schlein mattarella

IL PD SCENDE IN PIAZZA PERCHE' NON SA CHE PESCI PIGLIARE - LA MANIFESTAZIONE PER L’EUROPA DEL 15 MARZO NON FA CHE ACUIRE LE DIVISIONI NEL PD (TRA SCHLEIN E IL RIFORMISTA GUERINI) SUL PIANO DI URSULA PER IL RIARMO DELL'UE - "LA STAMPA": "IL PRINCIPALE PARTITO DELLA SINISTRA HA ABDICATO AL SUO RUOLO PERCHE' NON HA UNA PIATTAFORMA. IL SUO GRUPPO DIRIGENTE ANDREBBE IN PIAZZA CON LE BANDIERE ARCOBALENO. FOSSERO AL GOVERNO, I DEM AVREBBERO PROBLEMI A CONCILIARE LA LORO POSIZIONE CON QUELLA DI MATTARELLA. A ELLY SI CONCEDE L'EBBREZZA DI LODARE FINANCO IL TRUMPUTINIANO SALVINI SULLA GUERRA. UNA VOLTA VENIVA CITATO DE GASPERI…"

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Alessandro De Angelis per la Stampa - Estratti

 

schlein mattarella

«Dite qualcosa di europeo», ha scritto una decina di giorni fa Michele Serra, accompagnando l'accorata sollecitazione all'auspicio di una piazza per l'Europa, senza bandiere di partito. Il suo sconcerto, il senso di smarrimento e – perché no – la paura per un mondo segnato dal crollo delle antiche certezze è sentimento diffuso.

 

Questo spiega la non banale risposta all'appello nei giorni successivi. In fondo, la reazione racconta innanzitutto di un riflesso dell'animo: ritrovarsi e consolarsi nelle proprie certezze nel momento in cui si avverte che esse vengono minate nel profondo, come avviene nei cambi d'epoca.

lorenzo guerini

 

Quel riflesso è squisitamente difensivo e altrettanto squisitamente identitario: avverto il pericolo e scendo in piazza per ribadire, insieme ai miei simili, i miei valori. E tuttavia in questa storia c'è un irrisolto, che riguarda il rapporto tra il proprio moto dell'animo e la realtà concreta, tra la sollecitazione intellettuale e la risposta politica. Insomma, tra il «chi siamo», ovvero quelli contro Trump, e il «che fare?», ovvero come si risponde a quella sfida in termini politici: può il cemento di una manifestazione essere solo lo smarrimento e il ritrovarsi assieme tra chi più o meno ha un idem sentire, senza affrontare la domanda cruciale su «quale Europa» si vuole costruire nel mondo di Trump?

 

(...) Ebbene, possono partiti e organizzazioni sindacali manifestare senza rispondere in modo chiaro su questo, o manifestare dando sul tema ognuno una sua risposta, spesso in contraddizione con quella degli altri in una piazza comune?

 

elly schlein alla direzione del pd foto lapresse

Da quando la piazza è in agenda per il 15 marzo, si apprende che vi sarà chi come Lorenzo Guerini nel Pd la pensa come i socialisti europei, favorevoli al riarmo e a quel piano. E ci sarà la Cgil che, al pari degli altri sindacati, è contraria e va in piazza per l'Europa «del lavoro», anche se sui contratti le sigle sono divise. L'Arci addirittura vorrebbe un'altra piazza ancora contro l'Europa già oggi guerrafondaia, mentre l'Anpi invece parteciperà, ma contro le armi. A ben vedere proprio il «che fare» è l'elemento di maggiore fragilità della manifestazione, dentro la quale all'ombra del «difendiamo i nostri valori» emerge una ridda di posizionamenti che già cozzano con una visione condivisa sul nodo fondamentale.

 

lorenzo guerini (2)

Non è la prima volta che, diciamo così, la società civile sollecita la politica e ambisce a dare ad essa una sveglia.

 

(...)

In particolare l'abdicazione riguarda il principale partito della sinistra italiana, che ha aderito ma senza una piattaforma, molto banalmente perché non ce l'ha. Perso nelle sue convulsioni e nei «vorrei ma non posso» di un gruppo dirigente che andrebbe in piazza solo con le bandiere arcobaleno, in questo tornante della storia ha rinunciato a guidare il processo sulla base di una sua idea dell'interesse nazionale. Se fosse al governo – ed è una novità nella storia del Pd - avrebbe problemi a conciliare la sua posizione con quella di Sergio Mattarella, che però torna buono come bandiera contro il premierato.

 

All'opposizione si concede l'ebbrezza di lodare financo Salvini sulla guerra. Una volta, sulla difesa comune, veniva citato ad esempio Alcide De Gasperi, che si batté per la Comunità Europea di Difesa come primo tassello per una maggiore integrazione europea. Progetto abortito per l'opposizione di De Gaulle, ma anche avversato dai cosiddetti partigiani della pace. Si chiamavano così, ma stavano con l'Unione Sovietica, non con l'Europa.

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