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“SENTO SCRICCHIOLII IN MAGGIORANZA CHE VANNO OLTRE LA LEGA. SPERO DI SBAGLIARMI MA SENTO AFFIEVOLIRSI L'IMPEGNO DI MELONI SU KIEV” - PIER FERDINANDO CASINI LANCIA L’ALLARME: “SI STA VICINI ALL’UCRAINA CON IL CUORE MA ANCHE CON IL PORTAFOGLI” – PURE CALENDA SOTTOLINEA LA TITUBANZA DI MELONI SU KIEV: “ANCHE QUESTA POLEMICA CON LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ALL’INDOMANI DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA NON AIUTA AFFATTO PROPRIO QUANDO SALVINI SI RIMETTE A SCODINZOLARE VERSO PUTIN. IL QUOTIDIANO 'LA VERITÀ' SU KIEV HA SEMPRE SOSTENUTO LE TESI DI MOSCA. E COME SAPPIAMO MOSCA HA TRA I SUOI PRIMI OBIETTIVI IL PRESIDENTE MATTARELLA”

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Francesca Schianchi per la Stampa - Estratti

 

«Sono molto preoccupato dall'atteggiamento della Lega sull'Ucraina. Rischia di essere la punta di un iceberg: sotto l'acqua, potrebbe esserci qualcosa di più consistente».

pierferdinando casini

 

 

A cosa allude, senatore Casini?

«Fin dall'inizio della vicenda ucraina, da parlamentare di opposizione ho seguito con interesse le mosse della presidente del consiglio.Ho apprezzato il fatto che abbia tenuto la serietà della linea Draghi. Ora però sento affievolirsi un po' quell'impegno».

 

Pensa che anche la presidente Meloni abbia dubbi?

«Voglio sperare di no, ma sento scricchiolii in maggioranza che vanno oltre la Lega. Non voglio fare un processo alle intenzioni, ma poiché qualche esperienza politica ce l'ho, avverto con chiarezza che, mentre Francia, Germania e Gran Bretagna mantengono una linea decisa, l'Italia sta entrando in una zona d'ombra».

 

 

 

 

Teme che la premier subisca la pressione della Lega?

«Se è una preoccupazione eccessiva mi scuso qui pubblicamente fin da ora con Giorgia Meloni: è una di quelle situazioni in cui preferisco sbagliare che avere ragione».

 

Salvini dice: stiamo attenti al rischio corruzione in Ucraina.

«Spero che eventuali corrotti ucraini vengano assicurati alle patrie galere, ma riserverei tutta quell'indignazione ai corrotti italiani. Quella di Salvini è la solita reazione putiniana, ma, ripeto, avverto una timidezza più generale nella maggioranza nell'assumere impegni economici fondamentali per aiutare l'Ucraina».

 

giorgia meloni volodymyr zelensky kiev

Si riferisce al programma Purl, le armi da acquistare dagli americani per inviarle a Kiev?

«Non voglio fare la parte dell'opposizione che chiede cose al governo che non saprebbe realizzare nemmeno lei. Però la mancata risposta all'appello americano – con tutti i limiti che ha – rivela quanto si vogliano fare le nozze coi fichi secchi».

 

Molte chiacchiere e poco impegno?

«Mi dà l'impressione che ce la si voglia cavare dichiarando la propria solidarietà e magari inviando qualche materiale di scarsa rilevanza. Difendere l'Ucraina significa difendere l'Europa: non possiamo lasciare ai nostri figli un futuro da sudditi».

CARLO CALENDA BLASTATORE DI PUTINIANI ALLA COSTARENA DI BOLOGNA

 

Nonostante le conclusioni del Consiglio supremo di difesa di lunedì, ancora ieri Salvini ha insistito: sulle armi all'Ucraina per il futuro serve chiarezza. Secondo lei la Lega potrebbe arrivare a non votare nuovi aiuti?

«Se c'è una volontà forte e ferma di Giorgia Meloni, la Lega si adatterà. Ma non deve percepire tentennamenti dalla presidente del consiglio».

 

 

È significativo che il presidente ucraino Zelensky sia venuto in Europa ma non a Roma, no?

«Beh, Zelensky non ha tempo da perdere. La sua non è una gita, va dove sa di trovare una disponibilità concreta. Gli servono armi, altrimenti ogni notte droni e missili russi massacrano il suo popolo. Nessuno sta contestando all'Italia di non essere stata al fianco dell'Ucraina, ma il problema è come starci oggi: bisogna farlo col cuore e anche col portafogli».

 

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CARLO CALENDA BLASTATORE DI PUTINIANI ALLA COSTARENA DI BOLOGNA