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IN BERNIE WE TRUST - SUSAN SARANDON, LA PASIONARIA DI SANDERS: "HILLARY? GLI AMBIENTALISTI E I VERDI NON LA SOSTERRANNO. E PIUTTOSTO DI VOTARE PER LEI I GIOVANI NON ANDRANNO ALLE URNE” - ''IO VOGLIO LA DONNA GIUSTA''

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Silvia Bizio per “La Repubblica

 

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Susan Sarandon è da sempre la pasionaria di Hollywood, lo spirito della sinistra americana fatto persona. Per questo da anni - insieme a star come Tim Robbins, suo ex compagno, e Sean Penn - si batte sia per i diritti civili che contro il militarismo di Washington, contro guerre come quella in Iraq. In questi ultimi mesi, però, la sua battaglia è tutta per il più progressista, tra i candidati alla presidenza: il democratico Bernie Sanders.

 

L' abbiamo incontrata al Four Seasons Hotel di Los Angeles, per parlare del suo impegno elettorale e del perché non bisogna arrendersi: non solo davanti a una cinepresa, ma anche nel provare a cambiare le cose.

 

Susan, è lei la vera portavoce di Sanders...

«Cerco di fargli avere maggiore visibilità, visto che rispetto a Donald Trump e a Hillary Clinton è meno seguito dai media. In tutta la vita, non ho mai visto un candidato attivo in politica da tanto tempo che non abbia mai accettato soldi dall' industria farmaceutica, pertrolifera o da Wall Street.

 

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Quando si è candidato per le primarie che l' ho chiamato e gli ho detto, "Bernie, faccio tutto quello che vuoi!". E sono subito andata in Iowa per i caucus».

 

Clooney si è "pentito" del sostegno a Hillary: perché non piace più alle star liberal?

«Per quanto mi riguarda per la guerra, sopratutto. Sanders ha sempre parlato contro i nostri troppo facili interventi bellici. Ed è per il motivo uguale e contrario che ho smesso di credere in Hillary Clinton. Sanders è uno che non si mette a difendere i diritti dei gay quando è comodo: lo ha sempre fatto.

 

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Affronta i problemi quando non sono di moda, non esita ad affermare che i ricchi devono pagare più tasse, si batte per alzare il salario minimo a 15 dollari l' ora. Ne parlava quando si diceva fosse impossibile, e ora sta succedendo. Hillary è andata ad appoggiare la proposta di aumentare il salario minimo a 15 dollari a New York accanto al governatore, prendendosi il merito».

 

E sull'ambiente, che sta tanto a cuore anche ad altre star( Leonardo di Caprio, ad esempio), chi la convince?

«Ora Hillary dice di appoggiare nello stato di New York la legislazione anti fracking, la trivellazione idraulica, pericolosissima per l' ambiente. Ma in realtà ha incoraggiato il fracking in tutto il mondo».

 

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Sanders, nonostante la sua età, ha risvegliato la coscienza politica di tanti giovani: secondo lei perché?

«Non parla come un politico, dice le cose come stanno e offre spiragli di un idealismo perduto su temi come la vera eguaglianza, la solidarietà sociale e il rigetto delle lobby e dei poteri forti. I giovani elettori sentono fortemente il suo messaggio».

 

E Obama?

«Credo che il suo errore sia stato lasciare il movimento spontaneo, che noi chiamiamo "grass-root", sul prato della Casa Bianca: ha smesso di coinvolgere il popolo nel suo modo di amministrare il paese. Molti giovani si sono disaffezionati».

 

E se la Clinton dovesse vincere la candidatura?

«Gli ambientalisti e i verdi non la sosterranno. E piuttosto di votare per lei i giovani non andranno a votare».

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Ma come donna ha mai sentito la contraddizione di non appoggiare una donna "for president"?

«Io voglio la donna giusta. Hillary non rappresenta niente di quello che a me sta a cuore. Penso che a un certo punto avremo una donna, ma quella donna non dovrà essere incredibilmente ricca e non dovrà essere sposata a un ex presidente per diventare presidente.

 

Ci sono tanti paesi che hanno donne leader, il nostro non sarebbe il primo paese nella storia del mondo: ma è più importante avere la persona migliore».

 

Lei ha dichiarato che tra Hillary e Trump, sarebbe quasi meglio Trump. Era una provocazione. Ma se Trump diventasse davvero presidente?

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«Impossibile. Cruz almeno ha qualche idea, Trump è solo un finto politico che vuole vincere e che riduce tutto a sport e spettacolo».

 

Un altro fronte su cui alcune star di Hollywood, come Angelina Jolie, si stanno impegnando, è quello dei profughi che arrivano in Europa.

«Sono stata in Grecia lo scorso Natale per 10 giorni. Rispetto agli altri posti in cui sono stata dopo i disastri, dal Nepal ad Haiti, dove sapevi già arrivando quanti erano i morti e cosa andava fatto, quello che ho visto in Grecia mi ha angosciato di più: un costante flusso imprevedibile di disperazione. Bisogna che tutti noi facciamo di più».

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