1. LO SPOT FLOP DI MONTI. ARCI-BERLUSCA NON CI SI IMPROVVISA. È IL LAVORO DI UNA VITA 2. PER RENDERLO UMANO GLI ESPERTI LO HANNO INFILATO A FORZA NEI PANNI DI NONNO MARIO, SDRAIANDOLO SUL TAPPETO DEL SALOTTO, DOVE LUI SI MUOVE CON LA DISINVOLTURA DI UN ROBOT CHE TEME DI SGUALCIRE LA PIEGA METALLICA DEI PANTALONI 3. A METÀ VIDEO NONNO MARIO SI TRASFORMA NEL GRILLO BADANTE CHE CON ACCENTI SOBRIAMENTE POPULISTI PROMETTE DI ABBATTERE LA CASTA DELLE AUTO BLU E CHIAMA “LORO” I POLITICI, DIMENTICANDO CHE FRA QUEI “LORO” CI SONO ANCHE I “SUOI” CASINI E FINI 4. CARLO FRECCERO: “LUI AVEVA IL PREGIO DI SQUARCIARE IL VELO DELLA POLITICA-SPETTACOLO, L’ASSOLUTA INUTILITÀ DELLA POLITICA RISPETTO ALLA CHOC-ECONOMY. INVECE QUESTO VIDEO LO PIEGA AI CLICHÈ DELLA POLITICA-SPETTACOLO. HA PERSO L’AURA”

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VIDEO ELETTORALE DI MARIO MONTI
SALIAMO IN POLITICA - CON MONTI PER L'ITALIA
http://www.youtube.com/watch?v=QDlFBB7csPI

1 - LA STRANA COPIA
Massimo Gramellini per "la Stampa"

Lo spot del candidato Monti Mario instilla una nostalgia canaglia per il preside sadico degli esordi, quello che asciugava le lacrime della Fornero con un ghigno e mai si sarebbe fatto fotografare nell'atto di mangiare pizze e accarezzare bambini, piuttosto il contrario. Dopo vent'anni di simpatia cialtrona, la sua cattiveria veniva presa per sintomo di serietà. La campagna elettorale lo ha scaraventato nel campo del nemico, ma arcitaliani non ci si improvvisa. È il lavoro di una vita.

E guardando lo spot si capisce che lui quel lavoro non lo ha mai fatto. La colonna sonora ricorda la filodiffusione del dentista e la sua voce ha l'epos di un navigatore satellitare che ti intima di prendere la seconda a sinistra dopo la rotonda. Per renderlo umano - errore, a noi piaceva disumano - gli esperti lo hanno infilato a forza nei panni di nonno Mario, sdraiandolo sul tappeto del salotto, dove lui si muove con la disinvoltura di un robot che teme di sgualcire la piega metallica dei pantaloni mentre finge di giocare alle costruzioni coi nipotini ipermontiani (non un pezzo di lego sul pavimento) vestiti tutti a strisce orizzontali.

A metà video nonno Mario si trasforma nel Grillo Badante che con accenti sobriamente populisti promette di abbattere la Casta, mostra una sfilza di auto blu e chiama «loro» i politici, dimenticando che fra quei «loro» ci sono anche i «suoi » Casini e Fini. Poi è di nuovo nonno Mario col nipotino che a scuola chiamano Spread: gli sta leggendo un libro, magari dopo lo interroga. Se può, signor preside, rigiri lo spot durante una sessione di esami in Bocconi. Almeno sarebbe se stesso.

2 - LO SPOT DI MONTI UN PO' NONNO UN PO' ANTIPOLITICO
Jacopo Iacoboni per "la Stampa"

Ieri in tv Daria Bignardi gli ha messo in braccio anche un cagnolino - e una birra - ma l'ha umanizzato, e forse salvato. Lo spot invece, paradosso, lo congela, lo irrigidisce. Nel video realizzato da Hagakure c'è un Monti-Axelrod che picchia contro «loro, i vecchi partiti», e un Monti-Mario Sechi che cerca, postberlusconiano, una faticosa «empatia» e una personale agiografia, ma non è domiciliato a Arcore e si vede.

Steso a terra in un salotto borghese coi tre nipotini - tra cui anche Tommaso, soprannominato «Spread» - con quel gomito precario, in bilico col corpo suo e loro, si mostra Barba-nonno anche tenero, ma attacca duro la «vecchia politica»; solo che un Grillo moderato sarebbe un ossimoro, nella terra di nessuno. Meglio le Invasioni.

3 - CARLO FRECCERO: "HA PERSO L'AURA SALE IN POLITICA, SCENDE IN TV"
Jacopo Iacoboni per "la Stampa"

Guardiamo lo spot di Mario Monti assieme a Carlo Freccero, uno degli ultimi geni della tv rimasti. E questa è la sua reazione, in presa diretta, senza filtri né mediazioni. «Ma è terribile. Che tristezza!».

Scorrono le immagini della piazza, salotto, dei nipotini.
«Cosa posso dire... dal punto di vista della narrazione per immagini mi fa tenerezza».

Ora scorrono le immagini della «vecchia politica» e dei «vecchi partiti». Immondizia, auto blu. Funzionano?
«Dal punto di vista narrativo c'è un ossimoro tra il nonno e il nuovismo molto accentuato degli slogan. Mi chiedo chi lo abbia consigliato... Lui aveva a disposizione una chiave narrativa molto bella: siamo in una situazione drammatica, non racconto balle, ma posso salvarvi. Invece, da quando è salito in politica, è drammaticamente sceso nella comunicazione».

Cos'è che non la convince, l'idea di fondo o com'è realizzato, o i testi?
«Monti, da tecnocrate capace, aveva un'eccezionalità, e era ciò che doveva difendere. Invece salendo in politica perde l'aura di Benjamin, diventa normale, si cuce addosso un racconto casiniano. Lui aveva il pregio di squarciare il velo della politica-spettacolo, l'assoluta inutilità della politica rispetto alla choc-economy. Invece questo video lo piega ai clichè della politica-spettacolo».

Molto diverso dalla sua prima conferenza stampa, non trova?
«Il contrario, direi. Lì la cifra vincente era la ieraticità, quel tono cupo, grave, di fronte al quale nessuno aveva osato obiezioni».


4 - STILE USA PER MONTI, LANCIA ELSA PER SCALDARE I CUORI
Francesco Bei per "la Repubblica"

«Mister Monti, lei ha bisogno di un cuore». Il consiglio degli spin doctor americani, all'inizio della campagna elettorale, è stato più o meno di questo tenore. Troppo algido il candidato, troppo professore, troppo elitario. Buono magari per palazzo Chigi, ma un disastro in campagna elettorale.

Difficile cambiare l'immagine del premier in corsa, molto meglio affiancarlo con una figura più "calda", rassicurante. «Serve la First Lady». Così Elsa Antonioli, da discreta presenza dietro le quinte, è stata sospinta pian pianino sempre più al centro della scena. Fino allo spot, reso pubblico ieri, dove i due nonni Monti giocano insieme in salotto con i nipotini. Con il premier seduto sul pavimento e la moglie in poltrona. Una famiglia normale.

Il modello, oltre ovviamente alla superstar Michelle Obama, è piuttosto quello di Ann Romney. La carta vincente tirata fuori dal freddo Mitt, il candidato miliardario, nel momento più difficile della campagna. La donna che salì sul palco e fece commuovere l'America con il racconto della sua malattia, della sua «famiglia normale».

E fece schizzare verso l'alto i sondaggi del marito: «Potete fidarvi di Mitt». La lezione americana è stata preziosa per Monti. E difatti Elsa Antonioli è l'unica First Lady visibile in questa campagna elettorale. Nessun'altra donna si presenta sempre - sempre - accanto al marito. Ovunque.

Una rapida ricerca solo nell'ultimo mese la segnala insieme a Monti in ogni luogo d'Italia: da Napoli a Potenza, da Milano a Bergamo, da Venezia a Roma. Non c'è comizio dove i due non si facciano riprendere insieme. E se prima Elsa si limitava ad apparire, ora ha preso anche a rispondere. «Mio marito - ha detto l'altro giorno in un ennesimo tour elettorale - non deve diventare più cattivo. Lui ha il suo stile e spero che lo mantenga sempre».

Sulla decisione di "salire" in politica, «io ero contraria, ma lui ha deciso così e alla fine sono stata d'accordo anch'io». Sul Quirinale: «Mio marito ha anteposto i propri interessi al bene dell'Italia». Il marito la coinvolge e la mette in primo piano come consigliera: «La decisione di dimettermi - ha confessato a Skytg24 - l'ho anticipata ai miei due presidenti: quello della Repubblica e quello di casa mia». E quando si è trovato in difficoltà su una domanda relativa all'Imu, è sempre sulla moglie che ha fatto affidamento: «Non so quanto abbiamo pagato, se ne occupa mia moglie di queste cose».

Ieri sera alle Invasioni Barbariche, dopo che Daria Bignardi gli aveva messo in braccio un cagnolino («Trozzy sembra avermi adottato, lei mi permette di portarlo via?»), Monti ha rivelato di aver ricevuto un sms dalla moglie: «Perché non ricordi che hai cani da trent'anni?». Lo staff elettorale sta organizzando per Elsa un'intervista a un settimanale, ma ora si pensa anche alla televisione. Di lei in effetti non si sa molto. È un personaggio ancora da scoprire. Volontaria da 20 anni della Croce rossa, sposata da oltre quarant'anni con Mario, madre di Federica e Giovanni e nonna di quattro nipoti.

Per una First Lady che arriva sulla scena, un'altra invece scompare. Perché in effetti anche Silvio Berlusconi aveva iniziato la campagna elettorale mostrandosi in pubblico - dal ristorante allo stadio - con la «fidanzata » Francesca Pascale. Una presenza che i più maliziosi attribuivano alla necessità del Cavaliere di ripulire la sua immagine dal bunga-bunga. Ma qualcosa deve essere andato storto, perché Pascale da diversi giorni ormai sembra scomparsa dai radar.

 

SPOT ELETTORALE MARIO MONTI CON I NIPOTI SILVIO BERLUSCONI CON IN BRACCIO UNA CAGNOLINA MONTI CON IL CANE IN BRACCIO ALLE INVASIONI BARBARICHE SPOT ELETTORALE MARIO MONTI MENO TASSE E MENO SPESA SPOT ELETTORALE MARIO MONTI CON I NIPOTI jpegSPOT ELETTORALE MARIO MONTI TRA I GIOVANI MONTI CON IL CANE ALLE INVASIONI BARBARICHE MONTI CON IL CANE IN BRACCIO ALLE INVASIONI BARBARICHE jpegMONTI CON IL CANE IN BRACCIO ALLE INVASIONI BARBARICHE jpegCarlo Freccero ANN ROMNEY La famiglia Monti berlu-pascale