
DAGOREPORT - GIORGIA, T’HANNO RIMASTO SOLA! – PERSINO IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, DI…
URSULA, UNA DONNA SOLA ALLO SBANDO! PARIGI E BERLINO METTONO NEL MIRINO LA VON DER LEYEN DOPO LA CAPORETTO EUROPEA SUI DAZI - A SETTEMBRE LA RESA DEI CONTI - SONO DUE GLI SCOGLI SU CUI L'ESANGUE URSULA RISCHIA DI INCAGLIARSI. IL PRIMO È IL DISCORSO SULLO “STATO DELL’UNIONE”. IL MALUMORE DI SOCIALISTI E LIBERALI, CHE FANNO PARTE DELLA SUA MAGGIORANZA PUÒ PORTARE A UN ALTRO “PROCESSO” POLITICO. MA SARA’ L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO PLURIENNALE DI 2 MILA MILIARDI IL VERO TEST PER LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE. AL SUO FIANCO NON AVRÀ NEMMENO IL CANCELLIERE TEDESCO MERZ, CHE NON HA MAI AMATO URSULA. LE ARMI DELLA VON DER LEYEN PERÒ, RESTANO LE DEBOLEZZE ALTRUI. FINO AL 2029 LEI RESTERÀ AL SUO POSTO. QUASI TUTTI I CAPI DI STATO E DI GOVERNO DELL’UE INVECE...
Claudio Tito per repubblica.it - Estratti
ursula von der leyen piange - immagine generata da chatgpt
«Vi auguro un buon viaggio di ritorno a casa». Quando domenica sera la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha salutato i giornalisti nel resort scozzese nel quale ha siglato l’accordo con Trump, sembrava quasi che volesse augurarlo a se stessa. Perché a Palazzo Berlaymont ormai sanno che la pace sui dazi può significare la guerra dentro l’Unione. «I conti – è la frase ripetuta nella sede della Commissione europea - si fanno a settembre».
Già a inizio luglio, infatti, von der Leyen aveva subito uno smacco politico con il dissenso aperto di socialisti e liberali sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. Adesso la sua forza appare ancora più intaccata. Nei corridoi delle istituzioni comunitarie, infatti, la presidente della Commissione gode indubbiamente di solidità e autorevolezza. Ma la sta perdendo fuori dalla “bolla” brussellese.
La sua “squadra” è stata costruita un anno fa per non avere “competitor” interni. La struttura dell’esecutivo si fonda sulla debolezza dei commissari e su un sistema di deleghe che, alla fine, fanno riferimento solo a lei. Il suo sistema di potere nella capitale belga non è dunque intaccato.
DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN
Ma questa debolezza le si sta ritorcendo contro. Basta leggere quel che ha detto -Jorgen Warborn, portavoce del Commercio internazionale per il Ppe, ossia il partito di Ursula: «Imporre un dazio di base del 15% è una palese violazione dei principi dell’Organizzazione mondiale del commercio e un duro colpo per la competitività industriale europea». Segno che la struttura della sua forza, sebbene ancora salda, mostra qualche scricchiolio.
«La presidente si è indebolita – è il ragionamento che fanno alcuni dei suoi consiglieri – ma i leader nazionali non hanno acquistato forza». Ed è esattamente la linea di difesa che von der Leyen intende costruire in vista dei prossimi appuntamenti. Sottolineare che i governi non hanno mostrato potenza o rilancio.
IL SIGNOR QUINDICIPERCENTO - DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - MEME BY EMILIANO CARLI
In autunno, però, ci sono almeno due scogli su cui rischia di incagliarsi. Il primo è il cosiddetto discorso sullo “Stato dell’Unione”. E’ una sorta di programma annuale. Il malumore di socialisti e liberali, che fanno parte della sua maggioranza può però portare a trasformare il suo discorso in un altro “processo” politico. Persino con un documento da votare nella sessione plenaria del Parlamento europeo.
L’altro, ben più importante, è l’approvazione del bilancio pluriennale. I 2 mila miliardi di euro richiesti per i prossimi sette anni saranno il vero test per la presidente della Commissione. Che ha capito che stavolta non potrà impuntarsi.
La sua tattica sarà di nuovo quella di trattare e scendere a compromessi. Cedere con flessibilità. Il bilancio rischia però di trasformarsi in una vera e propria battaglia campale per infilzare la Commissione. E al suo fianco non avrà nemmeno il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, che ha già schierato i suoi vassalli contro il bilancio e non ha mai nascosto di coltivare più di una antipatia nei confronti della sua commilitona Ursula.
URSULA VON DER LEYEN - DONALD TRUMP
Le armi della presidente della Commissione, però, restano le debolezze altrui. Fino al 2029 lei resterà al suo posto. Quasi tutti i capi di Stato e di governo dell’Ue non ci saranno più in quella data o dovranno affrontare l’esame delle urne. Un fattore non da poco. Anche se il pericolo, ben presente a Palazzo Berlaymont, è che lo scontro interno produca una paralisi nei prossimi quattro anni. Una “palude” nella quale l’esecutivo comunitario rischia di affogare trascinando l’intero Vecchio Continente.
URSULA VON DER LEYEN - DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Ursula von der leyen e donald trump a Turnberry in Scozia - foto lapresse
starmer macron merz
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