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DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI?…
1. YANIS-MANIA
Marco Gorra per “Libero Quotidiano”
La notizia è che esiste un asset riconducibile al governo greco che crea quattrini invece di bruciarli. A fare il miracolo - ovviamente - non poteva essere che Yanis Varoufakis, che di fare il ministro delle Finanze di Atene ha fortunatamente smesso ma che a diventare un brand di successo su scala globale ha appena iniziato. Tanta la popolarità raggiunta dal fascinoso accademico ellenico che il mercato globale si ritrova già invaso dall’ultimo ritrovato in fatto di mai più senza: il merchandising marchiato Varoufakis.
Magliette e felpe, innanzitutto. Su internet si trovano in vendita (range di prezzo dai 16 ai 30 euro) capi d’abbigliamento dai design i più disparati:
c’è il Varoufakis in versione Che Guevara; c’è il Varoufakis in versione Joker di Heath Ledger (non manca l’iconica frase “Why so serious”, che in bocca a colui che a forza di cialtronate ha fatto saltare i negoziati salva-mondo assume tutto un altro sapore); c’è il Varoufakis comunista classico con volto stilizzato su stella rossa;
c’è il Varoufakis in versione V for Vendetta (che diventa ovviamente V for Varoufakis con tanto di grazioso effetto morphing tra la maschera di Guy Fawkes e le sembianze del buon Yanis); c’è il Varoufakis immortalato nell’ormai celebre posa del dito medio accompagnato da scritta variabilmente insistente sul tema del «stick your finger to Germany». Varoufakis, poi, sta diventando oggetto di una vasta pubblicistica.
Finché sono libri suoi o libri di altri dove lui scrive la prefazione guadagnandosi il nome stampato in copertina tre volte più grande di quello dell’autore ancora va bene. Meno bene va con le dozzine di tomi a vario titolo a lui dedicati: non tanto perché quello di esplorarne a fondo le teorie economiche appare bisogno assai discutibile, quanto perché qui si sta iniziando a sbandare pericolosamente.
Per dire, su Amazon con appena tre dollari e trentasei centesimi ci si può assicurare una copia di “Varoufakis (Terapia della perversione 2)”, curioso caso di fanfiction erotico-accademica incentrata sul nostro. Vale la pena di riportare integralmente l’abstract:
«Quando la dottoressa Vivian Rielle visita il suo vecchio professore per una miscela di affari e piacere, due persone si presentano a sorpresa con risultati scioccanti. Con abilità letteraria, profondità psico-sessuale e un tocco di umorismo spinto, la serie Terapia della perversione esplora le avventure poco convenzionali della dottoressa Rielle». Non poteva mancare l’angolo dell’hi-tech. Siamo pur sempre nel ventunesimo secolo e viviamo l’era della preminenza della tecnologia, d’altronde.
E allora ecco le custodie per telefono con l’effige di Varoufakis (ma anche con le copertine dei libri: una delle cover più ambite pare essere quella col frontespizio del celebre saggio sulla teoria dei giochi che tanta gloria ha portato all’autore); ecco le skin per computer portatile e tablet; ecco i tappetini per il mouse col faccione dell’eroe. Ma non di soli gadget vive la moda.
Alla voce Varoufakis si trova anche un nutrito catalogo quanto a media veri e propri. Si può comprare la canzone “V for Varoufakis” del comico tedesco Jan Böhmermann (simpatico motivetto che, unito ad un altrettanto divertente video, qualche mese fa era stato trasmesso dall’emittente teutonica ZDF innescando un mezzo incidente diplomatico con la Grecia per via delle immagine di Varoufakis che tributava il dito medio alla Germania), oppure si può giocare a Syriza Man, videogioco realizzato da un anonimo smanettone greco che ha preso una rom di Mega Man e l’ha modificata mettendo Varoufakis al posto del protagonista e facendolo scontrare con orde di nemici al soldo del malvagio Dr. Troika.
E se dopo tanto shopping viene voglia di rilassarsi magari bevendo qualcosa nessun problema. Basta andare al Rover Bar di Tessalonica, dove il barista Dimitris Korres si è inventato il cocktail di Varoufakis, argutamente chiamato Varou-funky. A base di Mastiha e pepe, il beverone «è dolce, amaro e un po’ piccante, proprio come Varoufakis», assicura il barman. Alla salute.
2. QUANDO LA NARRAZIONE METTE IN FARSA LA MITOLOGIA
Fabrizio de Feo per “il Giornale”
Male che vada ci saranno le banconote emesse dalla Bce nel 2013 con l'effigie di Europa, la principessa fenicia rapita da Zeus e che ha dato nome al continente, a ricordare le radici elleniche dell'Unione.
Ma al netto di questo paradosso, la narrazione pubblica delle vicende greche è stata un trionfo di evocazioni dell'immaginario classico. In questi mesi la lettura dei quotidiani si è trasformata in una sorta di ripasso dei impolverate nozioni liceali.
A questo esercizio anche le ultime ore hanno offerto il loro contributo, con la nomina del nuovo ministro delle Finanze, Tsakalotos, nome di battesimo Euclide, immediato richiamo al più grande matematico della storia.
Ma al di là dei nomi sono le immagini a scorrere come in un caleidoscopio di antichi frammenti. C'è il «labirinto» in cui Tsipras ha portato la Grecia, istantanea che richiama il labirinto di Cnosso costruito da Dedalo, con tanto di Minotauro.
Così si sente parlare del «pomo della discordia» (la mela d'oro con su scritto «alla più bella» fatta rotolare dalla dea Eris durante le nozze di Teti e Peleo) oppure l'immagine più classica, quella della Grecia come «cavallo di Troia», in questo caso della Russia per spalancare le porte dell'Europa.
Se ad Angela Merkel è stato affibbiato il ruolo del «cerbero», favoloso cane a tre teste messo a guardia dell'Ade (e in questo caso dei conti dell'Ue), la premiata coppia Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis ha fatto scattare il richiamo ai dioscuri Castore e Polluce o a Narciso.
Come ha ricordato Guido Vitiello sul Foglio il primo ministro greco ci ha messo del suo: «Appena eletto raccomandò di non dare ascolto alle Cassandre; e più di recente si è richiamato ad Antigone e al conflitto tra la legge scritta e gli ideali superiori di giustizia».
Inoltre «come vicepremier si è scelto uno che paragona la Grecia a Sisifo, costretta a tirar su un macigno per vederlo ogni volta rotolare a valle». Il solito Varoufakis è stato identificato come il Centauro (metà uomo e metà cavallo), per via della passione per le moto. Così come molti hanno ricordato che nessuno tra i governanti di Atene è in possesso del tocco di Re Mida.
angela merkel ha ricevuto un messaggio da yanis varoufakis
Lo «storytelling» continua con la Grecia identificata come il «tallone d'Achille» d'Europa, con il rischio che l'Eurogruppo «pianti in asso» Atene (dall'abbandono di Arianna da parte di Teseo sull'isola di Nasso).
Così come nel corso della trattativa non sono mancati i riferimenti alla «tela di Penelope» di Tsipras (tessuta di giorno e disfatta di notte). Insomma la coltre leggendaria avvolge la narrazione del presente, anche se come sottolineato da Dagospia per Tsipras il rischio di trasformarsi «da mito in mitomane» è sempre lì in agguato.
TSAKALATOS VAROUFAKIS 4
varoufakis come lagarde
v for varoufakis
varoufakis sulla dracma
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