
FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO"…
Francesco Semprini per "La Stampa"
Donald Trump attacca a tutto campo Hillary Clinton sull' affaire delle email cancellate - «quello che ha fatto è criminale» - e sull' immigrazione. E torna a cavalcare il suo cavallo preferito: un muro contro gli immigrati al confine con il Messico. Il candidato leader fra i repubblicani per le presidenziali degli Stati Uniti, in programma per novembre del 2016, ha ribadito che, se sarà eletto, darà una battaglia senza quartiere per respingere i decreti del presidente Obama a favore della regolarizzazione degli illegali nel Paese.
Un muro con il Messico «Costruiremo un muro solido e presidiato dalla polizia. Ci sarà una porta, grande e bella, per chi può entrare legalmente nel Paese», avverte il magnate del mercato immobiliare.
Una nuova provocazione che sembra portare a Trump consensi sempre più ampi. La politica di Trump sull' immigrazione è basata su tre principi: «Una nazione senza confini non è una nazione», «una nazione senza leggi non è una nazione», e «una nazione che non serve i suoi cittadini non è una nazione». L' obiettivo è chiaro: una seria riforma dell' immigrazione volta a tutelare la classe media, «distrutta da decenni di accordi commerciali e politiche sugli immigrati sbagliate».
Se Trump prosegue sulla strada delle provocazioni, sull' altra sponda del Potomac, quella democratica, è la front-runner Hillary Clinton a riservare un affondo dai toni ironici al candidato alla nomination del Grand Old Party. E implicitamente ai suoi colleghi di partito. «Se guardate i candidati repubblicani - dice - le loro politiche sono come quelle di Trump, anche se loro non hanno i suoi capelli». Una tattica offensiva con cui far fronte agli attacchi che l' ex First Lady ha subito negli ultimi giorni al cosiddetto «email-gate». «Non mi lascerò infangare. E non lascerò disonorare la memoria di coloro che sono morti» a Bengasi, afferma la Clinton.
MELANIA E DONALD TRUMP
BILL HILLARY CLINTON
Il Congresso da parte sua vuole vederci chiaro, capire se informazioni classificate sono state fatte passare sull' account email privato di Hillary. La candidata democratica rassicura: «Ora ho un account SnapChat, mi piace e lì i messaggi si cancellano da soli». Ironia che non cancella, agli occhi degli elettori, una macchia che pesa nei sondaggi, dove Hillary è in calo, e gli americani la guardano con maggiore scetticismo.
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