renzi e sensi

LA “SINDROME DI PALAZZO CHIGI” COLPISCE ANCORA - LA PERDITA DI CONTATTO CON LA REALTÀ HA AGGREDITO TUTTI: BERLUSCONI, MONTI, LETTA E ORA RENZI - E SI PROPAGA ATTRAVERSO I COLLABORATORI CHE DIVENTANO SERVI SCIOCCHI UTILI SOLO PER OSANNARE IL CAPO, ANCHE QUANDO SBAGLIA

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Aspirina per Dagospia

SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI

 

La chiamano "sindrome di Palazzo Chigi". Colpisce tutti i presidenti del Consiglio. I sintomi sono perdita di contatto con la realtà del Paese e senso di onnipotenza. Ha aggredito tutti. Berlusconi, che non voleva vedere il trappolone messo in piedi da Merkel e Sarkozy a Cannes; Monti che si vedeva "unto dal Signore" (e dai Poteri marci europei); Letta che presentava le slides di Cottarelli sulla spending review il giorno prima delle dimissioni. E Renzi che finge di non capire il voto delle amministrative. Un voto contro di lui.

 

MARIO MONTI MARIO MONTI

Il contagio della "sindrome di Palazzo Chigi" si propaga attraverso i collaboratori che, da antenne del premier, diventano servi sciocchi utili solo per osannare il Capo. Anche quando sbaglia. Anzi, soprattutto quando sbaglia. Così il premier si sgancia dal Paese e si rinchiude a riccio nel "fortino" di Palazzo Chigi. Finquando non arriva la sveglia delle elezioni. O del referendum.

Enrico Letta a colloquio con obamaEnrico Letta a colloquio con obama

 

Matteuccio pensa di sfangarla promettendo 80 euro per tutti e con sconti fiscali che, se va bene, porteranno (guarda caso) 80 euro al mese al monoreddito che guadagna meno a 50 mila euro lordi all'anno. Ma non ha capito (o finge di non capire) che l'aria è cambiata. Ed è cambiata in peggio. Se ne renderà conto quando, a Bruxelles, gli altri leader europei gli gireranno le spalle e preferiranno parlare con il maltese o lo slovacco, invece che con lui. Ma a quel punto sarà troppo tardi.

 

 

 

RENZI E SENSIRENZI E SENSI