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Mario Di Caro per La Repubblica
Agli occhi di un premio Nobel l'Italia di oggi appare come un Paese piccolo piccolo segnato da un teatrino politico che vede come protagonista «un buffone di corte». Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, in Sicilia per ricevere il premio Tomasi di Lampedusa, interviene anche sull'attualità E i suoi sono giudizi senza appello su una politica degradata a culto dell'immagine e dominata dal populismo.
Vargas Llosa, com'è l'Italia vista da lontano?
«Il fenomeno italiano è incomprensibile per uno straniero. Com'è possibile che uno dei Paesi con la più ricca tradizione culturale oggi sia governata da una classe politica così mediocre? Berlusconi, per esempio, è un personaggio caricaturale, un buffone da commedia dell'arte. Io sono un liberale di destra ma non mi sento certo rappresentato da uno come lui, semmai potevo identificarmi nella destra della Thatcher. Il fatto è che la gente migliore pensa che la politica sia una cosa sporca e il risultato è la politica che abbiamo adesso. Alle nuove generazioni bisogna trasmettere il messaggio che la politica può essere una cosa creativa, uno strumento per dare soluzioni».
à altrettanto incomprensibile, per uno straniero, il fatto che il dibattito politico italiano sia centrato sul "salvacondotto" a Berlusconi dopo la condanna della Cassazione?
«Non posso entrare nei dettagli perché conosco poco le vostre vicende ma è chiaro che in qualunque Paese dopo il terzo grado di giudizio una persona uscirebbe dalla scena politica».
C'è un germe che ha infettato la politica? Nel suo saggio "La società dello spettacolo" lei analizza la decadenza della cultura...
«Il degrado della politica è una conseguenza della scomparsa della cultura tradizionale che serviva a riconoscere i valori, ciò che era buono, brutto, orribile: oggi l'idea della cultura si scambia con quella dell'intrattenimento. Ed ecco che i politici oggi sono istrioni, buffoni, ma non è casuale: i politici oggi devono superare la prova dell'immagine,
non quella dell'idea. E i valori oggi sono determinati da due fattori: il successo o l'insuccesso».
Insomma, se Tomasi di Lampedusa prevedeva un'epoca di iene e sciacalli, oggi è il tempo di comici e giullari?
«Io credo che la democrazia si basi su certe idee e su certi principi. Oggi l'espressione politica che ha più successo è il populismo, che può distruggere le istituzioni, la democrazia, agendo come un virus interno».
C'è una soluzione?
«Voglio citare Karl Popper che in un saggio scriveva come ai politici si debba chiedere di fare il minor danno possibile. La terribile crisi che sta vivendo l'Europa è la dimostrazione che la politica è enormemente distruttiva».
Mario Vargas Llosaeconomist berlusconi grillo clownBILD GRILLO E BERLUSCONI ACCUSATI DI ESSERE POLITICI CLOWN IN GRADO DI DISTRUGGERE LEURO
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