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BERTO-LISO IMPANATO E FRITTO - SALVINI SCARICA L’EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE: “NON PUÒ ESSERE LUI IL NOSTRO CANDIDATO SINDACO” - MA IL LEGHISTA COLPENDO BERTOLASO METTE NEL MIRINO LA LEADERSHIP DI BERLUSCONI - TORNA IN GIOCO GIORGIA MELONI?

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BERTOLASO BERLUSCONIBERTOLASO BERLUSCONI

Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

 

La Lega dice addio a Guido Bertolaso, volta le spalle a Forza Italia e dà forfait alle “gazebarie” (con un solo nome) di sabato e domenica a Roma. È un filo che si rompe, perché «lui non può essere il nostro candidato sindaco» stronca Matteo Salvini mandando in avanscoperta i suoi uomini con una nota ufficiale. Ma nel mirino - in questa partita ormai surreale fatta di continui strappi e finte ricuciture - c’è Silvio Berlusconi, la sua leadership.

 

Il leader di Forza Italia lo ha capito, è su tutte le furie, prova a blindare ancora una volta l’ex capo della Protezione civile e conferma le consultazioni del fine settimana. Gli è chiaro che la posta in gioco è alta. A nulla è valsa la telefonata di fuoco intercorsa tra i due nel tardo pomeriggio di ieri. «Hai deciso di far saltare tutto per aria? Se è così dillo», ha incalzato il Cavaliere.

MELONI BERTOLASOMELONI BERTOLASO

 

In questo quadro disastrato rischia di tornare in gioco Giorgia Meloni (in gravidanza avanzata). La sua candidatura resta «extrema ratio», ripete lei riunendo nel suo ufficio Ignazio La Russa e altri dirigenti di Fdi: «Ma se Bertolaso non è più il candidato di tutta la coalizione, dovremo ragionarci su». Dopo domenica, insomma, potrebbe scattare quello che gli stessi Fratelli d’Italia chiamano ironicamente il “Piano G”. Mentre Alfio Marchini, uscito vittorioso dalle primarie leghiste, sogna di avvantaggiarsi in qualche modo del caos nel centrodestra.

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Tutto precipita con la riunione che i big romani di “Noi con Salvini” tengono al gruppo al Senato mercoledì sera. Presenti il capogruppo e commissario laziale Gianmarco Centinaio e la deputata Barbara Saltamartini.

 

Mettono sul tavolo le centinaia di mail di militanti e potenziali elettori leghisti a loro dire «indignati» dalla candidatura Bertolaso e dal cedimento a «finte primarie». Tanto più che Fi non avrebbe fornito le garanzie sulla trasparenza della consultazione. Salvini viene informato e autorizza la nota pomeridiana dello stesso Centinaio e del vicesegretario Giancarlo Giorgetti: «Non ci sono le condizioni di serietà e lealtà per sondare i cittadini sulla candidatura di Bertolaso».

 

ALFIO MARCHINIALFIO MARCHINI

E giù duri: «Dopo giorni di attesa, ancora non abbiamo ricevuto il testo del quesito e quello trapelato non ci convince. Messaggio poco chiaro e ingannevole. Non il centrodestra, ma Forza Italia e Fdi vogliono Bertolaso. Inoltre le nostre primarie le abbiamo già fatte il 27 e 28 febbraio a Roma e i cittadini ci hanno dato una risposta chiara e inequivocabile. No Bertolaso. Che senso ha insistere?» Affare chiuso.

 

Berlusconi chiama furente Salvini: «Non faremo di nuovo retromarcia per un tuo capriccio». Lui si schermisce: «È stata un’iniziativa dei miei, non ne sapevo niente ». Ma è un gioco delle parti, Gasparri preannuncia una smentita del capo leghista in serata, che non arriverà mai. L’intervista al Messaggero con cui il leader forzista aveva chiesto «lealtà» a Salvini, sostenendo che è «mal consigliato» su Roma, aveva avuto l’effetto della miccia.

 

renato brunetta ascolta deborah bergamini (2)renato brunetta ascolta deborah bergamini (2)

«Siamo sbalorditi, ora faccia chiarezza» attacca la portavoce Deborah Bergamini. In serata interviene lo stesso Cavaliere per difendere il professionista «Bertolaso, non il candidato di un partito o di una coalizione, ma il candidato e il sindaco di tutti i romani».

 

marcello fiorimarcello fiori

Quel che è certo, spiega Marcello Fiori che guida il comitato promotore “Bertolaso sindaco” è che le consultazioni (domani dalle 10 alle 18 e domenica 9-13) si terranno: «Mille volontari impegnati, 70 seggi sabato e 70 domenica». Puntano al plebiscito. Bertolaso, cauto: «Se i risultati delle consultazioni, ammesso che a questo punto si facciano, dovessero dare un risultato negativo, allora andrei in Grecia ad aiutare i profughi».