UFFICIO SINISTRATI – BERSANI ESCLUDE SGAMBETTI A LETTA E PUNZECCHIA I “TATTICISMI” DI RENZI E D’ALEMA – BAFFINO: “NEL PD C’È SOLO IL CAOS”

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Goffredo De Marchis per "La Repubblica"

Pier Luigi Bersani non metterà i bastoni fra le ruote al governo e quando spiega che in caso di fallimento il ritorno al voto non è automatico, il suo bersaglio non è Letta ma Berlusconi. «Non c'è nessuna mia iniziativa. Non esiste che io faccia uno scherzo a Enrico, non c'è uno in Italia che possa pensarlo. Siccome vedo però che questo governo è tirato per la giacca un po' bruscamente, mando un messaggio chiaro. Secondo me l'esecutivo deve durare almeno fino a quando ci sono le riforme istituzionali e anche del sistema politico».

Bersani fa comunque capire di essere tornato in campo. Che nella partita del congresso giocherà un ruolo anche lui. Soprattutto su come va organizzato il Pd, su come deve stare lontano dalle tentazioni leaderistiche. «Vedete quello che è successo a Grillo. Io sono contento che un po' di voti siano tornati a noi. Ma mi preoccupo che i 5stelle siano l'ennesima meteora a cui gli italiani si sono affidati. Se continua così la gente non sarà più neanche arrabbiata, ma solo rassegnata. O disperata».

È in campo, l'ex segretario, perché «non si sente sconfitto, mi sono dimesso per ottimismo non per rabbia. Per dare al Pd la possibilità di misurarsi sulla sua identità». Del resto, la sindrome dello sconfittismo non gli piace. «Ogni tanto vengo avvicinato da un deputato che mi dice: abbiamo perso - racconta a Otto e mezzo lanciando una frecciata -. Gli rispondo: guarda che te sei in Parlamento grazie al premio di maggioranza ».

Bersani dice di non aver un candidato per la segreteria. «Ce ne sono quattro o cinque buoni». Anche Epifani? L'ex leader non lo esclude: «Ma deve candidarsi, per il momento ha detto che non lo farà». Comunque il congresso, secondo lui, è chiamato a eleggere un segretario non il candidato premier. «Per questo penso, sì, a delle primarie aperte fino all'ultimo minuto. Ma per votare occorre iscriversi al Pd».

È l'unico punto di contatto con Massimo D'Alema, con il quale su tutto il resto è in corso una guerra fredda, anzi gelida. L'ex presidente del Copasir, nel seminario di Italianieuropei tenutosi lunedì, ha esaltato il valore del «tesseramento». Rilanciando anche l'idea dei circoli di settore. «Mi piacerebbe vedere le sezioni degli operai dove si parla degli operai, quella degli artigiani dove si parla degli artigiani». Nemmeno le correnti sono un male, secondo D'Alema: «Magari ci fossero nel Pd. La realtà è che non ci sono. Nel Pd c'è solo il caos».

La sintonia finisce qua. Semmai è facile prevedere uno scontro tra l'area dei bersaniani e quella dalemiana. Lo fa capire una battuta di Bersani quando parla del possibile fuoco amico contro Letta. «Certe cose di D'Alema e Renzi credo siano tatticismi. Io spero lascino
il campo a discussioni più profonde». Parole battagliere. E i suoi si preparano a lanciare la sfida. Per ora su Internet.

La miccia l'accende il sito degli "ateniesi", un gruppo renziano guidato da Francesco
Clementi, oggi saggio nel Comitato per le riforme istituzionali. Viene presentato un seminario di formazione politica che si tiene sabato a Torino. E si polemizza su altre simili iniziative. Quella torinese sarà autofinanziata con 55 euro a testa dai partecipanti.

«Prefiguriamo un modello post abolizione finanziamento pubblico ai partiti. Il Pd organizzava weekend a Napoli con centinaia di giovani pagati per assistere. Noi facciamo il contrario, siamo disposti a metterci i nostri soldi per alimentare il flusso della bella politica».

Il direttore di Youdem, la bersaniana Chiara Geloni, posta il link e commenta: «È tempo di sgradevolezze, ma alcune sono più sgradevoli di altre». E il sito "linkiostro" risponde per le rime: «Cosa deve fare un partito se non promuovere i talenti e finanziare le iniziative che li riguardano dando a tutti la possibilità di partecipare».

Questo è il clima. E siamo solo all'inizio. Non ci sono i candidati in campo, la discussione
sulle regole è appena cominciata e l'esito non sembra scontato. Ma si attende soprattutto la decisione di Matteo Renzi. Una sua eventuale candidatura scompaginerà le posizioni.

 

BERSANI E DALEMA SBIRCIATINA ALLUNITA PIERLUIGI BERSANI MASSIMO DALEMA BERSANI E D'ALEMA CHE FA' L'ORIGAMILETTA-RENZILETTA-RENZICHIARA GELONI