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A CHE GIOCO GIOCA “MAD VLAD”? “DA PUTIN NESSUNA RISPOSTA SUL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA, È UNA VERGOGNA” – TRUMP INIZIA A PERDERE LA PAZIENZA E RILANCIA L'ULTIMATUM ALLA RUSSIA: “DIECI GIORNI DA OGGI PER PORRE FINE ALLA GUERRA”. IL GELO DEL CREMLINO: “ABBIAMO PRESO NOTA MA C’È STATO UN RALLENTAMENTO NEI COLLOQUI CON GLI STATI UNITI” - MOSCA METTE ALLA GOGNA “I RUSSOFOBI” OCCIDENTALI ACCUSATI DI AVER “INCITATO ALL’ODIO” CONTRO LA RUSSIA. PER L’ITALIA C’È IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA (CHE TRACCIÒ UN PARALLELISMO TRA “L’ODIERNA AGGRESSIONE RUSSA IN UCRAINA” E IL “PROGETTO DEL TERZO REICH”) ACCOMPAGNATO DAI MINISTRI TAJANI E CROSETTO. E LA PORTAVOCE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI, QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA, CREA UN SUO STICKER CON LA PAROLA “UCCIDERE”, SUGGERENDO CHE VADA USATA PER COMBATTERE QUESTA LOTTA…
1. L’IRA DI TRUMP SU PUTIN
Estratto dell’articolo di Giammarco Pio Isoldi per open.online
Donald Trump torna a parlare del conflitto in Ucraina e lo fa rilanciando l’ultimatum diretto a Mosca: dieci giorni di tempo per trovare una soluzione alla guerra. Ma l’inquilino della Casa Bianca ora va oltre e denuncia pubblicamente l’assenza di una risposta da parte del Cremlino, definendola «una vergogna».
«Non abbiamo ricevuto nulla da Mosca», ha dichiarato Trump a bordo dell’Air Force One, durante il volo di ritorno dalla Scozia. Il countdown per la Russia per cessare il fuoco, ha comunque precisato, parte da oggi, 29 luglio e termina quindi l’8 agosto.
La replica (fredda) del Cremlino
La Russia per il vero non ha ignorato del tutto le parole di Trump, ma la reazione ufficiale è stata decisamente tiepida. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che Mosca «ha preso nota dell’ultimatum» e ha ribadito l’impegno nel «processo di pace», sottolineando però che gli interessi russi devono essere garantiti. In parallelo, lo stesso Peskov ha lamentato un «rallentamento nei colloqui con gli Stati Uniti», segnalando che il processo di normalizzazione dei rapporti «non sta andando né qui né là».
maria zakharova vincenzo lorusso 3
Mosca, ha aggiunto, di augurarsi «una maggiore dinamica» nei rapporti con gli Stati Uniti «siamo interessati a questo, ma per andare avanti sono necessari impulsi da entrambe le parti».
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2. MOSCA METTE ALLA GOGNA I “RUSSOFOBI” OCCIDENTALI: MATTARELLA NELL’ELENCO
Rosalba Castelletti per repubblica.it - Estratti
Sul sito web del ministero degli Esteri russo è apparsa una nuova sezione: “Esempi di manifestazioni di russofobia”. Una “colonna infame” virtuale che mette all’indice funzionari occidentali e ucraini accusati di aver “incitato all’odio” contro la Russia. Per l’Italia c’è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato dai ministri degli Esteri e della Difesa Antonio Tajani e Guido Crosetto.
Come se non bastasse, più o meno contemporaneamente, la portavoce Maria Zakharova non solo ha proposto d’istituire una giornata internazionale contro la russofobia, ma ha creato un suo sticker con la parola ukokoshit che vuol dire “mandare all’altro mondo”, ossia “uccidere”, suggerendo che vada usata per combattere questa lotta.
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In entrambe le liste che riguardano l’Occidente, c’è un paragrafo dedicato all’Italia. Nell’elenco datato 2025 campeggia soltanto uno stralcio della lectio magistralis di Mattarella all’Università di Marsiglia che tracciava un parallelismo tra «l’odierna aggressione russa in Ucraina» e il «progetto del Terzo Reich». Parole già allora tacciate da Zakharova di “blasfemia”.
Mattarella torna anche nella lista datata 2024 con una frase tratta dall’intervento che pronunciò il 18 maggio nell’80° anniversario della battaglia di Montecassino: «La tragedia inumana del popolo ucraino riconduce alla memoria le devastazioni che colpirono i Paesi europei e ci richiamano a un rinnovato impegno nella difesa della pace, della libertà, dello stato di diritto — contro le dittature — valori per i quali i caduti onorati in questo cimitero donarono la vita».
Compaiono inoltre due estratti di interviste al Messaggero dei ministri di Esteri e Difesa: l’auspicio di Tajani di vedere le bandiere ucraine alla marcia del 25 aprile e una considerazione di Crosetto sulla volontà di Putin di prendersi «tutta l’Ucraina». Nessun incitamento all’odio alla Russia ravvisabile, ma tant’è. In mezzo c’è anche una frase del francese Stéphane Séjourné finita evidentemente nel paragrafo italiano per sbaglio.
La sezione finora sembra essere passata inosservata, se non fosse per qualche protesta in Bulgaria. Ma su Telegram 340mila persone hanno visualizzato il post di Zakharova che, sottolineando la necessità di combattere la russofobia, ha presentato ai suo fan un nuovo sticker che la riproduce con tanto di copricapo tradizionale kokochnik e vestito con matrioska e tradizionali motivi floreali e, sotto, la parola ukokoshit, uccidere. E oltre 300 hanno approvato con risatine e pollici all’insù.
la 'citazione russofoba' di mattarella
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Maria Zakharova
Maria Zakharova
le citazioni russofobe di funzionari italiani
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