silvia sardone

“SILVIA SARDONE? PIU’ CHE SGOMITARE, SCALCIA” – RITRATTONE DELLA NUOVA VICE DI SALVINI NELLA LEGA: BOCCONIANA, 42 ANNI, GIÀ NEL 2015 BERLUSCONI AVEVA VISTO IN LEI UNO DEI VOLTI NUOVI PER SVECCHIARE FORZA ITALIA. CON IL PASSAGGIO NELLE FILA DEL CARROCCIO SI È CONFERMATA “RECORD WOMAN” DI PREFERENZE - IL PELLEGRINAGGIO ALLA TOMBA DI CRAXI, LE BATTAGLIE CONTRO IL VELO ISLAMICO, LE MINACCE DI MORTE DI BABY GANG E QUELLA FRASE CONTRO VERDINI: “CHI COME LUI HA FATTO L’ERRORE DI FIDARSI DI RENZI DEVE PAGARE” (QUEST’ULTIMA FRASE ANDREBBE RIVISTA ALLA LUCE DELLA LOVE STORY DI SALVINI)…

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silvia sardone

Maurizio Giannattasio per corriere.it - Estratti

 

Quando interviene in Consiglio comunale a Milano gli altri consiglieri cominciano a guardare ansiosi sotto il banco, nel cassetto, nella borsa, ovunque possa essersi andato a cacciare il telecomando. Perché Silvia Sardone, 42 anni, leghista con un passato azzurro, sprigiona decibel come un martello pneumatico.

 

C’è chi vorrebbe spegnerla (essenzialmente i suoi ex compagni di Forza Italia, ma anche molti leghisti), chi vorrebbe cambiare programma e chi vorrebbe semplicemente abbassare il volume. Impossibile.

 

Una delle caratteristiche della record woman di preferenze, che oggi sarà nominata vice segretario della Lega insieme al generale Roberto Vannacci, è quella di abitare permanentemente sopra le righe del pentagramma. Sia con la voce, sia con l’ambizione. Come quando nel 2015 da consigliera di zona 2 si mise umilmente a disposizione di Forza Italia. Come consigliere comunale? Non solo. Come possibile assessore? No. Come candidato sindaco? Sì. Di lei, i suoi colleghi dicono: «Più che sgomitare, scalcia».

silvia sardone vs gad lerner a cartabianca 3

 

Già compagna del sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, con cui ha avuto due figli, poi sposata con un leghista doc come Davide Caparini, la folgorante carriera di Sardone, adesso braccio destro di Salvini, riceve un impulso inaspettato dall’allora presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, che la infila prima nel consiglio di amministrazione di Afol, l’Agenzia per la formazione l’orientamento e lavoro, di cui poi diventa presidente nel 2012.

silvia sardone matteo salvini

 

La giovanissima bocconiana porta ancora addosso le cicatrici di quell’esperienza di cui tutto può dirsi tranne che sia stata memorabile tra polemiche, accuse e contraccuse.

 

E qui arriviamo alla svolta. Candidata alle regionali con Forza Italia incassa 11mila voti e attende l’investitura ad assessore, ma a frenare le ambizioni della consigliera sono le sue colleghe di partito. Al posto di un assessorato, Forza Italia le dà la presidenza della Commissione Bilancio. Lei per tutta risposta lascia gli azzurri ma si tiene la poltrona e fa il grande salto: nel 2019 si candida alle Europee con la Lega.

 

Lei, che nel decimo anniversario della morte di Craxi si era recata in pellegrinaggio ad Hammamet con passeggino al seguito, si troverà nel partito che ostentava il cappio in Parlamento contro l’ex segretario del Psi. Anche in questo caso, una valanga di voti: quasi 45mila.

 

silvia sardone

È vero che la Lega è cambiata. Evidentemente è cambiata anche Sardone. Ai tempi, contro la sua candidatura i soliti malumori fatti di invidie e gelosie. Quelli che la accompagnano da quando nel 2015 Berlusconi vide in lei uno dei volti nuovi sui cui puntare per svecchiare il partito. Sardone prese il compito talmente sul serio che tentò di trasformarsi nel Renzi di Forza Italia: la rottamatrice azzurra.

 

«Basta con il partito degli aperitivi e dei convegni chiusi», «Basta con i Razzi: come fa a rappresentarmi, in Parlamento, uno così?», «Landini lei non lavora dagli anni Ottanta, quando io gattonavo», «Chi come Verdini ha fatto l’errore di fidarsi di Renzi deve pagare» (quest’ultima frase andrebbe rivista alla luce della love story di Salvini). Troppo. Alla fine, però, a contare sono i voti. E quelli di Sardone sono tanti. Destinati ad aumentare perché le battaglie della leghista sono quelle che piacciono al popolo di Salvini: rom e Islam in testa.

silvia sardone con berlusconi

 

A differenza di tanti altri, lei le battaglie le combatte in prima persona. Per le sue posizioni sul velo islamico e sull'immigrazione, nel luglio 2023, insieme a Salvini, viene minacciata di morte via social da parte del trapper Baby Gang . Pochi mesi dopo si presenta al Parlamento europeo con la maglietta «No al velo islamico».

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