DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
Maria Corbi per La Stampa
Tutti a terra. O quasi. Causa guerra civile in Egitto. E così ieri gli italiani già pronti con pinne e maschera, per andare a immergersi nel mar Rosso, hanno dovuto rivedere i programmi. Sospesi i voli charter, mentre i voli di linea hanno continuato ad essere operativi per l'Egitto, anche se praticamente vuoti. A Sharm El Sheikh, Marsa Alam, El Alamain, Marsa Matrouh sono atterrati aerei esclusivamente destinati a riportare in Italia chi è ancora in vacanza sulle sabbie bollenti egiziane. Circa 10mila persone che torneranno nei prossimi giorni.
«Sono stati pochissimi i turisti che all'alba si sono presentati qui ai banchi per partire e che hanno appreso solo all'ultimo momento che la Farnesina sconsigliava viaggi nel Paese», racconta a Fiumicino Fabio Carrafelli, della Carrafelli Bros, società specializzata nell'accoglienza dei turisti in partenza con i tour operator.
Davanti ai banchi di accoglienza dello scalo romano è stato esposto un «comunicato urgente» rivolto a tutti i passeggeri in partenza per l'Egitto e Mar Rosso: «Si avvisano tutti i clienti in partenza per le destinazioni di Sharm El Sheikh, Marsa Alam, El Alamain, Marsa Matrouh che l'ultima nota diramata dal ministero degli affari Esteri in ragione del progressivo deterioramento del quadro generale di sicurezza, sconsiglia viaggi in tutto il Paese. Per tale ragione siamo costretti a sospendere per causa di forza maggiore le partenze di sabato e domenica».
E per chi deve rinunciare al suo sogno egiziano, 700 solo allo scalo di Fiumicino, c'è la possibilità di scegliere altre mete, anche se non è così facile visto che molte agenzie di viaggio sono vuote. E allora è meglio chiedere un rimborso di quanto pagato al netto però, spiega Nardo Filippetti, presidente di Astoi Confindustria Viaggi, del costo di gestione che vuol dire circa 10-15% in meno».
Su una media di 700-1000 euro a pacchetto quindi dai 70 ai 120 euro. «D'altra parte, dai vari governi che si sono succeduti da tre anni a questa parte», si lamenta Filippetti, «non è stato creato un fondo di garanzia a cui attingere in casi come questo di "sconsiglio" o di evacuazione, una proposta che ci ha visti impegnati insieme alle associazioni dei consumatori e che poteva essere quantificata in 50 centesimi a persona sul costo totale di una vacanza».
Il presidente della Fiavet (Federazione delle agenzie di viaggi e tour operator), Fortunato Giovannoni, assicura che i tour operator sono al lavoro per «gestire al meglio l'emergenza». «Si tratta delle vacanze di 15 mila persone», dice. E non sono pochi quelli che partirebbero comunque, rischiando di trovarsi in una situazione di disagio e pericolo. Esiste infatti la possibilità di sottoscrivere una liberatoria per partire ugualmente sotto la propria responsabilità e ieri mattina alcune centinaia di turisti si sarebbero dichiarati disponibili a partire.
All'aeroporto di Malpensa su 170 passeggeri previsti sul volo charter delle 17.05 della compagnia aerea Livingstone diretto da Malpensa a Marsa Alam solo due persone si sono presentate al banco del check in, inutilmente. I racconti di chi torna (volo Neos da Marsa Alam su Malpensa) sono tranquillizzanti: «Sul Mar Rosso era tutto tranquillo, non abbiamo avuto problemi durante la vacanza, abbiamo saputo degli scontri solo attraverso i mezzi di informazione o amici che ci contattavano dall'Italia».
Un allarme che è scattato per tutti i turisti presenti nelle località turistiche. I tour operator inglesi contano circa 40mila turisti in Egitto, la maggior parte a Sharm el Sheikh. Mentre i tour operator tedeschi Tui e Thomas Cook hanno cancellato tutti i pacchetti vacanza fino al 15 settembre. La Russia che ha circa 50mila pacchetti venduti a connazionali per la fine di agosto e l'inizio dell'autunno ha sospeso le partenze e ha dato un'ordine secco ai suoi tour operator di non vendere più i vacanza in quell'area.
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