prendersi responsabilità, è così. Ma non è così se pensiamo che significa che noi avremmo fatto proprio così le pensioni, l'Imu, il mercato del lavoro, le liberalizzazioni e la spending review".

Sulla riforma elettorale Bersani parla di una ''beffa costituzionale di Pdl e Lega che buttano la palla in tribuna per propaganda col rischio di bloccare ogni riforma. Siamo pronti a approvare almeno la norma sulla riduzione del numero dei parlamentari", afferma il leader del Pd.

L'Italia, prosegue Bersani, ''ha il diritto di costruire un bipolarismo saldamente costituzionale, temperato, flessibile, che metta a confronto progetti alternativi per il Paese. Con le prossime elezioni, o ci sarà una scelta fra progetti alternativi, o l'alternativa si rischia di farla fra populismi e resto del mondo".

 

 

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