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CADUTA CRUCCHI - C'E' ODOR DI DIMISSIONI IN GERMANIA. IL PRIMO A MOLLARE LA POLTRONA POTREBBE ESSERE IL SOCIALISTA SCHULZ, SEGUITO A RUOTA DAL BAVARESE (E PRIMO ALLEATO DELLA MERKEL) SEEHOFER – ANCHE LA CANCELLIERA POTREBBE LASCIARE: I GIOVANI DEL CDU CHIEDONO UN RICAMBIO E LEI NON RIESCE ANCORA A FARE IL GOVERNO...

 

Flaminia Bussotti per il Messaggero

 

Horst Seehofer

Di male in peggio il quadro politico in Germania a due mesi dalle elezioni che hanno scombussolato gli equilibri e ristretto le opzioni di alleanze. Dopo il fallimento dei colloqui per una coalizione Giamaica fra Cdu-Csu, liberali e verdi, la prospettiva di un governo si allontana e nella Spd c'è aria di rivolta. In Baviera, patria della Csu, la terra trema e presto potrebbero rotolare teste. E su tutti gli attori di questa tragicommedia, inclusi la cancelliera Angela Merkel e il leader Spd Martin Schulz, soffia un vento di dimissioni. 

 

CONFUSIONE CSU

Markus Soder

Il colpo di scena è arrivato ieri da Monaco con la notizia di dimissioni di Horst Seehofer (68), leader Csu, e Primo Ministro bavarese. Notizia verosimile e nell'aria da tempo alla luce del brutto risultato alle legislative, del fallimento dei colloqui di governo, e del bisogno di un re-shape del partito per le regionali nel 2018. Notizia però smentita poco dopo. Seehofer, al termine di una riunione della direzione, ha fatto sapere che ancora non annuncerà le sue intenzioni. Sarà il congresso della Csu a dicembre a ufficializzare nomine e carosello personale. 

 

Secondo le voci, Seehofer avrebbe dovuto cedere la poltrona di governatore al rivale interno Markus Söder (50), attuale ministro delle finanze del Land, e conservare quella di leader Csu. Nonostante la smentita, è comunque probabile che Söder riceverà l'investitura alla successione: le ipotesi su Seehofer, vanno da uno sdoppiamento degli incarichi, alla conservazione di entrambi, fino alle dimissioni dall'uno e dall'altro. La sua posizione è ancora forte ma il fiasco alle elezioni e ai colloqui esplorativi lo hanno molto indebolito.

martin schulz

 

SCHULZ E MERKEL IN BILICO

La morsa delle dimissioni stringe anche Schulz: l'ex sfidante cancelliere ha incassato una disfatta alle elezioni (record negativo 20,5%), si è affettato a escludere una nuova grande coalizione e a invocare nuove elezioni subito dopo il fallimento dei colloqui per la Giamaica. Annunci entrambi affrettati e ora molto criticati. Molti nella Spd giudicano un errore la fuga in avanti di Schulz che lega le mani al partito privandolo di opzioni negoziali. 

Frank Walter Steinmeier

 

Un appello del presidente Frank-Walter Steinmeier (pure Spd) al senso di responsabilità e al dovere di dare un governo stabile al Paese, ha messo in moto un dibattito interno su un ripensamento sulla Groko e alimentato gli umori anti-Schulz. Infatti l'incontro di un'ora e un quarto ieri fra Steinmeier e Schulz era diretto a sondare il terreno e a far cambiare idea a Schulz sulla grande coalizione. Il presidente non vede di buon occhio nuove elezioni e preferisce di gran lunga una Groko bis.

 

Dall'incontro non è trapelato nulla ma in serata Schulz aveva convocato i vertici del partito per aggiornarli. È ipotizzabile una marcia indietro sulla grande coalizione, ma anche che Schulz (61) si dimetta: per l'ex presidente del parlamento europeo potrebbe essere la fine della carriera. Anche la Spd ha un congresso a dicembre (il 7) ed è possibile che le decisioni sul personale vengano prese e annunciate in quella sede.

 

MANIFESTO ELETTORALE DI ANGELA MERKEL

Lo spettro delle dimissioni non risparmia neanche la Merkel: anche se la Cdu-Csu si è confermata primo partito alle legislative a settembre, ne è uscita con le ossa rotte (32,9% dal 41,5% nel 2013) e con una destra populista entrata al Bundestag col 13%. Poi pesano sul suo conto il fallimento dei negoziati di governo. Nell'ala conservatrice monta il malumore. Non solo, sono molti gli inviti a farsi da parte in arrivo dalle file del partito e dagli analisti, compresa l'organizzazione giovanile della Cdu che ha chiesto un rinnovamento dei quadri dirigenti e le dimissioni della cancelliera e leader Cdu.