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IL PD SEMBRA UNA SUCCURSALE DEL M5S: I DEM SI SONO "CONTIZZATI" – LA SEGRETARIA DEM, ELLY SCHLEIN, METTE IN DISCUSSIONE L’AUMENTO DELLA SPESA IN DIFESA AL 5%, CONDIVISO DA TUTTE LE CANCELLERIE EUROPEE ESCLUSO LO SPAGNOLO SANCHEZ. E MINACCIA DI STACCARE LA SPINA A URSULA VON DER LEYEN: “BASTA CON LA POLITICA DEI DUE FORNI. I NOSTRI VOTI NON SONO GARANTITI” – I SOCIALISTI IN EUROPA SONO IRRITATI DA URSULA, CHE SUL GREEN DEAL FA LA PARACULA E GUARDA A DESTRA (IL PPE È CONTRARIO AL RITORNO DELLE DIRETTIVE ECOLOGISTE, COME CONSERVATORI E PATRIOTI)

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elly schlein al roma pride 7

1 - SCHLEIN, STRAPPO CON VON DER LEYEN E SULL’ITALIA: STATO SOCIALE A RISCHIO

Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Elly Schlein a tutto campo. La segretaria del Partito democratico, prima in collegamento con Tagadà , la trasmissione pomeridiana de La7, poi alla Summer school del Pd a Bruxelles, polemizza con la presidente del Consiglio sulle spese Nato, il rapporto privilegiato con Trump, gli accordi militari con Israele e la difesa comune.

 

Nel mirino della leader Pd anche Ursula von der Leyen, che ha fatto retromarcia sul dossier green: «I nostri voti non sono garantiti e vi assicuro che i nostri voti contano. Il gruppo dei democratici e socialisti è fortemente critico con la Commissione».

 

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI - VERTICE SUL PIANO MATTEI PER L AFRICA - FOTO LAPRESSE

Schlein è durissima con la presidente della Commissione Ue: «Il messaggio è chiaro, a von der Leyen e anche al Ppe. Basta con la politica dei due forni. Noi non la accettiamo. Anche perché andando dietro al nazionalismo non si fa il bene dell’Europa.

 

È grave che qualcuno pensi di poter continuare così, per cui quando serve c’è la maggioranza che ha fatto un patto, e poi quando invece non serve si fa un accordo con l’estrema destra conservatrice e nazionalista.  Stanno smantellando il Green deal che avevamo votato tutti insieme».

 

La segretaria Pd ventila la possibilità di uno «strappo» dei socialisti europei: «Dobbiamo alzare la voce e dire che il nostro sostegno e i nostri voti non sono scontati. Perché se il Ppe, che esprime la presidente della Commissione, non si sente vincolato a un quarto di maggioranza, tantomeno ci sentiremo vincolati noi».

 

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Sul fronte interno, la leader dem alza i toni rispetto al suo intervento pronunciato a Montecitorio all’indomani del colloquio con Meloni.

 

Schlein contesta alla premier di «non aver detto la verità al Paese perché impegnarsi per il 5 per cento di spesa militare sul Pil vuol dire spendere 445 miliardi in più da qui al 2035.

Ciò significa la fine dello Stato sociale in Italia». E ancora: «È un obiettivo irrealistico. Meloni non sa fare i conti. Forse farà fare a Trump la prossima legge di Bilancio».

 

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN ELLY SCHLEIN - VIGNETTA DEL FATTO QUOTIDIANO

Schlein loda il premier spagnolo Pedro Sánchez che si è opposto al 5 per cento e osserva: «La presidente del Consiglio avrebbe dovuto fare come lui, ma lei non è in grado di dire di no al suo amico Trump […]».

 

C’è poi il tema della difesa europea. La segretaria Pd critica la premier perché «non crede nella difesa comune europea». Un tema, quest’ultimo, caro alla leader dem: «La minaccia russa per l’Europa si è realizzata con l’invasione criminale dell’Ucraina ed è evidente che oggi l’Europa non possa affidarsi ad altri per la sua sicurezza».

 

GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - FOTO LAPRESSE

Perciò l’unica via «in uno scenario geopolitico così incerto è fare un salto in avanti verso una difesa comune e integrata. Non certo verso il riarmo dei singoli 27 Stati europei con 27 eserciti non coordinati tra di loro e privi quindi di un’efficacia deterrente anche verso Putin».

 

[…] Quindi il capitolo Medio Oriente: «Su Israele Meloni mette l’Italia dalla parte sbagliata. Se il governo italiano vuole dare un segnale concreto deve interrompere il memorandum di collaborazione militare con Israele. Su questo abbiamo presentato una mozione insieme a M5S e Avs». Una sottolineatura, quella della leader dem, che punta a riaffermare l’asse con Conte, Bonelli e Fratoianni.

 

2 - L’AVVISO DEI SOCIALISTI LA MAGGIORANZA UE ORA TRABALLA SUI NUOVI CRITERI GREEN

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni ursula von der leyen

Sale la tensione tra i gruppi socialista e liberale al Parlamento europeo e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Durante un incontro ieri a Palazzo Berlaymont, la presidente S&D Iratxe García Pérez avrebbe dato a von der Leyen un ultimatum sulla permanenza del suo gruppo nella maggioranza europea.

 

I socialisti avrebbero chiesto una «immediata dimostrazione di fiducia nei confronti della coalizione europeista» — formata da S&D, Ppe e Liberali — che ha sostenuto il secondo mandato di von der Leyen. Se non dovesse arrivare, il gruppo sarebbe pronto a ritirare la fiducia all’esecutivo comunitario.

 

ARMOCROMIA - MEME BY EMILIANO CARLI

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la direttiva Green claims , proposta nel marzo 2023 dalla Commissione e ora alle battute finali del negoziato tra gli Stati membri (Consiglio) e il Parlamento. La direttiva introduce nuovi criteri per impedire alle aziende di fare affermazioni fuorvianti sui meriti ambientali dei loro prodotti e servizi.

 

La scorsa settimana la Commissione ha manifestato l’intenzione di ritirare la direttiva (ma non l’ha fatto), innescando la protesta di socialisti e liberali, che accusano l’esecutivo di essersi piegato alle richieste del Ppe (il suo partito), che mercoledì scorso aveva scritto alla commissaria all’Ambiente Jessika Roswall chiedendo di «riconsiderare e, in ultima analisi, ritirare» la direttiva.

 

Contro la direttiva si erano espressi anche il gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr) e dei Patrioti. Per i socialisti e i liberali questa mossa è una prova ulteriore del gioco pericoloso del Ppe di costruire in Parlamento, all’occorrenza, maggioranze alternative con la destra e l’ultra destra per portare avanti il proprio programma.

 

ursula von der leyen giorgia meloni

[…] Ieri il presidente del Ppe Manfred Weber, in un’intervista a Politico , ha bollato come «assurda» la polemica sulla direttiva. «Appena si sollevano problemi concreti — ha detto — la sinistra ci accusa automaticamente di collaborare con l’estrema destra».

 

Dopo l’annuncio della Commissione, l’Italia ha tolto il sostegno in Consiglio alla proposta, facendo venire meno la maggioranza qualificata necessaria per procedere al negoziato con il Parlamento e così la presidenza polacca ha annullato il «trilogo» previsto per lunedì scorso. […]

elly schlein foto di bacco (6)elly schlein giuseppe conte e il caso todde in sardegna - vignetta by usbergo