TRUFFA DI STATO - LA POLIZIA SOSPENDE IL CONCORSO PER DIVENTARE AVVOCATO DELLO STATO: SPINTE E URLA TRA I 975 CANDIDATI - GRAVI IRREGOLARITÀ NELLE PROCEDURE: FOGLI PROTOCOLLO GIÀ PRONTI, CODICI COMMENTATI SUI BANCHI, GENTE CHE GIRONZOLAVA MENTRE I COMMISSARI PREPARAVANO LE PROVE - TUTTO COME AL SOLITO, IN REALTÀ, SOLO CHE STAVOLTA È PARTITA LA PROTESTA…

Giuseppe Cecchini per http://www.online-news.it/


Bagarre all'Ergife per il concorso a tre posti per Procuratore dello Stato. Alla fine si è concluso tra urla e spintonate della polizia intervenuta per riportare ordine durante la protesta dei candidati. Conclusione: ieri la prova è stata sospesa per i 975 aspiranti avvocati di via dei Portoghesi. A far innescare la miccia sarebbero stati diversi comportamenti "anomali" dei componenti della commissione, non proprio in linea con il classico regolamento solitamente seguito in questi casi.

Non perché i candidati, che come apparso su alcuni quotidiani, sarebbero improvvisamente impazziti. Secondo alcune testimonianze, raccolte dalla nostra testata Online-News, sarebbero state commesse gravi irregolarità fin dall'inizio della prova concorsuale. Quello che è accaduto ieri a Roma, all'Hotel Ergife, lancerebbe messaggi inquietanti sulla trasparenza dello svolgimento dei quiz. La protesta è montata con un crescendo rossiniano: almeno due terzi dei candidati, circa 700 persone su quasi mille presenti, hanno manifestato il proprio sconcerto contro «irregolarità nelle procedure - riferisce Mario, 28 anni di Roma, uno dei partecipanti al mega concorso- che non garantiscono trasparenza e parità di trattamento tra i concorrenti».

A detta di alcuni presenti, per esempio, i fogli protocollo non sarebbero stati consegnati personalmente ai candidati ma fatti trovare già sui banchi privi di data. All'ingresso, invece, di prima mattina, non sarebbero state consegnate le buste: «Già dopo l'identificazione - spiega il candidato di Roma - nessuno ci ha consegnato le buste di rito dove ciascuno avrebbe dovuto riporre il tagliando anagrafico (nella busta piccola) e l'elaborato redatto durante la prova (nella busta grande)». E poi, mentre la commissione del concorso si ritirava per un'ora a redigere le tracce dei temi, «alcuni candidati passeggiavano per i corridoi e altri addirittura uscivano dalle porte di sicurezza. E quelle posteriori non avevano i sigilli».

Alcuni partecipanti erano in possesso di materiale la cui consultazione non è consentita durante le prove, invece sui banchi in bella mostra si vedevano codici commentati e annotati. E poi, dulcis in fundo, la commissione ha voluto fare l'appello «che nella prassi non si usa mai», sottolineano alcuni partecipanti. Verso le 14 quando la commissione voleva leggere le tracce, dopo il sorteggio della materia (civile), a quel punto si è sollevata la protesta popolare. Per un paio d'ore la sede del concorso è stata protagonista di una sorta di assalto alla diligenza. Volavano penne, fogli e per non far sentire la lettura della traccia i manifestanti si sono messi a cantare l'Inno di Mameli, per invalidare la prova.

Quel concorso manifestava troppe incongruenze che non sono passate inosservate a chi di mestiere dovrà controllare l'applicazione delle leggi. Il trambusto è andato avanti per un paio d'ore fino a quando non sono intervenuti polizia e carabinieri per calmare gli animi. «Al concorso è scoppiata praticamente la rivoluzione, quando si è scoperto che alcuni candidati erano entrati con i codici ‘commentati', che non sono ammessi», ha affermato un altro candidato. Fischi, urla, molti hanno anche intonato l'inno di Mameli, facendo sì che le parole pronunciate dal presidente fossero impercettibili, tant'è che è risultato impossibile anche sentire la stessa traccia della prova.

Oltre alla guardia di finanza già presente, sono intervenuti polizia, carabinieri che, a detta di alcuni testimoni, sono addirittura arrivati anche a strattonare con violenza alcuni candidati presi a caso tra la folla. Un' intervento poliziesco, a detta di chi c'era, un po' troppo esagerato rispetto ad una protesta, mentre alcuni concorrenti sarebbero stati identificati senza una motivazione. Cosa succerà ora per queste persone? Si vedranno annullare la propria partecipazione alla prossima prova d'esame? Per ora bisognerebbe riflettere (speriamo a lungo) sui modus operandi di chi gestisce la partita delle assunzioni nella pubblica amministrazione.

 

PALAZZO SANT AGOSTINO SEDE AVVOCATURA DELLO STATO CONCORSI ALL ERE LOGO AVVOCATURA DELLO STATO CANDIDATI IN FILA ALL ERE PER UN CONCORSO PUBBLICO