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Dagonota
Sergio Mattarella ha un’unica certezza: vuole creare ogni condizione possibile per evitare di sciogliere le camere. Si chiami legge elettorale, si chiami manovra correttiva, si chiami Bce-Mps.
Sul fronte della legge elettorale, starebbe accarezzando l’idea di rilanciare un sistema proporzionale con sbarramento al 5 per cento per ammazzare i cespugli e Alfano, quindi emarginare i grillini e Salvini, e dare spazio agli altri.
Ma il partito più grosso in Parlamento è quello di chi vorrebbe arrivare a prendere la pensione. A quel punto, la legislatura deve durare fino a settembre 2017 (almeno 4,5 anni di legislatura). E ci sarebbe la scusa per onorare in maniera adeguata sia le celebrazioni per i 60 anni del Trattato di Roma, sia il G-7 di Taormina.
FRANCESCHINI E ANDREOTTI AI TEMPI DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
Ma chi mettere a Palazzo Chigi? Sergio preferirebbe un ritorno di Matteo, con un governo ampiamente rivisto. Ma Roma, in queste ore, è un formicaio. Tutti vedono tutti. Tutti negoziano con tutti. Tutti promettono la Luna a tutti.
Franceschini è in contatto telefonico Fitto e con Cesa e i fuorusciti di Alfano. Fitto mira a una alleanza con la Lega: Salvini al nord, Fitto al sud. Renzi - è cosa nota - non si fida di Franceschini e propone il fido Gentiloni; meno Delrio, sospettato di simpatie per Mattarella (Delrio e Castagnetti dividono lo stesso appartamento a Roma.). Padoan perde colpi e quotazioni. “E’ privo di spessore politico”, dice oggi Matteuccio. Ma teme che possa diventare Lamberto Dini.
Mattarella vorrebbe Calenda, palermitano come lui, ma i piddini si oppongono. Renzi sa che Calenda lo odia. Cinque giorni dopo la nomina, Calenda si è scontrato con il Giglio Magico: chiama Lotti che non gli risponde, idem la Boschi; chiede un incontro chiarificatore con Renzi. “Che posso farci?”, svicola Matteo. E tutti i provvedimenti messo in campo da Calenda, la Boschi li boccia.
PIETRO GRASSO TRA BERSANI ED ENRICO LETTA
Anche Bersani vuole fare il mossiere. E come incaricato premier, vede Piero Grasso, seconda carica dello Stato, come ultima chance. Ma chi controlla il Pd? Franceschini ha il 20 per cento e propone la Pinotti che ha rotto con Renzi. Bersani ha il 20, idem i giovani turchi di Orlando-Orfini ed ex Pci. Renzi ha il 40. E qualcuno ha sentito dire alla ministra della Difesa: mai stata renziana...
Grillo dice che non vuole vincere, visto quello che è successo a Roma con la Raggi. Con il trio DiMaio, Fico e Dibba non si va da nessuna parte, c’è troppa gelosia dentro il movimento e vuole mettere degli organi. Il suo vedo leader è l’Appendino: seria, sposata, studia i dossier, ineccepibile.
silvio berlusconi fotografato da bruno vespa
Con Salvini e Meloni assatanati, Berlusconi non si può permettere di andare al voto, viste anche le sue condizioni di salute. Niente voto, ma ok al proporzionale. E questo formicaio smetterà di impazzire solo la prossima settimana.
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