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"Toglietemi tutto ma non il mio Saccomanni", Bella Napoli lo aveva detto martedì ad Enrichetto nel faccia faccia al Colle, lo ha ripetuto anche dopo nei tanti colloqui telefonici con l'inquilino di Palazzo Chigi. E stamattina ad avvertire Matteuccio che Gelatina è un intoccabile è stato il Chierichetto.
A far capire la piega che prendeva il caso Saccodanni comunque era stato ieri uno dei giornali di casa Napolitano, l'Unità , sottolineando che Superciuk di via XX Settembre conta "sul gradimento del Quirinale" e "in caso di rimpasto non riguarderà in ogni caso il titolare di quel dicastero". Più chiaro di così!
E oggi a ribadire ulteriormente il Quirinale-pensiero ci ha pensato il quotidiano della Confindustria. Saccomanni? E' ben piazzato sotto "il vigile ombrello del Quirinale". Forte della riconferma er Pappagorgia ha rialzato la testa. Lunedì ha convocato i dirigenti di via XX Settembre per fargli un liscio e busso, dopo gli auguri di Natale arriverà la cazziata della Befana.
Gelatina ad Enrichetto ha confidato che le "incomprensioni" di queste ultime settimane (e chiamale incomprensioni!) sono state provocate dai suoi uffici scaricando così tutta la responsabilità sui collaboratori. Un'anteprima di quello che dirà lunedì agli alti gradi di via XX Settembre è stato anticipato all'inizio di questa settimana al suo staff spedendo - dicono - sul banco degli imputati (senza mai nominarlo) il suo capo di gabinetto Daniele Cabras.
Cabras è un figlio d'arte. Suo padre è l'anziano senatore della sinistra dc famoso più per la polemica con Cossiga che per il lavoro parlamentare. Sull'ex presidente della Repubblica ha sparato più di una volta ad alzo zero definendolo "personaggio pericoloso per le Istituzioni, un predicatore furbastro, un peronista della peggior specie, uno che considera normale lo Stato parallelo e i poteri occulti".
Cossiga che le cose non le lasciava mandare a dire lo bollò come "triste e tristo figuro" chiudendo la partita ricordando che "ai piccoli e agli scemi i miei genitori mi hanno sempre insegnato di non fare del male".
Il rampollo dell'antiCossiga in primavera è sbarcato all'Economia grazie al governicchio di Enrichetto con il preciso mandato di chiudere l'era Tremonti-Monti-Grilli. Una promozione suggerita al Chierichetto, poi trasmessa a Saccodanni che pensava a tutt'altra persona, da Francesco Boccia in Di Girolamo e Pippetto Patroni Griffi quando era segretario della Commissione Bilancio della Camera.
Due presentazioni giuste che gli hanno consentito di sedere su una poltrona dove passano tutti i dossier più importanti (leggi nomine, fusioni ecc.) a cui però sembra non riservare a tutti la stessa attenzione, vista come è andata con i 150 euro di aumento ai professori.
Intanto, in via XX Settembre il clima interno non sarebbe dei migliori. Le polemiche su Saccodanni questa volta non c'entrano. Nei corridoi del ministero si parla (o meglio si sussurra) di un epico scontro, che sarebbe avvenuto all'inizio della settimana, tra il ragioniere generale dello Stato Daniele (porto) Franco e Lurch Cottarelli. Il primo avrebbe accusato mister Spending Review di sconfinare dal suo mandato e invadere gli spazi della Ragioneria. Insomma per chi deve tagliare. Di più, s'intende.
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