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Daniel Bates per “Mail On Line”
tony blair e il tiranno gheddafi
Tony Blair avvisò il dittatore libico Muammar Gheddafi di trovarsi un posto sicuro quando il suo regime cominciò a crollare. Mostrando grande preoccupazione per il benessere del tiranno, Blair gli disse: «Se hai un posto sicuro, dovresti andarci». La conversazione mette in luce, ancora una volta, i discutibili legami con l’uomo che per anni è stato responsabile di una vera e propria dittatura.
L’ex Primo Ministro era stato già criticato per la “trattativa nel deserto” del 2004 e per le lettere che iniziavano con “Caro Muammar, spero che tu e la tua famiglia stiate bene”. Ora emerge la nuova conversazione, parte delle ultime mail pubblicate sul periodo in cui
Hillary Clinton era Segretario di Stato. Il messaggio risale al 25 febbraio 2011 e fu inviato da Catherine Rimmer, capo della strategia per Blair, a Jake Sullivan, ex consigliere della signora Clinton per la politica estera.
Al tempo Blair era inviato speciale per il Medio Oriente per i quattro: UN, US, EU e Russia. La Rimmer fa notare: “Blair voleva che la informassi che sta facendo queste telefonate molto privatamente e non sta incontrando i media”. Scrive che Blair ha “mandato un forte messaggio a Gheddafi dove dice che la violenza deve finire e che lui deve farsi da parte”.
Poi lo cita testualmente: “Lo spargimento di sangue e la violenza devono assolutamente finire... se hai un posto sicuro, dovresti andarci, perché la fine non avverrà in maniera pacifica, a meno che non finisca. Se continua per uno o due giorni ancora, oltrepasseremo il limite. Lo dico perché ci credo profondamente. Se non troviamo una via d’uscita velocemente, si arriverà al punto di non ritorno”.
L’altra mail è datata 23 febbraio 2011, da Sullivan alla Clinton e descrive come Blair fu consigliato a Hilary in quanto “persona con un buon rapporto con Gheddafi”. Il dittatore lasciò Tripoli e ad ottobre 2011 fu ucciso dai ribelli a Sirte, suo luogo di nascita.
Altri messaggi mandati e ricevuti dalla Clinton rivelano dettagli su come Cherie Blair fece pressioni su di lei per conto dei suoi amici del governo del Qatar. Nell’estate del 2009 e del 2010, la signora Blair organizzò incontri fra la Clinton e la sua amica Sheikha Mozah, seconda moglie dell’emiro, e nel 2011 con Fahed al-Atiyah, presidente del “Qatar Food Security Programme”.
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