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Champagne per tutti ! Ha ordinato ieri notte Giuseppe Verdi nella Casa degli Artisti di Milano dove riposa. Il grande compositore ha infatti saputo, da uno dei guardiani del cimitero, che il Presidente Napolitano non parteciperà il 7 dicembre all'inaugurazione della stagione scaligera dove, nell'anno del bicentenario della sua nascita è stato scelto il Lohengrin di Wagner e non una sua opera.
L'ennesima gaffe del sovrintendente fuggiasco verso Parigi Stephane Lissner che ha spinto il Corriere della Sera, con "Sette", a dedicare all'incredibile decisione quasi dieci pagine. "Un errore grave per tre motivi" scrive Aldo Cazzullo " per l'identità milanese, per l'identità italiana e per l'identità europea" . Il tutto poi aggravato dalla fine dei festeggiamenti per i 150 anni dell'unità nazionale.
E come se non bastasse è di poche ora la notizia che il Governo cinese ha detto no ad una tournée della Scala prevista per il 2013. Il motivo pare sia legato alla scelta dei direttori dei orchestra. I cinesi li volevano italiani mentre il fuggiasco Lissner aveva già opzionato il venezuelano Dudamel e l'inglese Harding.
Questi due scivoloni creano nuovi grattacapi al sindaco Pisapia ormai convinto a mettere le mani sul Teatro che sta diventando una barzelletta non solo nel panorama musicale mondiale ma anche per Milano. Difficile andare avanti con questi continui flop fino al 2015 quando Lissner, con la testa ed il corpo ormai a Parigi abbandonerà la città della Madonnina.
Pesa sulla decisione del sindaco di far qualcosa anche il flop dell'ultimo Rigoletto andato in scena lo scorso 6 novembre con una inaspettata pioggia di buu e fischi e sulla deludente campagna di vendita degli abbonamenti e dei biglietti.
Si aggiungano inoltre le spese fisse del Teatro a cui nessuno pensa più ma che sono del 30 per cento superiori a quelle del Covent Garden di Londra e all'Opera di Parigi. La caccia al nuovo sovrintendente prosegue : Salvo Nastasi potente rasputin del Ministero dei Beni Culturali si è tirato fuori perché spera in un seggio in Parlamento ed ha capito che a Milano non verrebbe accettato così come un altro sovrintendente straniero. A chi la patata bollente visto che così fino al 2015 non si può andare?
Pisapia sogna un nuovo Grassi o un nuovo Ghirindelli. Ma per un motivo solo: non volevano compensi. Di questi tempi è come trovare un ago nel pagliaio perché tutti aspirano almeno allo stesso stipendio di Lissner 1 milione 150 mila euro, carte di credito naturalmente escluse. La festa continua.
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