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Chissà cosa c’è dietro l’attivismo della senatrice a vita Elena Cattaneo in difesa degli Ogm. Se lo chiedono in molti nei palazzi romani, dopo che la ricercatrice nominata alcuni mesi fa da Giorgio Napolitano ha preso a inviare lettere quasi quotidiane ai giornali per sostenere la battaglia in favore delle colture geneticamente modificate.
L’11 giugno ha scritto al “Corriere della sera”, che l’ha pubblicata in prima pagina. Ieri ancora sul quotidiano di Via Solferino, stavolta nelle pagine interne, mentre oggi la firma della ricercatrice compare in prima pagina del quotidiano piddino “Europa”, in risposta al verde Cortiana.
Tra l’altro il forcing della Cattaneo arriva proprio in coincidenza con una doppia bocciatura delle colture geneticamente modificate: la scorsa settimana l’Unione Europea ha deciso di dare a ciascuno Stato carta bianca (quindi l’Italia confermerà la sua contrarietà) e il Consiglio di Stato ha confermato al bocciatura del mais Ogm coltivato in Friuli Venezia Giulia.
Il movimentismo pro biotech della Cattaneo di certo non piace poi al Partito democratico, da sempre schierato contro, tanto che il renziano Michele Anzaldi è intervenuto due volte per redarguirla: “La senatrice Cattaneo chiede una discussione ampia ma non ha sentito il bisogno di confrontarsi con le idee espresse nelle commissioni competenti del Parlamento di cui pure lei fa parte.
Ci auguriamo che per lei il Parlamento non valga solo per lo stipendio mensile”. Tra l’altro nel Pd non dimenticano che la Cattaneo ha preferito non votare la fiducia al governo Renzi, disertando la seduta al momento dell’insediamento del nuovo esecutivo. Anche gli ambientalisti l’hanno bocciata, a prendere posizione è stato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE
Nei corridoi di Montecitorio, però, si parla anche di un altro palazzo che non vedrebbe di buon occhio la battaglia pro Ogm della senatrice. Si tratta del Quirinale. Sul Colle più alto, da cui è nata la nomina della senatrice a vita più giovane (e quindi più costosa) della storia italiana, ci sarebbe un certo fastidio per questo presenzialismo pro biotech, tra l’altro in un settore, l’agricoltura, che non ha nulla a che vedere con quello di appartenenza della Cattaneo, il sanitario e le staminali.
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