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Tommaso Labate per il Corriere della Sera
«Lo smottamento è in corso. In tanti stanno uscendo dal Partito democratico per venire verso di noi. E tantissimi altri lo faranno presto», sorride Roberto Speranza. Nella centrale operativa di Mdp-Articolo 1 alzano i calici brindando al dopo-partita delle elezioni amministrative.
Nella Lecce appena conquistata dal centrosinistra, il segretario provinciale dei democratici locali Salvatore Piconese - alla testa di altri cento dirigenti - ha salutato la real casa renziana per accasarsi tra i fuoriusciti. Saranno tutti in piazza dopodomani, nel battesimo della «cosa» che nascerà alla sinistra del Pd insieme a un altro grande nome dell' ultima tornata elettorale, quel Leoluca Orlando che ha riconquistato Palermo al primo turno e che in piazza Santi Apostoli salirà addirittura sul palco.
giuntella moretti bersani speranza
Prendendo la parola, ma il canovaccio della giornata è ancora tutto da scrivere, dopo un videomessaggio di auguri registrato dall' attore Claudio Amendola (fino all' altro ieri sembrava probabile anche la presenza dell' attrice Jasmine Trinca, che dalla Gruber a Otto e mezzo si era dichiarata simpatizzante del tandem Pisapia-Bersani, ma poi non se n' è fatto nulla).
Nati il primo luglio, dopodomani. Galvanizzati dal processo a Renzi che si è aperto all' interno del Pd, gli illustri «ex» metteranno alcuni punti fermi delle loro strategie future provando a lasciarsi alle spalle l' etichetta di «scissionisti». Il primo punto fermo è Giuliano Pisapia, che sabato chiuderà col suo intervento l' appuntamento in piazza a Roma uscendo definitivamente dai radar di chi punta ad incasellarlo nell' orbita renziana.
claudio amendola vigile foto mezzelani gmt049
Il secondo è nel rapporto consolidato con quel pezzo di società civile che si era reso protagonista della vittoria del No al referendum del 4 dicembre, e che a Santi Apostoli sarà rappresentato dall' ex presidente della Consulta Valerio Onida. Il terzo sta nella decisione di non chiudere definitivamente i ponti con «tutto quello che c' è alla nostra sinistra», testimoniato dalle presenze in piazza di esponenti come Pippo Civati e Stefano Fassina. Il quarto sarà la foto di famiglia che verrà scattata, in cui troveranno spazio veterani e facce più o meno nuove.
Ed eccola, la foto di famiglia di «Insieme», il nome scelto per rappresentare la sintesi tra i bersaniani di Mdp-Articolo 1 e il Campo Progressista di Pisapia. In primo piano, ovviamente, Pier Luigi Bersani, Massimo D' Alema, Roberto Speranza, Enrico Rossi, Arturo Scotto, oltre all' ex sindaco di Milano.
Quindi Laura Boldrini, la presidente della Camera che continuerà a mantenere un profilo più basso dettato da ragioni istituzionali, ma che sabato comunque ci sarà. E ancora, a presidiare il centro cattolico democratico, il braccio destro di Pisapia Bruno Tabacci e il prodiano Franco Monaco, quest' ultimo occhi e orecchie del Professore all' interno della nascente «cosa» di sinistra. Senza dimenticare un pezzo del vincente partito dei sindaci del centrosinistra del 1993, rappresentato - oltre che da Leoluca Orlando - anche da Antonio Bassolino, altro big che sabato sarà a Santi Apostoli.
Le tensioni all' interno del Pd, ovviamente, spingono gli organizzatori della piazza di sabato verso la convinzione di essere sulla strada giusta. E rimane da capire, ma è impossibile farlo prima che la manifestazione vada in scena, come saranno accolti i democratici che hanno deciso di farsi vedere in piazza Santi Apostoli, dal ministro della Giustizia Andrea Orlando al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, passando per Gianni Cuperlo. Gli ultimi dettagli della scenografia sono ancora da definire.
Lo slogan dominante sarà «Nessuno escluso», mutuato da una traduzione non proprio letterale del «For the many non for the few» («Per tanti, non per pochi») che ha fatto la fortuna dell' ultima campagna elettorale del Labour griffato Jeremy Corbyn.
«Sabato è il nostro inizio. Tutto comincerà da lì», insistono gli organizzatori del Primo Luglio cedendo per un attimo all' ottimismo di sondaggi che li danno col vento in poppa. Ma coi sondaggi, si sa, non si costruiscono né case né cose. La partita, in fondo, non è neanche iniziata.
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