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“TRUMP ODIA L'EUROPA, LA CONSIDERA UN IMPICCIO” – ROMANO PRODI, RICEVENDO IL PREMIO ISPI 2025, PROVA A SUONARE LA SVEGLIA AI LEADER DEL VECCHIO CONTINENTE: “L'EUROPA IN QUESTI ANNI HA FINITO PER ODIARE SE STESSA, DA ANNI SUCCUBE DI ORBÁN E DEI SUOI VETI, RESA PIÙ FRAGILE DA DEBOLEZZA DEL MOTORE FRANCO-TEDESCO” – LA BORDATA DEL PROFESSORE AL GOVERNO: “È POSSIBILE AVERE UNA POLITICA ESTERA IN CUI LA PREMIER HA PRIVILEGIATO I RAPPORTI CON IL PRESIDENTE TRUMP, TAJANI CON L'EUROPA, SALVINI CON LA RUSSIA?”
PRODI, 'TRUMP ODIA LA DEMOCRAZIA E ODIA L'EUROPA CHE CONSIDERA UN IMPICCIO'
(ANSA) - MILANO, 09 DIC - "I recenti avvenimenti fanno capire che la nostra debolezza rende facile il compito di un presidente che sta voltando le spalle alla storia del suo stesso Paese, odia la democrazia e vede il futuro del mondo in un rapporto diretto tra oligarchi o dittatori o chiamateli poteri assoluti".
Lo ha affermato Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, intervenendo a Milano alla cerimonia di conferimento del Premio Ispi 2025, assegnato a lui e a Mario Monti.
"Questo è quello che sta facendo e che farà anche in futuro: dall'Ucraina a qualsiasi altro orizzonte del mondo. Odia quindi l'Europa, perché ha un disegno politico nuovo per gli Stati Uniti, spero provvisorio, in cui l'Europa è proprio un impiccio", ha aggiunto Prodi secondo cui "l'Europa in questi anni ha finito per odiare se stessa, da anni succube di Orbán e dei suoi veti, resa più fragile da debolezza del motore franco-tedesco che ha sempre retto l'Europa, tradizionalmente aiutato dall'Italia", ha concluso.
la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse
- "Se non ricostruiamo unità di azione forte tra Francia e Germania, il destino dell'Europa è segnato", ha proseguito Prodi. "La strada della nostra decadenza - ha continuato - l'abbiamo preparata noi, con le nostre incomprensioni di quello che stava accadendo al mondo e le decisioni prese al nostro interno sulla difesa assurda, ma ferma, dell'unanimità".
Secondo Prodi, comunque, "abbiamo ancora un grande potenziale, e alle spalle la grande esperienza di avere unito tanti Paesi che si erano odiati tra loro. Il nostro compito storico è di portare ancora la fiaccola di un mondo che rispetta diritti e democrazia".
PRODI, LA DIVISIONE DEL GOVERNO SULLA POLITICA ESTERA È UN DILEMMA
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani foto lapresse
(ANSA) - MILANO, 09 DIC - "È possibile avere una politica estera in cui la presidente del Consiglio ha costantemente privilegiato i rapporti con il presidente Trump, il ministro degli Esteri con l'Europa, l'altro vicepremier con la Russia? Un dilemma anche questo tra quelli che abbiamo per il futuro".
Lo ha detto Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, intervenendo a Milano alla cerimonia di conferimento del Premio Ispi 2025, assegnato a lui e a Mario Monti.
SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN
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