IL SULTANO NAPOLITANO - COME DAGORIVELATO, È STATO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A FAR VIRARE ALL’ULTIMO MOMENTO MONTI E TERZI A FAVORE DELLA PALESTINA PER IL VOTO ONU - LA CONFERMA ARRIVA OGGI CON LE DICHIARAZIONI DI RE GIORGIO, ORMAI SOVRANO ASSOLUTO, AI DIPLOMATICI: “IL SÌ ITALIANO È INTERPRETE DELL’ASPIRAZIONE A UNA PACE VERA, GIUSTA E DURATURA” - SIAMO TORNATI AL FILO-ARABISMO DI CRAXI E ANDREOTTI?...

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Da Dagospia del 6 dicembre 2012
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/napolitano-darabia-non-monti-o-terzi-allultimo-momento-stato-il-presidente-tuttofare-a-spingere-47765.htm

DAGOREPORT - In vista del voto all'Onu sul riconoscimento dello status di "Osservatore" alla Palestina, il cambio di strategia (da astensione a voto favorevole) del governo Monti ha sorpreso molti. Quello che non tutti sanno è che Monti e Terzi non hanno avuto un peso determinante nella decisione, ma che questa è stata presa da Napolitano. Il Presidente della Repubblica, garante delle poltrone di Monti e Terzi, avrebbe forzato la mano del governo per schierare l'Italia insieme al fronte europeo del sì, capitanato dalla Francia.


2- PALESTINA: NAPOLITANO,SI' ITALIA MOLTO MEDITATO
(ANSA) - "Il voto dell'Italia" all'assemblea generale delle Nazioni Unite sulla Palestina "ha costituito il punto di arrivo di una scrupolosa e approfondita riflessione". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando al Quirinale al corpo diplomatico accreditato in Italia.

Il capo dello Stato ha spiegato agli ambasciatori riuniti al Quirinale per i saluti di fine anno come l'assemblea generale dell'Onu, al di là delle diverse scelte di voto, "si è nel complesso fatta interprete dell'aspirazione internazionale unanime ad una pace vera, giusta e duratura". "L'Italia - ha aggiunto Napolitano - crede che la pace tra Israele e Palestina non debba rimanere nel regno delle utopie non realizzate. Lo crede nell'interesse di Israele e della Palestina, ma anche nel proprio interesse nazionale".

Sono quindi tante le ragioni per le quali, secondo il presidente, "bisogna riprendere il cammino, 'qui e ora', verso il traguardo della pace. Le convinzioni e posizioni dell'Italia restano immutate, nel loro profondo equilibrio. Sappiamo infatti - ha detto ancora - che la pace non potrà essere conseguita se non nel negoziato diretto tra le parti". Giorgio Napolitano ha spiegato quindi che la comunità internazionale, anche con il voto al Palazzo di vetro sull'innalzamento dello status della delegazione palestinese a "stato osservatore non membro", non vuole sostituirsi al negoziato diretto "ma vuole trasmettere loro questo senso di urgenza".

 

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