DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
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1. Alla fine i fatti sono questi: dopo l'incidente provocato dall'improvvida iniziativa del relatore Augello con le sue tre "pregiudiziali", presentate ignorando o facendo finta di ignorare che proprio perché pregiudiziali (lo dice la parola stessa) andavano votate subito, tutto l'esame della Giunta per le elezioni del Senato riparte secondo la procedura ordinaria, quella di un qualunque senatore.
2. Tutte le previsioni ormai collocano il voto finale della Giunta sulla decadenza o meno di Berlusconi Silvio da senatore secondo la legge Severino per la prima settimana di ottobre, senza ne' affrettarsi ne' rallentare, dentro una procedura rigorosamente dettata dal regolamento del Senato che scandisce nei dettagli anche i tempi, facendo cadere alibi, pretesto e provocazioni da qualsiasi parte venissero. In Aula il voto e' previsto entro la prima metà di ottobre.
3. Cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane? Quale potrebbe essere l'evento che taglierebbe davvero la testa al toro, sottrarre argomenti a tutti e pur tuttavia rispondere positivamente ai dubbi espressi anche da insigni giuristi come Onida e Capotosti, e pure da Violante Luciano? Ci sono già alcuni casi in cui le procedure di decadenza in base alla legge Severino sono state impugnate davanti al giudice ordinario e sono state sollevate dai legali la questione di legittimità costituzionale della legge stessa proprio in relazione all'istituto della decadenza. Se il giudice ordinario sollevasse la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta in relazione ad un altro caso che oggi è al proprio esame, sarebbe un colpo di scena clamoroso perché a quel punto la Giunta per le elezioni dovrebbe prendere atto, sospendere il giudizio e attendere la sentenza.
4.Tuttavia, nemmeno questo servirebbe al condannato Berlusconi Silvio, perché per lui la tagliola vera e' rappresentata da un'altra data fatidica già fissata, il 19 di ottobre, allorquando la Corte d'Appello di Milano si pronuncerà sulla ride terminazione dell'interdizione dai pubblici uffici, così come deciso dalla sentenza della Cassazione. A quel punto scatta un automatismo che nessuno sarebbe in grado di fermare.
5. L'estenuante balletto ha dunque una fine certa, a metà ottobre al Senato, il 19 a Milano. Il tutto mentre avviene un fenomeno ormai pressoché scientifico: quando i giornali prendono sul serio le minacce di crisi di governo, la Borsa e i titoli Mediaset scendono, questi ultimi anche vistosamente. Quando invece sembra ci sia stabilita' e continuità di governo, la Borsa e i titoli Mediaset respirano o salgono.
6. Con questo quadro, e' di tutta evidenza che, con buona pace di Renzi Matteo e di Verdini Denis, le tanto agognate elezioni il 24 di novembre sono politicamente improbabili e tecnicamente impossibili. Ã ormai un punto fermo che le elezioni nel 2013 non ci saranno. Praterie aperte dunque per la "maggioranza silenziosa" del Senato (copyright Naccarato Paolo) a sostegno del governo Lettanipote.
7. Comunque vada, il Pdl continua ad eludere pericolosamente per se stesso un tema chiave: nessuno contesta che Berlusconi Silvio possa restare a fare il padre nobile del centro destra anche fuori dal Parlamento, ma è altrettanto incontestabile che il Pdl e la stessa rinascente Forza Italia abbiano urgente necessità di individuare una leadership con il "quid". Più ritarda tale decisione più si finisce per fare un regalo al Pd, dove tutto bolle ma che si potrà comunque intestare il fatto di aver cercato di portare il Paese fuori da una crisi senza precedenti.
8. Si tratta di un tema che dovrebbe interessare tutti perché riguarda il sistema democratico e la democraticità dei partiti, i quali se vogliono fare concorrenza al Movimento Cinque Stelle e recuperare credibilità devono fare due cose urgentissime: a) cambiare il Porcellum b) assicurare al proprio interno un processo democratico di selezione della classe dirigente.
9. I dissidenti/osservanti del Movimento cinque Stelle sono chiamati nelle prossime ore se hanno un minimo di strategia politica o se sono solo degli improvvisati scappati di casa: avendo più volte espresso dubbi e contrarietà sulla linea ufficiale di Grillo Beppe e Casaleggio Roberto, sono ormai finiti nel libro nero dei due boss, che ne' li considerano, ne' li ricandideranno. Cosa aspettano a formare un gruppo parlamentare autonomo e indipendente che possa all'occorrenza votare la fiducia al governo in modo trasparente in cambio della realizzazione di alcuni dei 20 punti programmatici iniziali del loro movimento, dando scacco ai due paraguru a Cinqie Stelle?
SENTENZA BERLUSCONI LATTESA DAVANTI LA CASSAZIONE ANTI BERLUSCONI DAVANTI ALLA CASSAZIONE NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI saccomanni, alfano e lettaALFANO, LETTA, BONINO TRISAndrea Augello LETTA E RENZI BEPPE GRILLO GIOCA A SCACCHI MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE luis alberto orellana
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