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Matteo Cruccu per Corriere.it
«Non suoneremo mai più in Florida»: anche le stelle del pop d'America decidono di lanciare un messaggio forte e chiaro, dopo la sentenza che ha assolto la guardia giurata George Zimmerman per aver ucciso il giovane (e disarmato) afroamericano Trayvon Martin. Scambiato per un ladro perché aveva il cappuccio alzato, mentre invece stava andando a comprare le caramelle.
L'INDIGNAZIONE DI WONDER
Una vicenda che ha indignato il Paese, inducendo lo stesso presidente Obama a intervenire: «Trayvon avrebbe potuto essere mio figlio». Ebbene, è stato Stevie Wonder, qualche giorno fa, a dare il la: «Ho deciso che fin quando la legge "Stand Your Ground" non verrà abolita in Florida, non ci suonerò mai più» aveva detto il 62enne soulman, riferendosi alla norma che ha consentito la scarcerazione di Zimmermann, ovvero che ci si può difendere anche se si ha soltanto il sospetto di essere attaccati.
«STAND YOUR GROUND»
Già , la legge «Stand Your Ground», ovvero presidia il tuo territorio, è stata introdotta in Florida nel 2005 e elimina il vincolo che in precedenza obbligava una persona minacciata al di fuori della propria casa a ritirarsi piuttosto che usare la forza. In altre parole, la normativa, firmata dall'allora governatore Joe Bush (fratello di George W), autorizzava i cittadini della Florida anche a sparare per uccidere quando questi "ragionevolmente credessero" di essere in pericolo e che tale azione fosse necessaria per prevenire la propria morte. Questo indipendentemente da chi abbia iniziato l'alterco. Una legge, secondo molti, voluta dalla lobby delle armi.
CON STEVIE, MADONNA E JAY Z
E Stevie continuava poi così: «Finché ci sarà una legge come quella, - continuava Wonder- non mi esibirò in uno stato o in nessun altra parte del mondo in cui sia vigente. Ciò che noi possiamo fare è che si senta la nostra voce per coloro che hanno perso la loro battaglia per la giustizia. E non torneranno più».
L'appello di Stevie non sembra essere caduto nel vuoto: al boicottaggio dovrebbero unirsi Madonna, Usher, Kanye West, Jay Z, Rihanna e Rod Stewart e, secondo altre fonti, avrebbero aderito anche i Rolling Stones e Justin Timberlake. Un boicottaggio che potrebbe estendersi ad almeno altri 23 stati: tanti sono infatti quelli che hanno disposizioni riconducibili alla «Stand Your Ground».
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