RIUSCIRÀ IL PD A PERDERE ANCHE STAVOLTA IL CAMPIDOGLIO? OH YES!

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Alessandro Capponi per il "Corriere della Sera - Roma"

«Con noi finirà l'epoca dei privilegi e dei favori e inizierà quella dei diritti e delle possibilità per tutti. Ogni incarico amministrativo sarà attribuito solo per capacità e curriculum». È parte del primo - e corposo - intervento di Ignazio Marino candidato sindaco di Roma. Con lui sono otto i partecipanti alle Primarie del 7 aprile: si presenteranno direttamente alle Comunali gli indipendenti Sandro Medici (presidente di Cinecittà), Alessandro Bianchi (ex ministro con Prodi) e Alfio Marchini. Polemiche nel Movimento Cinque stelle che, come scritto domenica sul Corriere ha chiuso il forum ufficialmente per «manutenzione», e ha di nuovo rinviato le consultazioni on line: deciderà Grillo, pare.

Il segretario regionale Enrico Gasbarra prima fa notare la differenza con centrodestra e M5S - «il Pdl non fa primarie, Grillo fa votare solo cinquemila persone» - poi invita i partecipanti a «gareggiare con stima e rispetto reciproco».

Non sarà semplice. Ignazio Marino, la cui candidatura è stata voluta da Goffredo Bettini e apprezzata da Nicola Zingaretti, incassa sì l'incoraggiamento di molti sia in città sia fuori (De Magistris da Napoli, Orlando da Palermo) ma, a Roma, ottiene anche qualche frecciata. Alla consegna delle firme, cominciano Umberto Marroni e David Sassoli: ironizzano, pur senza nominarlo, sulla raccolta firme di Marino, sorridono, «io ho cominciato a novembre a raccoglierle...». Il senatore Raffaele Ranucci non lo nomina ma scrive: «Chi si candida per Roma non lo faccia perché non è stato nominato ministro e allora ripiega».

Marino però può contare - oltre a sondaggi che lo danno vincente per distacco - non solo sui molti attestati di stima che da ieri circolano sui social network, ma anche su quello, tra gli altri, del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: «Che lui sia in campo è buona notizia per la società civile che vuole politica, beni comuni, diritti». Il sondaggio Swg di una settimana fa, quindi prima delle elezioni dei presidenti di Camera e Senato: Pd tra 28 e 29, Sel tra 3 e 4,7, Pdl tra 18 e 21, Grillo tra 27 e 31, Monti 4,2-7,9.

Ignazio Marino, nato a Genova e a Roma fin da studente, annuncia la sua decisione su Twitter - «mi candido per la città che più amo al mondo» - e poi sul sito spiega la Roma che vorrebbe: «Una città che cresce in modo etico, intelligente ed ecologico, accogliente e attenta ai bisognosi, che sa difendere e valorizzare le donne, che si riprende il ruolo che le spetta nel mondo, che sa essere a misura di bambino e fa riscoprire il gusto di sorridere per strada».


2. MARCHINI SI SFILA: «SFIDA TRA CORRENTI CORRO DA SOLO»
Dal "Corriere della Sera - Roma"

Alfio Marchini consegna le firme per le Primarie ma annuncia che non parteciperà: «Abbiamo deciso di depositarle perché era un dovere verso coloro i quali, pur non essendo per la grande maggioranza d'accordo sulla mia partecipazione, in poco tempo hanno permesso di andare ben oltre il quorum richiesto. Inoltre, lo trovo giusto e rispettoso verso la casa del Pd che ha cambiato il regolamento rendendo così tecnicamente possibile la nostra partecipazione».

Evidentemente, però, per lui non è stato sufficiente: «Ho sperato che maturassero anche le condizioni politiche per una competizione che andasse oltre il legittimo confronto tra diverse correnti interne. Appare evidente che quelle condizioni non si sono verificate, come peraltro sottolineato dai recenti commenti di importanti esponenti del Pd, oltre al fatto che non ho colto alcuna differenza sostanziale nei programmi dei principali partecipanti».

 

DAVID SASSOLI GUARDA LONTANO ALFIO MARCHINI SANDRO MEDICI