berlusconi meloni salvini

UN CAV A BRIGLIA SCIOLTA - RINSAVITO GRAZIE AI CONSIGLI DI GIANNI LETTA, BERLUSCONI ORMAI HA APERTO LE VALVOLE E NON PERDE OCCASIONE DI INFILZARE SALVINI E MELONI - CONVINTO CHE I DUE L'AVREBBERO PRIMA O POI SCARICATO, IL CAV SI E' RIPRESO LA SCENA E TIRA LA CORDA SU EUROPA, QUIRINALE, GOVERNO DRAGHI NELLA SPERANZA CHE SIANO I SUOI STESSI ALLEATI A DISCONOSCERLO (COSI' DA LASCIARLO LIBERO) - LA STRATEGIA PER IL QUIRINALE IN MODALITA' MERCATO DELLE VACCHE: HA CHIESTO UN REPORT SU TUTTI I PEONES…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

salvini meloni berlusconi

Mario Ajello per "il Messaggero"

 

Nella confusione il Cavaliere ci sguazza. Nel «dilettantismo politico» - «Ce n'è troppo sia a destra sia a sinistra», ripete sempre - Berlusconi sente l'esigenza della discesa in campo di un «campione» magari attempato - e «il campione sono io». Silvio come Ibra, praticamente. Ma molto più instancabile del bomber milanista. Mai come in questi giorni il suo attivismo vista Colle è ai massimi livelli. «Puoi sondare tuo nipote per capire che cosa vuole fare?», ha chiesto a Gianni Letta sperando che persino dal Pd possa sgocciolare qualche voto per lui al Quirinale.

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 9

«Silvio, Enrico penda a Prodi», gli avrebbe risposto lo zio del segretario dem. Allo stesso tempo sta premendo su alcuni degli ex azzurri del Gruppo Misto e sono tanti (dalla Rossi alla Biancofiore, da Lupi di Noi con l'Italia agli altri centristi di cui Cesa gli dice: «Con loro è fatta per te, caro Silvio») e li catechizza: «Cercate di capire, più che i meriti chge sono pochi o nulli ma non fa niente, i bisogni dei peones e dite loro che possono parlare direttamente con me. Io del resto sono sempre stato un amico dei piccoli e degli sbandati, li ho sempre trattati bene come fossero leader».

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 5

Siccome ognuno è leader di se stesso, e nel voto per il Colle «uno vale uno», la decisione degli Scilipoti di cui va a caccia il Cavaliere è per lui preziosa. Sta facendo lo screening di ognuno di loro. S' informa sui parenti, sugli amici, sugli orientamenti e sulle aspettative. Un Cavaliere d'antan, in questa sua estrema capacità di trovare sponde e aiuti. La caccia agli Scilipoti è insomma la sua nuova missione.

 

Il corteggiamento ai Campolillo, ai cani sciolti, a chi vuole togliersi lo sfizio di fare il guastatore e di contare per una volta in un Parlamento dove i peones sono maltrattati ma occhio alla vendetta dei piccoli, è un impegno in cui l'ex premier sta mettendo tutte le sue energie. Se avesse ancora Verdini a fare lo scouting tutto sarebbe più facile, ma bisogna arrangiarsi. Il Cavaliere ha emissari nell'intero arco costituzionale. E uno dei suoi ammette: «Non veniamo respinti con perdite neanche presso i grillini qui in Senato».

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 11

 

Chissà se è vero o se sono vanterie. Di fatto, con 40 voti in più, rispetto al pacchetto già in mano al centrodestra, per Silvio è fatta: questa la certezza ad Arcore. Che si unisce a un'altra convinzione su cui si morde la lingua ma ogni tanto gli scappa: «Salvini e Meloni non sanno gestire le trattative, fate fare a me».

 

A lui che si sente forte con l'8 per cento per Forza Italia considerato in crescita e valido come golden share sull'area di centro (contatti con Calenda la cui vittoria a Roma come primo partito è da settimane un caso di studio per Berlusconi), mentre FdI non ha sfondato alle Comunali ed è stato superato come primo partito nei sondaggi dal Pd, per non dire della Lega che annaspa.

 

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

«Fate fare a me» e fa così: «Dobbiamo far sapere a Renzi che stiamo con lui nella sua battaglia sulla giustizia. A Matteo lo proteggo io contro la barbarie. E se volesse venire nel centrodestra, qui con noi si troverebbe benissimo». Traduzione: i voti mancanti li possiamo avere da Italia Viva (ha 43 parlamentari). La quale, con i suoi big, quando dice mai con il centrodestra non dice proprio così mettendo tutto nello stesso calderone. Si limita a precisare: «Mai con Salvini e Meloni». Silvio è altra cosa. E i leader di Lega e Fratelli d'Italia lo hanno capito bene. Ieri Matteo e Giorgia si sono visti faccia a faccia per un'ora e oltre che della manovra economica hanno parlato del Quirinale.

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

 

CONFALONIERI

A chi - come Fedele Confalonieri - gli dice di desistere, il Cavaliere finge di obiettare: «Hai ragione, non succede, ma se succede...». Crede Silvio alla missione impossibile. Non si sente, e non vuole esserlo, un candidato di bandiera. Ha il Piano A (se stesso dopo Mattarella), il Piano B (Gianni Letta), il Piano C (chiunque gli assicuri di farlo senatore a vita) ma stavolta neanche per il «campione» la partita sembra facile.