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“VON DER LEYEN E I SUOI COLLEGHI A BRUXELLES SONO STATI MANGIATI VIVI DA TRUMP. L'UE HA BISOGNO DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP” – L’ECONOMISTA ALEC ROSS, GIA’ CONSIGLIERE DI HILLARY CLINTON: “LE TATTICHE DI INTIMIDAZIONE E ESAGERAZIONE DI TRUMP HANNO FUNZIONATO NEL RAGGIUNGERE I SUOI OBIETTIVI, E GLI EUROPEI SONO APPARSI DEBOLI - TRUMP NEGOZIA E VIVE IN UN MONDO CON REGOLE TUTTE SUE. LE NORME E GLI ACCORDI DELLA DIPLOMAZIA TRADIZIONALE NON FANNO PARTE DEL SUO ORIZZONTE - CHI PAGHERA' DI PIU' SARANNO I CONSUMATORI AMERICANI - MARIO DRAGHI HA SCRITTO UN CAPOLAVORO, UN MANUALE SU COME OTTENERE POTERE, INDIPENDENZA E CRESCITA IN EUROPA. DOPO LA PUBBLICAZIONE È STATO COMPLETAMENTE IGNORATO…”
Estratto dell’articolo di Giuseppe Bottero per “la Stampa”
«Ursula von der Leyen e i suoi colleghi a Bruxelles sono stati mangiati vivi da Donald Trump», dice Alec Ross. «Le sue tattiche di intimidazione ed esagerazione hanno funzionato nel raggiungere i suoi obiettivi, e gli europei sono apparsi estremamente deboli».
Secondo l'economista, già consigliere di Hillary Clinton e professore alla Bologna Business School, l'accordo «evita una guerra commerciale», ma solo «nel breve termine». […] «Siamo in questa situazione a causa di anni di incompetenza e iper-regolamentazione da parte di politici e regolatori Ue che trattano sempre da una posizione di estrema debolezza». «[…] von der Leyen ha fallito».
DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN
Nel concreto, questo compromesso aiuta davvero a evitare una guerra commerciale o è solo una tregua?
«Trump vive sempre nel breve termine. Direi che questo accordo reggerà per almeno un anno. Poi, a seconda delle circostanze politiche del momento, potrebbe rimetterlo in discussione. Le persone devono capire che Trump negozia e vive in un mondo con regole tutte sue. Le norme e gli accordi della diplomazia tradizionale non fanno parte del suo orizzonte. Quindi, per ora, è fondamentalmente l'Europa che paga Trump per non essere presa di mira nei prossimi dodici mesi».
La Commissione Ue sostiene che i dazi saranno a carico degli importatori americani. È una lettura realistica?
VIGNETTA ELLEKAPPA - TRUMP E L'ACCORDO SUI DAZI CON URSULA VON DER LEYEN
«Decenni di dati economici dimostrano che chi pagherà di più saranno i consumatori americani. Tuttavia, un aumento del 15% sui prezzi dei beni europei crea anche incentivi a consumare meno, soprattutto nel caso dei prodotti non di lusso, che hanno margini più bassi.
In settori come l'automotive e la manifattura, quel 15% pesa molto più che nei beni di lusso, dove i consumatori accettano più facilmente rincari. Il risultato sarà un aumento dei costi per i consumatori americani e un calo della domanda di beni europei. Come spesso accade con le politiche commerciali mercantiliste, alla fine ci perdono tutti».
[…] «L'Ue deve chiedersi perché è stata bullizzata fino ad accettare questo accordo. La risposta è semplice: per la propria debolezza. Sei mesi fa, sentendo le parole di Trump e del suo vicepresidente J.D. Vance, mi sarei aspettato che si svegliasse e orientasse verso una strategia basata su investimenti anziché regolamentazione, sulla crescita anziché sulla stagnazione. Invece ha continuato a dormire. Mario Draghi ha scritto un capolavoro, un manuale su come ottenere potere, indipendenza e crescita in Europa. Poco dopo la pubblicazione è stato completamente ignorato. […]».
Quali settori europei sono più esposti? E quelli americani? L'automotive può reggere il colpo o servirà una risposta più incisiva?
«Ci sono pochissimi vincitori e moltissimi sconfitti europei in questo accordo. In Europa, i veri vincitori sono la difesa e l'aerospazio. I perdenti includono l'automotive, la chimica e la farmaceutica. […] Negli Stati Uniti, i vincitori sono l'energia, la difesa, l'aerospazio, la tecnologia e i semiconduttori. I perdenti, anche qui, sono nell'automotive. Sia gli americani che gli europei perdono […]».
IL SIGNOR QUINDICIPERCENTO - DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - MEME BY EMILIANO CARLI
Trump ha imposto la sua logica. L'Europa ha strumenti per negoziare da pari in un mondo che ragiona così?
«L'Ue ha bisogno di un cambio di leadership. Von der Leyen e i suoi colleghi a Bruxelles non sono all'altezza del compito. […] È arrivato il momento che Von der Leyen si dimetta. È in carica dal 2019 e ha fallito in ogni compito di rilievo che ha avuto, dal Covid a oggi, fino a questo accordo commerciale».
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