
DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE…
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
«Il conteggio del tesseramento del Pd del 2015 non si è ancora concluso, ma appare perfettamente in linea con quello dell’anno precedente: non ci sono state né fughe di iscritti, né crescite abnormi né tessere gonfiate».
Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, rassicura sullo stato del partito e smentisce abbordaggi: «Non mi risultano invasioni di cuffariani o altro. Se c’è qualche caso isolato di anomalia da verificare, lo faremo, ma niente di più».
E però scoppia l’ennesima battaglia campale tra maggioranza e minoranza, con accuse violentissime. Al centro, le ambigue dichiarazioni di Totò Cuffaro, che fa capire come il suo storico pacchetto di 2 milioni di voti stia transitando rapidamente nell’orbita del partito di Renzi. All’allarme, seguono gli strali della minoranza.
Dopo le parole di Cuffaro, è intervenuto Fausto Raciti, segretario siciliano, in quota Giovani Turchi. Che ha congelato il tesseramento, promettendo una verifica, anzi «un setaccio». Iniziativa che ha fatto infuriare la dirigenza nazionale, per nulla convinta della necessità di lanciare un allarme così grave. Perché il «cuffarismo» ha contorni vaghi, ambigui. Raciti spiega che bisogna «allargare il partito, ma senza mischiare acqua e olio».
E in effetti questa è una miscela incandescente per Pier Luigi Bersani, che dal Corriere aveva avvertito: «Se nel Pd entra certa gente, io non so più se ci voglio stare». E ancora: «Non siamo un partito buono per tutti gli usi. Quando Cuffaro dice che il Pd è un partito post Dc, insulta un po’ anche la Dc. La Dc ci teneva al suo profilo».
È il «la» per la rivolta della minoranza. Roberto Speranza è ancora più duro: «Se non si dà un segnale fermissimo e rigorosissimo sulla vicenda Cuffaro, il Pd è morto». Il governatore toscano Enrico Rossi ricorda che Cuffaro è stato in carcere «per sette anni per affiancamento e supporto alla mafia». Per il martiniano Matteo Mauri «il Pd dev’essere una casa di vetro». Il ministro Andrea Orlando parla di «tesseramento congressuale, diverso da quello ordinario» e chiede verifiche scrupolose».
Ma c’è davvero questa infiltrazione dei cuffariani? Per i dirigenti no. Da Roma si ricorda la vicenda di Lino Leanza, già vicepresidente di Regione ai tempi di Cuffaro. I politici a lui vicini vennero riassorbiti dal Pd, «con una giusta operazione, benedetta da Raciti». Dove sta lo scandalo, insomma, se qualche cuffariano entra nel Pd? Lo dice, in maniera diversa, anche Davide Faraone: «Il Pd non è un club di iniziati. Bisogna aprire le porte per intercettare tutte le energie positive».
Sbagliato, spiega l’anima dei renziani in Sicilia, «inseguire fantasmi del passato». Il problema, naturalmente, è sapere distinguere il grano dal loglio. Miguel Gotor, minoranza, è sarcastico: «Il Pd non è un club di iniziati ma neanche di affiliati». Guerini si dice realista: «So bene che c’è chi vuole salire sul carro, ma non mi risultano invasioni». Piuttosto, gli pare una polemica a uso interno: «Ogni tre mesi qualcuno protesta: una volta son pochi i tesserati, una volta sono troppi. Così si fa male al partito».
DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE…
CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA…
FLASH! - COME MAI FERRERO, MEDIOLANUM, LUCCHINI, GAVIO, UNIPOL, SOCI STORICI DI MEDIOBANCA, VENDONO…
DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO…
FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL…
DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA…