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CHE SUCCEDE SE IL PD PERDE L'EMILIA? ZINGARETTI SI DIMETTEREBBE DA SEGRETARIO E IL GOVERNO GIALLO-ROSSO NON REGGEREBBE AL COLPO. MATTARELLA SCIOGLIEREBBE LE CAMERE E SI ANDREBBE A ELEZIONI IN PRIMAVERA - ZINGA COSTRINGE GUALTIERI AD ANNACQUARE LA PLASTIC TAX (BONACCINI HA MINACCIATO DI CORRERE DA SOLO) - LA CINGHIA DI TRASMISSIONE TRA REGIONE LAZIO E GOVERNO, PER ZINGA, SI CHIAMA GIACOMO D'AMICO, IL CAPO DI GABINETTO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE E GRANDE AMICO DI BISIGNANI
DAGONEWS
Una volta che la manovra è stata bollinata dalla Ragioneria, eventuali modifiche toccano al Parlamento. E i sondaggi hanno trasformato le modifiche da ''eventuali'' a ''urgentissime'': la prima da rivedere è la plastic tax, una misura così malvista dai produttori di imballaggi dell'Emilia-Romagna da aver spinto Bonaccini a minacciare il Pd: se non la modificate, io mi faccio una lista civica e corro da solo, senza il sostegno di un partito che colpisce il tessuto produttivo della mia regione.
Il rigido, rigidissimo Gualtieri resta un uomo di partito e di apparato fin nel midollo, e accetta disposizioni solo se arrivano dal segretario o al massimo dal suo amico D'Alema. Per questo si è mosso direttamente Zingaretti (col supporto del suo alleato pro tempore Franceschini) che ha convinto il ministro del Tesoro ad annacquare la tassa, trovando coperture coi ''risparmi'' da Quota 100 e Reddito di Cittadinanza.
nicola zingaretti dario franceschini
La cinghia di trasmissione tra Regione Lazio e governo, per Zingaretti, si chiama Giacomo D'Amico, che è il capo di gabinetto della presidenza del Consiglio Regionale ma anche uno che si muove tra palazzi e aziende (è molto amico di Bisignani), ai vertici sia con destra che sinistra, già alle relazioni esterne Rai, sindacalista nel settore della sanità, presidente dell'Aeroporto di Frosinone e consigliere d'amministrazione in varie società in cui la Regione ha un peso rilevante.
Ma che succede se a gennaio il centrosinistra (col M5s) dovesse perdere l'Emilia-Romagna? Si fa presto a dire, come fanno oggi i membri della maggioranza, che nulla cambia: Zingaretti si dimetterebbe da segretario Pd, e al suo posto arriverebbe un traghettatore. Il governo probabilmente non reggerebbe al colpo e si andrebbe a elezioni in primavera, non essendo Mattarella disposto ad accrocchiare un altro esecutivo.
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