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REFERENDUM, BOSCHI A SALVINI: "CI LEGA IL MILAN". E LUI LA INVITA A SAN SIRO
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Battute, sguardi gelidi, sorrisi forzati. E colpi bassi. La battaglia referendaria entra nel vivo e, anche se manca quasi un mese, è già sfida all' Ok Corral. Con uno stuolo di consiglieri e comunicatori impegnati a far pendere la bilancia verso il Sì o verso il No. E con i protagonisti che duellano a colpi di tweet e di apparizioni tv. È il caso del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e del leader della Lega Matteo Salvini, che ieri si sono fronteggiati davanti alle telecamere di Otto e Mezzo su La7 . A sorpresa, perché ieri mattina la Boschi aveva confermato la sua assenza, per poi tornare sui suoi passi nel pomeriggio.
La Boschi nei giorni scorsi aveva deciso di non partecipare perché, secondo alcuni retroscena, il premier sarebbe rimasto insoddisfatto del trattamento subito dal ministro Graziano Delrio negli studi di Giovanni Floris a DiMartedì . Vero o non vero, lo scenario è cambiato improvvisamente.
Provocata da Salvini con un hashtag insidioso - #boschiscappa - il ministro delle Riforme fa inversione a U e decide di tornare sui suoi passi: «Dici che scappo? Ok, cambio agenda e ci vediamo a Otto e Mezzo ». Controreplica di Salvini: «Boschi ha cambiato ancora idea. E questi governano l' Italia».
Fatto sta che a sera eccoli uno di fronte all' altro. La Boschi in studio, di fronte a Lilli Gruber, in tailleur luccicante. Salvini, incravattato e con barba brizzolata, in collegamento. È subito il leader della Lega ad attaccare, con esibizione di cartelli un po' rudimentali: «Tuo padre ha rovinato 90 mila risparmiatori italiani. Che fine hanno fatto i soldi di Banca Etruria? C' è stato anche chi si è suicidato». Il sorriso della Boschi si incrina e si infila in uno sguardo gelido. Poi si riprende: «Le svelo un segreto, questo referendum non è su mio padre ma sulla riforma».
Segue difesa del padre, che «sta pagando perché da noi non si fanno favoritismi». Il tentativo di tornare al punto non riesce e così la Boschi decide di rispondere a tono, citando «la banca della Lega che ha lasciato migliaia di persone senza soldi».
Salvini allora spiega che il No «è un' occasione per mandare a casa Renzi e la signorina Boschi». Lei non apprezza e replica ironica: «Giovanotto Salvini...». Lui: «Sarò pure un giovanotto per male...». E si continua su questo tono. Con la Boschi, per nulla remissiva, che dà del lei e cita articoli su articoli della Costituzione, dilungandosi «sulla ripartizione delle competenze» e sulla «stratificazione dei permessi». E Salvini, che dà del tu, ben più sbrigativo: «Gli italiani non son dei ciula ».
Quanto a colpi bassi, anche la Boschi non se ne fa mancare qualcuno. Ricorda che quando faceva le medie, «lei era già consigliere comunale» e che «il Parlamento europeo le stacca un bell' assegno da 20 mila euro al mese». Salvini alterna sospiri e risolini, tanto che la Gruber interviene: «Vedo che si sta divertendo un mondo». Salvini non si scompone e attacca: «La riforma non è il male e Renzi non è un dittatore, ma è pasticciata.
Non si tratta di cambiare un motorino, si cambia la Costituzione». Poi non resiste alla tentazione di allargare ancora il campo: «Oggi andiamo a letto con 150 milioni di euro di debito pubblico in più sulle spalle»; «Questa settimana sono sbarcati 11 mila immigrati». Boschi sbotta: «Ma se vuole parlare di un argomento a piacere, allora parliamo dei diamanti della Tanzania o dei 4,5 miliardi che dobbiamo pagare per le quote latte».
Anche la Gruber pare scontenta delle uscite fuori tema di Salvini. E infatti nel fuori onda lo rimprovera: «Eravamo d' accordo che avremmo parlato di referendum». Lo so, replica Salvini, «ma avere il ministro non capita tutti i giorni».
Finale ecumenico, con sorrisi. In onda, la Boschi scherza. «Direi che ci uniscono soltanto tre cose: il liceo classico, il fatto che siamo entrambi milanisti e che ci sta bene il quesito». Salvini, fuori onda, chiosa: «Andiamo a vedere insieme Milan-Fiorentina, così scoprirà il conflitto d' interessi». Boschi : «Ci sono già stata, ero vestita in rosso e nero e i tifosi della Fiorentina erano arrabbiati». Salvini: «Allora ti invito a San Siro». «Volentieri», chiude la Boschi.
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