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SALVINI PAGA DAZIO: LA LEGA SI SPACCA ANCHE SULLA RISPOSTA ALLE “TARIFFE” IMPOSTE DA TRUMP – IL SEGRETARIO, ORMAI IN PIENA SBORNIA “MAGA”, STUZZICA LA MELONI CHIEDENDOLE DI FARE ACCORDI DA SOLI CON IL TYCOON. MA IL PRAGMATICO GOVERNATORE DEL VENETO, LUCA ZAIA, LO FULMINA: “BISOGNA TRATTARE. LO DEVE FARE L’EUROPA IN MANIERA UNITA”

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TRUMP "È UN'OCCASIONE STORICA IRRIPETIBILE PER L'ITALIA.

Da www.ansa.it

 

trump salvini

Possiamo essere centrali, cosa che non siamo a livello internazionale dai tempi di Berlusconi e Craxi quando l'Italia contava e si sedeva ai tavoli giusti.

 

Si tratta di fare l'interesse nazionale italiano così come Trump li fa dell'America, i cinesi della Cina". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini a "Giù la maschera" su Rai Radio 1.

 

"Tutti i dati di tutte le scelte di politica industriale, commerciale, migratoria" dell'Europa, "si stanno rilevando un fallimento e si tratta allora di cogliere l'opportunità delle offerte di Trump. Dobbiamo suicidarci con Macron?", ha aggiunto. "I francesi e i tedeschi hanno sempre fatto i loro interessi. Ora Trump usa i dazi come merce di scambio. Lo ha fatto con il Messico, lo stesso con il Canada. E' un uomo di business. E allora ti siedi al tavolo e dici: difendi gli interessi di Macron o i tuoi?". In tutto questo, ha concluso il ragionamento, "le minacce di von der Leyen sono ridicole. Sfruttiamo quest'onda".

 

luca zaia - foto lapresse

ZAIA “NON POSSIAMO PERMETTERCI UNA STANGATA LA RISPOSTA SIA UNITARIA”

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per il “Corriere della Sera”

 

Luca Zaia, il suo Veneto potrebbe reggere i dazi minacciati da Trump?

«No, che non ce li potremmo permettere. Gli Usa sono un mercato di elezione per molte nostre aziende del turismo, dell’agroalimentare, dello sport system, del mobile, dell’high tech, dell’aerospazio, e di molti altri settori ancora».

 

Quanto incide sul vostro pil l’America?

la stretta di mano tra donald trump ed emmanuel macron 2

«Gli Stati Uniti sono uno dei principali partner commerciali del Veneto. Esportiamo merci per oltre otto miliardi di euro. Nel 2023 si è registrata una flessione del -5,8%, ma gli Usa restano un mercato chiave, forse il più importante per noi».

 

Trump fa sul serio quando minaccia il 25 per cento?

«Trump è un business man. È abituato a trattare. Prova a fare il suo gioco».

 

E quindi che bisogna fare?

«Trattare».

 

trump meloni

Chi deve farlo? L’Europa?

 «L’Europa, certo. L’Unione europea deve rispondere in maniera unita, ma la vedo debole, afona, non autorevole. E mi dispiace constatarlo, da europeista».

 

Trump sostiene che la Ue sia nata per fregare gli Stati Uniti.

 «Non è vero. Siamo amici. Gli Stati Uniti devono molto alla cultura e alla storia del Vecchio continente. Basterebbe vedere i cognomi dei loro cittadini. Il rapporto è davvero da gemelli siamesi, e siamo loro riconoscenti, perché gli Usa ci hanno aiutato a liberarci dalla dittatura. È anche grazie a loro se siamo una democrazia».

 

Trump punta a dividerci?

«Sì, al divide et impera. Perciò bisogna essere più autorevoli. Sedersi al tavolo. Vedere le carte. Non minacciare. Parlare con una sola voce».

 

GIANCARLO GIORGETTI LUCA ZAIA

E l’Italia cosa può fare?

«Il nostro governo, visti i buoni rapporti con Trump, può essere il frontman dell’Europa. L’unico Paese del G7 europeo che possa vantare un buon rapporto con questo governo americano. Finora la nostra politica estera è stata autorevole, siamo centrali, sfruttiamo questa nostra forza acquisita».

 

Come fare nel concreto?

 «Farci carico della mancanza europea. L’Europa si deve dare una sveglia». Salvini sta con Trump. Non la pensa come lei. «Non so cosa abbia detto Salvini».

 

[…] Cosa teme se l’Europa non sarà unita?

«Trump tratterà con i singoli. I francesi ci stanno già provando».

 

friedrich merz in un jet militare

Macron e Trump sembravano molto a loro agio alla Casa Bianca.

«La Francia ha tifato per i democratici. Trump non lo dimentica».

 

Dicono che lei guardi a Merz.

 «Non lo conosco. Lo giudicheremo dai fatti».

 

Merz non vuole farsi intimorire.

 «Ma anche lui non potrà rinunciare al mercato americano. La Germania è legata a doppio filo con gli Usa». Come finirà? «Vedremo day by day. Step by step. Bisogna lavorare affinché il vero asse mondiale sia quello Usa-Ue. Uniti per fronteggiare la Cina»

salvini sta con trump vignetta by lele corvi il giornalone la stampa