alfredo mantovano almasri

LE DUE VITE DI ALFREDO MANTOVANO: DA GIUDICE FACEVA ARRESTARE I TORTURATORI LIBICI, CON ALMASRI, LE COSE, INVECE, SONO ANDATE DIVERSAMENTE – IL SOTTOSEGRETARIO, NEL 2017, DA PRESIDENTE DELLA CORTE D’APPELLO DI ROMA, AVEVA CONFERMATO L’ARRESTO DI UN EX LUOGOTENENTE DELL’ESERCITO ED EX CAPO DELL’AGENZIA DI SICUREZZA INTERNA IN LIBIA, ACCUSATO DI CRIMINI EFFERATISSIMI COME LA TORTURA DEI PRIGIONIERI POLITICI. OGGI, CON IL CASO ALMASRI, MANTOVANO, CHE SI OCCUPA DI SERVIZI SEGRETI, E’ FINITO INDAGATO. PERCHÉ IL RAS DEL CENTRO DI DETENZIONE DI MITIGA È STATO RISPEDITO IN LIBIA CON UN VOLO DI STATO?

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Enrica Riera per editorialedomani.it - Estratti

 

alfredo mantovano al copasir - foto lapresse

 

«Per questi motivi la Corte ordina che Mohamed Khaled Al-Tulhami, nato nel 1942 in Libia, sia sottoposto alla misura della custodia in carcere». Era il 17 novembre del 2017. Alfredo Mantovano, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ricopriva il ruolo di presidente della Corte d’Appello di Roma. E in quella veste ha firmato l’arresto di un ex luogotenente dell’esercito ed ex capo dell’Agenzia di sicurezza interna in Libia, accusato di crimini efferatissimi come la tortura dei prigionieri politici.

 

 

Oggi col caso Almasri sembra di assistere a un déjà-vu. Dal finale capovolto. La vicenda è nota. Lo scorso 19 gennaio il generale libico Almasri è stato arrestato a Torino su mandato della Corte dell’Aia. Due giorni dopo la Corte d'Appello di Roma non ha convalidato l’arresto a causa di un cavillo giuridico che il ministro della Giustizia Carlo Nordio, avvisato sin da subito dell’arresto, poteva sanare.

ALFREDO MANTOVANO. - GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - FOTO LAPRESSE

 

Il vizio di forma però è rimasto e Almasri è stato rimpatriato su un volo di stato, gestito dai servizi segreti. Per questa faccenda il guardasigilli, insieme alla premier Giorgia Meloni, al ministro Matteo Piantedosi e allo stesso Mantovano, è indagato dalla procura capitolina guidata da Francesco Lo Voi, attualmente “inviso” al governo e all’intelligence nostrana.

 

 

 

giorgia meloni alfredo mantovano

2017-2025. Due faccende analoghe, due decisioni opposte. Otto anni fa, l’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando, trasmetteva «al procuratore generale della Corte d’appello di Roma – si legge negli atti giudiziari – la richiesta della Corte penale internazionale de L’Aia tesa a ottenere l’arresto» di Mohamed Khaled Al-Tulhami, su cui dal 2013 pendeva un mandato d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità.

 

Il militare «ha avuto il ruolo di eseguire gli ordini di Gheddafi tesi ad arrestare, detenere, effettuare incursioni, sorvegliare, indagare, vigilare, torturare prigionieri politici», riportano le carte. Così la Corte d’Appello presieduta da Alfredo Mantovano ha ordinato l’arresto dell’ex luogotenente libico, morto nel 2021.

 

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

Anche oggi, per Almasri, doveva andare così. Sarebbe bastato che il ministero della Giustizia chiedesse alla Corte d’Appello di Roma, tramite il procuratore generale, di convalidare l’arresto e disporre la custodia cautelare in carcere in vista dell’estradizione.

 

Ma tant’è, e gli interrogativi non possono che essere molteplici. Come mai il ministro Nordio non ha sanato il vizio di forma con cui la Corte d’Appello ha scarcerato Almasri? Perché il guardasigilli non ha mai risposto alla procura che aveva inviato a via Arenula il fascicolo ventiquattro ore prima della liberazione del torturatore? E ancora, perché dal Viminale è poi arrivato l’ordine di espulsione? Perché Almasri è stato rispedito in Libia con un Falcon 900?

 

 

 

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Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY MANNELLI SUL FATTO QUOTIDIANONjeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli alfredo mantovano al copasir - foto lapresse