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“SU DI ME UN DOSSIERAGGIO RIDICOLO CON ATTACCHI PERSONALI” – LA SINDACA DI GENOVA SILVIA SALIS ALZA LA VOCE DOPO L’APERTURA DI UN’INCHIESTA A CARICO DELL’EX ASSESSORE DI FDI ALLA SICUREZZA SERGIO GAMBINO E DEL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE GIANLUCA GIURATO. SECONDO LA PROCURA CI SAREBBERO LORO DUE DIETRO LA FUGA DI NOTIZIE SULL’INVESTIMENTO DI UN PEDONE DA PARTE DELLA SALIS SU CUI ERA STATO APERTO UN FASCICOLO POI SECRETATO. LA RICOSTRUZIONE DEI PM HA APPURATO CHE IL SEMAFORO ERA ROSSO PER IL PEDONE. E INFATTI, NESSUN PROVVEDIMENTO È MAI STATO PRESO NEI CONFRONTI DI SALIS…
Cesare Zapperi per il Corriere della Sera - Estratti
Silvia Salis aveva promesso, facendo arrabbiare i suoi avversari, che se avesse vinto le elezioni da sindaca di Genova avrebbe aperto i cassetti del Comune. Una frase sibillina che ieri è tornata alla mente dei protagonisti della politica cittadina quando si è diffusa la notizia dell’apertura di un’inchiesta per dossieraggio a carico dell’ex assessore alla Sicurezza Sergio Gambino (FdI) e del comandante della polizia locale Gianluca Giurato.
Secondo la Procura del capoluogo ligure, ci sarebbero loro due dietro la fuga di notizie, nel pieno della campagna elettorale, mirata a mettere in cattiva luce la candidata del centrosinistra sulla base di particolari rivelatisi non veri.
Nel 2024 Salis aveva investito una passante sulle strisce pedonali. E per questo era stato aperto un fascicolo penale rimasto secretato. Chi ha svelato la vicenda, ha raccontato che l’ex campionessa di lancio del martello sarebbe passata con il rosso. La ricostruzione della Procura ha invece appurato che il semaforo era rosso per il pedone. E infatti, nessun provvedimento è mai stato preso nei confronti di Salis.
Ma in campagna elettorale l’incidente stradale è stato cavalcato per giorni. Anche, o soprattutto, dall’allora assessore uscente Gambino. «Come può pensare di guidare una città responsabilmente, se non sa farlo nemmeno con un’automobile?», uno degli attacchi rivolti alla candidata sindaca che non hanno pagato nelle urne, visto che Salis ha vinto al primo turno con il 51,5 per cento.
La sindaca ora spiega: «Su di me un dossieraggio ridicolo con attacchi personali, sono stata seguita, sono stati intervistati i negozianti del quartiere in cui vivo, i condomini del palazzo in cui ho un box, e pensare che questa fosse una bomba mediatica la dice lunga sulla qualità della classe politica del centrodestra».
Salis si dice garantista e lascia che sia la magistratura a fare piena luce sulla vicenda, ma intanto chiarisce: «Voglio mandare un messaggio a tutti i dipendenti del Comune: vi prego di denunciare tempestivamente se dovesse succedere qualcosa come quello accaduto in questa vicenda. Il Comune di Genova non accetta atteggiamenti di prepotenza e prevaricazione e che i dirigenti vengano messi nelle condizioni di compiere atti contrari alla legge».
Quanto al comandante della polizia locale, al momento Giurato non è stato sospeso, ma il Corpo è attualmente retto dal vice Fabio Manzo ed è probabile che il vertice sarà cambiato.
silvia salis dopo la vittoria
antonino gambino
silvia salis elly schlein
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