DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell’articolo di Fabio Scuto per “il Fatto quotidiano”
benjamin netanyahu itamar ben gvir
L’affermazione di domenica scorsa del ministro del Patrimonio, Amichai Eliyahu (partito Otzma Yehudit), che sganciare una bomba nucleare sulla Striscia di Gaza è un’opzione, è […] senza dubbio una delle più incendiarie dell’ultradestra che siede nel governo del primo ministro Netanyahu, ma ciò che colpisce è piuttosto il potere e la legittimità di cui gode oggi, in tutto Israele e nel governo, l’estrema destra kahanista, messianica ebraica, che sostiene l’annessione e l’occupazione della Cisgiordania intera, che vede la guerra attuale come un’opportunità e disprezza la comunità internazionale, le sue istituzioni.
ITAMAR BEN GVIR - BEZALEL SMOTRICH - ZVI SUKKOT - AMIHAI ELIYAHU
Il ministro della Sicurezza Itamar Ben-Gvir (discepolo del rabbino razzista Meir Kahane, cacciato 30 anni fa dalla Knesset per istigazione all’odio), fa distribuire armi alle milizie dei coloni e invita la Hilltop Youth (i giovani religiosi-nazionalisti estremisti e intransigenti che stabiliscono gli “avamposti”) ad andare a occupare tutte le sommità delle colline. […]
Con questo governo i coloni hanno iniziato a mettere gli occhi sull’Area B della Cisgiordania, che secondo gli accordi di Oslo è sotto il controllo di sicurezza israeliano mentre quello civile è palestinese.
Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich (Sionismo religioso) ha fatto bloccare i trasferimenti delle tasse percepite da Israele sulle merci importate dalla Giordania e destinate alla Cisgiordania (l’intesa è parte degli Accordi di Oslo). Sono circa 300 milioni di dollari al mese con i quali l’Anp paga i dipendenti pubblici in Cisgiordania […] e sostiene le spese delle municipalità.
Bloccare questi fondi significa lasciare senza stipendio migliaia e migliaia di persone, soffiare sul fuoco del malcontento già estremamente forte e rabbioso contro una Anp stanca e svuotata politicamente di significato. […]
Eliyahu, figlio di un noto rabbino estremista, non è un’eccezione nel governo. Il suo collega di partito, il deputato Yitzhak Kroizer, ha detto domenica alla radio dell’esercito che “la Striscia di Gaza dovrebbe essere rasa al suolo e dovrebbe esserci una condanna per tutti lì: la morte. Dobbiamo cancellare Gaza dalla mappa. Non ci sono innocenti lì”.
Intere fasce del governo condividono queste posizioni, oltre a Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir ci sono Simcha Rothman (“Deportiamo i palestinesi nel Sinai”), Orit Strock, Avi Maoz, Zvi Sukkot – un colono estremista arrestato più volte in passato e attenzionato dallo Shin Bet adesso nominato sotto-commissario per la Cisgiordania – e Limor Son Har-Melech. Solo per nominare i più presenti e attivi sui social media e alla sera nelle tv israeliane.
La risposta del premier Benjamin Netanyahu a questa progressiva sbandata è stata debole, così come il suo rifiuto di fermare i nuovi insediamenti nei Territori occupati pone la domanda di chi sia veramente al volante, chi abbia il controllo del governo. Al ministro Amichai Eliyahu sarà impedito di partecipare alle riunioni di governo. Una sospensione, come per un alunno indisciplinato. Bibi avrebbe dovuto cacciarlo, ma ha scelto di non farlo. Ha dato priorità alla salvezza del suo governo e di se stesso piuttosto che alla sicurezza di Israele.
“Il primo ministro Benjamin Netanyahu – scriveva ieri Haaretz nel suo editoriale – non è la soluzione, ma il problema. Ha legittimato il kahanismo e l’estrema destra. Durante i suoi anni al potere, Israele è diventato più estremista, e coloro che un tempo erano ai margini della società per la loro visione messianica sono ora importanti ministri. Idee e valori che prima erano al di fuori del consenso, come il trasferimento degli arabi da Israele, sono stati normalizzati sotto la leadership irresponsabile di Netanyahu”.
Infatti i “giovani delle colline”, i coloni più estremisti, sono passati dall’essere obiettivi dell’intelligence del servizio di sicurezza Shin Bet per il loro estremismo, appunto, a servire adesso come ministri, deputati della Knesset, assistenti e consiglieri. Per loro è arrivato il momento decisivo, liquidare il problema palestinese una volta per tutte.
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