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VIDEO - TREMONTI A PADOAN: ''TI SUGGERISCO UN ALTRO TIPO DI USO PER LE TUE SLIDES''
TORNA TREMONTI E ATTACCA PADOAN SUI TAGLI ALLE TASSE BOTTA E RISPOSTA TRA MINISTRO ED EX
Roberto Petrini per “la Repubblica”
PIERCARLO PADOAN REAGISCE ALLE PAROLE DI GIULIO TREMONTI
Torna in scena Giulio Tremonti, ed è subito battibecco con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. La scena è l’affollata assemblea della Confcommercio dove il presidente Carlo Sangalli lancia la sua sfida: portare la pressione fiscale al 40,8 per cento nel 2019, contando sul fatto che ci sono 74,3 miliardi di euro di sprechi e inefficienze nella spesa pubblica locale. Durante la tavola rotonda l’ex ministro del Tesoro dei governi Berlusconi attacca prima Yoram Gutgeld, commissario alla spending review, che magnifica la «più grande riduzione delle tasse della storia».
«Riduzione storica? Pittoresco, facciamo che siamo pari: Renzi ha rimesso l’Imu e poi l’ha tolta», incalza Tremonti che ironizza sull’uso delle slide da parte di Palazzo Chigi e punzecchia sulla richiesta di restituzione degli 80 euro e sulla riduzione delle stazioni appaltanti.
PIERCARLO PADOAN REAGISCE ALLE PAROLE DI GIULIO TREMONTI
Anche il tranquillo Padoan reagisce con lieve ironia: «Mi spiace che non ho slide, altrimenti le avrei mandate a Tremonti». Dal fondo della sala s’ode un grido dell’ex ministro dell’Economia: «Ti suggerisco un altro tipo di uso». L’evento della Confcommercio, imperniato sulla corposa relazione dell’economista Mariano Bella, è stato comunque l’occasione per fare il punto sulle tasse. Prima del referendum britannico era forte la spinta di Palazzo Chigi per anticipare al 2017 il taglio dell’Irpef, ma il nuovo scenario di incertezza consiglia grande prudenza.
Padoan conferma che l’Iva non aumenterà a gennaio del prossimo anno ma aggiunge cauto: «Il governo ha imboccato la strada della riduzione fiscale ed è deciso a continuare con altre misure». Ma il ministro dell’Economia registra anche il nuovo scenario: la riduzione delle tasse, dice, è collocata «entro una strategia più generale con più obiettivi» che vanno «resi compatibili con un quadro economico peggiore di quello che avevamo di fronte a noi alcuni mesi fa». E la Brexit rende il clima «più incerto».
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