
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO…
SALVINI RISCHIA DI FARE UNA FIGURACCIA SULLA MANOVRA – I FONDI SONO POCHI E NELLA FINANZIARIA “RISTRETTA” DA 16 MILIARDI C’È SPAZIO PER POCHE MISURE. FORZA ITALIA INCASSERÀ IL TAGLIO DELL’IRPEF PER IL CETO MEDIO, CON UNO SCONTO CHE POTREBBE ALLARGARSI ANCHE AI REDDITI DINO A 200 MILA EURO. MENTRE LA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI, SBANDIERATA DAL LEADER LEGHISTA, RISCHIA DI ESSERE PER POCHI. E ANCHE IL BLOCCO DELL’AUMENTO DEI REQUISITI PER ANDARE IN PENSIONE, PROMESSO DAL CARROCCIO, NON È SCONTATO…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per www.repubblica.it
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
La manovra ha bisogno di un’altra messa a punto ai box prima di scendere in pista. Ecco perché dopo il vertice di due giorni fa a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni tornerà a riunire i suoi vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini, insieme al leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Una nuova riunione, tra domenica sera e lunedì, per sciogliere i nodi che ancora attorcigliano la legge di bilancio. Sono allo stesso tempo economici e politici.
Nella “piccola” Finanziaria da 16 miliardi c’è spazio per poche misure. Forza Italia ha già incassato il taglio dell’Irpef per il ceto medio: lo sconto salirà progressivamente per i redditi tra 28mila e 50mila euro, arrivando a toccare un valore massimo di 440 euro.
Ma il beneficio è destinato anche a chi ha un reddito maggiore di 50mila euro, fino a una soglia che a ieri sera era fissata a 200mila euro. Superato questo livello scatta la sterilizzazione dello sconto attraverso la cancellazione di detrazioni per un valore pari a 440 euro.
La Lega, invece, rischia di perdere terreno sulla nuova rottamazione delle cartelle fiscali, oltre che sul blocco dell’aumento dei requisiti per andare in pensione.
La misura che ancora non convince del tutto Fratelli d’Italia e FI è proprio la maxi-rateizzazione dei debiti con il Fisco senza il versamento di interessi e sanzioni. La possibilità di spalmare solo i debiti con un importo elevato su 108 rate (9 anni) ridimensiona la portata e i costi dell’intervento.
ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI
Ma la cinghia potrebbe stringersi di più. E qui la questione si fa politica perché sul tavolo c’è il perimetro della platea dei beneficiari: una “pace fiscale” per pochi diventerebbe un boomerang per Matteo Salvini.
Il nodo è rappresentato dai recidivi, i contribuenti che hanno aderito alle rottamazioni precedenti, ma che poi non hanno pagato. Nel governo c’è chi vorrebbe limitare l’accesso alla quinta edizione prendendo come riferimento il numero delle rate non saldate in passato: più bassa è la fedeltà fiscale, meno possibilità ci sarebbero di essere inclusi nel nuovo schema.
VORTICE DI MAGGIORANZA - IL GIORNALONE - LA STAMPA
[…] Ieri è partita ufficialmente la trattativa con le banche per arrivare, nell’auspicio dell’esecutivo, a un contributo concordato. Ma all’incontro al Mef tra il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, e una delegazione dell’Abi, si è parlato soprattutto del fondo per i rimborsi dell’addizionale Irap sui dividendi esteri (1,5 miliardi).
Carte coperte, invece, sulla misura che punta a incassare 2-3 miliardi dagli istituti di credito. Perde quota l’idea di allungare il congelamento delle deduzioni delle Dta (imposte differite attive) fino al 2027: problemi di gettito e con l’Europa alla base della frenata.
Giorgetti non si sbilancia: "Ci sono tante proposte in circolazione, è complicato, gli ingredienti della torta sono complicati, deve arrivare a giusta cottura, poi magari è buona”. [...]
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