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SE LA SITUAZIONE INGLESE È COME LA FACCIA DI BORIS, BEH… - ALTRI 545 MORTI NEL REGNO UNITO, QUASI 250MILA CASI E 35MILA DECESSI, DI CUI ALMENO 10MILA NELLE CASE DI RIPOSO - LA PREANNUNCIATA QUARANTENA OBBLIGATORIA DI 14 GIORNI PER CHI ARRIVA DALL'ESTERO POTREBBE ESSERE ESCLUSA PER ALCUNI PAESI CON CUI ATTIVARE UN ''CORRIDOIO COVID'' - IL GOVERNO HA PUBBLICATO INTEGRALMENTE "LA BOZZA DEL TESTO LEGALE" CONDIVISO CON L'UE COME BASE DEI COLLOQUI BREXIT, IN STALLO TOTALE

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1.CORONAVIRUS: ALTRI 545 MORTI IN GB, QUASI 250.000 CASI

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 (ANSA) - Nuovo balzo di 545 morti nel bilancio ufficiale di giornata delle vittime del coronavirus nel Regno Unito secondo l'aggiornamento del dicastero della Sanità citato dal ministro dell'Ambiente, George Eustice, protagonista della conferenza stampa odierna a Downing Street. L'impennata, dopo i 160 di ieri, risente del recupero ormai consueto di dati non raccolti durante il weekend. Il totale dei decessi accertato con i tamponi sale così a 35.341. Mentre i contagi complessivi si assestano a 248.818, con curva confermata in flessione.

 

2.CORONAVIRUS: GB, OLTRE 10.000 LE MORTI NELLE CASE DI RIPOSO

 (ANSA) - Sono oltre 10.000 gli anziani morti finora di coronavirus - come causa o concausa - nelle case di riposo del Regno Unito secondo i dati raccolti fino all'8 maggio dall'Office for National Statistics (Ons, l'Istat britannico). La mortalità negli ospizi - al principio sfuggita ai dati ufficiali, come in altri Paesi, sullo sfondo di uno scenario segnato inizialmente da mancanza di protezioni denunciate da più parti a carico del governo di Boris Johnson - si conferma comunque in netto declino dopo gli interventi attuati: con un totale di meno di 5000 decessi totali (2000 circa dei quali per Covid-19) registrati negli ultimi 7 giorni censiti contro il picco record di quasi 9000 morti complessivi della settimana chiusasi il 24 aprile.

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In media, guardando ai mesi precedenti la pandemia, il numero di morti generale negli ospizi del Regno si aggira attorno a 3000 alla settimana. In generale, nel Paese, si contano al momento 34.796 morti per coronavirus certificati dal tampone. Mentre l'Ons calcola all'8 maggio un differenziale di oltre 54.400 decessi in più rispetto alla media pre-pandemia, riconducibili tuttavia al Covid-19 soltanto in parte: al momento non oltre i 41.020 casi in cui il coronavirus è indicato almeno come causa sospetta nel certificato di morte.

 

3.CORONAVIRUS: ONS AGGIORNA STIME, CONFERMA OLTRE 40.000 MORTI

 (ANSA) - Stima delle vittime da coronavirus confermata oltre i 40.000 morti - contro i poco meno di 35.000 accertati finora dal ministero della Sanità - secondo le elaborazioni statistiche aggiornate settimanalmente dall'Ons, l'equivalente britannico dell'Istat. L'ultimo dato, aggiornato all'8 maggio e limitato a Inghilterra e Galles, indica infatti poco più di 39.000 morti, circa 10.000 in più di quelli censiti dal ministero a quella data e negli stessi territori: un numero che, sommato a quelli di Scozia e Irlanda del Nord, va quindi oltre la quota di 41.000 già evocata dall'Ons una settimana fa.

 

lockdown londra

L'istituto statistico conteggia inoltre, fra il 21 marzo e l'8 maggio, un totale di 121.000 in Inghilterra e Galles, quasi 50.000 in più della media degli ultimi 5 anni (54.000 con Scozia e Ulster): calcolando tuttavia non più d'un 75% del sovrappiù come riconducibile alla pandemia di Covid-19. In cifra assoluta, il Regno risulta al momento primo in Europa e secondo al mondo dopo gli Usa per morti Covid. Ma è superato da Belgio e Spagna - e testa a testa con l'Italia - in rapporto alla popolazione.

 

4.CORONAVIRUS: GB VERSO CORRIDOI AEREI ESENTATI DA QUARANTENA

 (ANSA) - La preannunciata quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutte le persone che arriveranno nel Regno Unito dall'estero o vi rientreranno, con o senza sintomi di coronavirus, potrebbe non valere per alcuni collegamenti con Paesi a basso tasso di diffusione di Covid. Lo scrive oggi la stampa britannica, dal Times al Daily Telegraph, evidenziando l'ipotesi di "ponti aerei" esentati dalla misura restrittiva avanzata dal ministro dei Trasporti, Grant Shapps.

 

lockdown londra 1

Il provvedimento - destinato a entrare in vigore non appena il Regno avrà completato l'iter (in corso) verso l'appiattimento della curva dei contagi all'interno per "prevenire che l'infezione torni dall'estero innescando una seconda ondata", secondo le parole di un portavoce di Boris Johnson - deve ancora diventare operativo. Ma il governo Tory ha fatto sapere nei giorni scorsi di non prevedere eccezioni, salvo che per la sola Irlanda e salvo l'impegno a rivederlo ogni tre settimane a seconda delle indicazioni scientifiche sui dati della pandemia. Shapps tuttavia ha aperto nelle ultime ore uno spiraglio in più, di fronte alle proteste dell'industria del turismo, informando che è allo studio la possibilità di creare corridoi aerei turistici non soggetti alla quarantena, limitati ai voli da e verso zone del mondo meno colpite dal Covid-19.

 

5.BREXIT: GB PUBBLICA SUA BOZZA D'INTESA E ACCUSA L'UE

 (ANSA) - Il governo britannico ha pubblicato oggi integralmente "la bozza del testo legale" condiviso con l'Ue come base dei colloqui, in stallo dopo la prima e seconda tornata negoziale, sui rapporti futuri post Brexit. I contenuti nella sostanza erano noti, ma la pubblicazione integrale, stando a quanto annunciato alla Camera dei Comuni dal ministro Michael Gove, numero 4 del governo di Boris Johnson, mira "a facilitare la discussione nel terzo e quarto round negoziali e oltre".

 

coronavirus, metropolitana londra 4

"I testi del Regno Unito sono pienamente in linea con il documento pubblicato dal governo il 27 febbraio", all'inizio del nuovo negoziato, ha affermato il ministro. "Il nostro governo resta impegnato come obiettivo di fondo a cercare di raggiungere un accordo di libero scambio" a livello commerciale, "ma il successo finale dipende dal riconoscimento del Regno Unito da parte dell'Ue come Stato sovrano", ha proseguito Gove. Imputando a Bruxelles e al team negoziale di Michel Barnier d'aver tenuto finora "un approccio ideologico che rende difficile il raggiungimento di un'intesa nel reciproco interesse".