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Paolo Bracalini per "Lettera43"
Circa 70 milioni di euro in banca e 60 appartamenti sparsi per l'Italia, questo è il tesoretto (anzi il tesorone) della ex An, che non esiste più come partito ma come fondazione, erede degli ideali e anche dei patrimoni del partito che fu di Giorgio Almirante e poi di Gianfranco Fini. E ora, di chi è?
UN TESORO GESTITO DA 12 PERSONE.
Confluita nel Pdl An è rimasta come cassaforte gestita da un consiglio di amministrazione composto da dodici persone, che includono tutti i cosiddetti colonnelli. Sono loro, con un mandato sostanzialmente a vita, che gestiranno il tesoro dell'ex An. La radiografia del patrimonio immobiliare è contenuta nelle carte della controversia al tribunale di Roma, tra gli An passati al Pdl e quelli andati con Fini. Questi ultimi contestano la procedura con cui i beni del partito sono stati trasferiti alla fondazione.
IL RICORSO DEI COLONNELLI.
I colonnelli e gli amministratori della fondazione An hanno fatto ricorso contro la nomina, da parte del Tribunale, di tre commissari liquidatori terzi, per decidere come liquidare quel tesoro. Ma ancora poche settimane fa il Tribunale ha respinto il ricorso, dunque procede l'opera dei commissari.
In tribunale è andato Italo Bocchino, nella duplice veste di iscritto ad An e di legale rappresentante di Fli, per sostenere le ragioni del commissariamento dell'ex partito e dunque la rimessa in discussione anche delle destinazioni di soldi e case.
PROPRIETÃ IN TUTTA ITALIA.
Le case, appunto. Degli immobili di An non si è mai capito la reale consistenza. Invece ora si scopre la mappa precisa della "immobiliare An". Sessanta immobili intestati alle due società immobiliari di An, la Italimmobili e la Nuova Mancini Immobiliare. Dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, An ha case ovunque. A Milano è di proprietà di An un appartamento con 10,5 vani, in via Mancini 8. A Brescia 135mq, a Bergamo 7 vani, poi case a Varese, Lecco, Crema, Cremona, Monza, Vigevano, Legnano, Fontanella.
DUE CASE A VENEZIA E CINQUE A ROMA.
Tre appartamenti in Piemonte, cinque in Veneto di cui due a Venezia. Due a Trieste, quattro tra Catania, Palermo, Messina e Trapani, uno ad Oristano, tre in Calabria (Cosenza Vibo Valentia, Torano Castello), due in Puglia, uno a Salerno, tre in Umbria, sette nelle Marche, altri tra Emilia Romagna, Toscana, Liguria, e otto nel Lazio, di cui cinque a Roma. Domanda: ma che se ne farà un partito morto come An di 70 milioni di euro e 60 appartamenti?
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