DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Marcello Sorgi per “la Stampa”
L'accelerata di Draghi sulla riforma fiscale è destinata a porre in difficoltà i partners della larga maggioranza che sostiene il suo governo. Non solo il centrodestra, e in particolare Salvini, che si è vista chiudere in faccia la porta della "flat tax", cavallo di battaglia della sua campagna elettorale permanente.
E neppure solo il centrosinistra, e in particolare Letta, che quando accennò a una patrimoniale per colpire i redditi più alti in piena pandemia si sentì rispondere, proprio da Draghi, che in certi momenti i soldi non si tolgono, ma si distribuiscono. Alla base della proposta che il premier, con l'ausilio del ministro dell'Economia Franco, si accinge a fare, ci sono considerazioni che riguardano la ripresa economica e dei consumi.
marcello sorgi a l'aria che tira
Draghi vuol fare in modo che non diventi una fiammata passeggera, ma al contrario, integrandosi con gli investimenti del Pnrr, possa rafforzarsi e stabilizzarsi, attraendo anche dall'estero investitori fin qui perplessi sul sistema Italia. Un Paese più sicuro, con una giustizia di stampo europeo, una riforma fiscale in grado di dare più respiro ai ceti medi grazie al riutilizzo del maggior gettito prodotto dall'aumento del Pil, può legittimamente aspirare a diventare interessante per imprese anche straniere motivate ad intervenire nella trasformazione digitale ed ecologica, e più in generale in una modernizzazione legata a progetti razionali e collegati tra loro.
Le idee di Draghi, grosso modo, sono queste. E forte la sua volontà di realizzarle. Se invece si apre il capitolo del rapporto dei partiti con le tasse, purtroppo, al di là del solito scontro di slogan opposti, non c'è molto. È come se destra e sinistra fossero paralizzate dalla convinzione che togliere a qualcuno per dare a qualcun altro abbia conseguenze imprevedibili in termini di voti.
Meglio parlarne, anzi urlare, piuttosto che impegnarsi a prendere delle decisioni. Un esempio di tutto ciò è dato dall'ipotizzata (e tante volte accantonata) riforma del catasto, che avrebbe sicuramente effetti concreti sulle tasse sulla proprietà edilizia (l'85 per cento degli italiani sono padroni di casa), ma consentirebbe un inizio di redistribuzione del carico fiscale. Vedremo: se Draghi farà sul serio, si annuncia una levata di scudi a 360 gradi.
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