WAR GAMES NEI CIELI USA - DUELLI AEREI SOPRA IL DESERTO DEL NEVADA: UN REPARTO ITALIANO HA PARTECIPATO A PROVE “REALISTICHE” NELLE LANDE DESOLATE A NORD DI LAS VEGAS - GLI "AVVERSARI" HANNO LA LIVREA CELESTE DELL’AVIAZIONE DI MOSCA

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Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

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Duelli aerei sopra il deserto. Combattimenti contro sciami di caccia. I piccoli AT 38, non certo sofisticati, ma schierati in gran numero per mettere a prova le difese. Poi gli F 15 nel ruolo dei Flanker russi, i più tosti da ingaggiare, insieme agli F 16 che interpretavano i Mig 29, usando tattiche e livrea «celeste» dell' aviazione di Mosca.

 

Ancora: i giganteschi B 1 e i B 52, a volte nella parte dei bombardieri strategici del Cremlino oppure impegnati come forza Nato. Quindi sei F 16 turchi e due rifornitori. Uno schieramento di oltre 80 velivoli statunitensi completato dagli Eurofighter italiani.
 

Per quasi due settimane un reparto autonomo di volo composto da otto nostri caccia, 24 piloti - anche donne - e 131 tecnici, ha partecipato a Red Flag, una delle esercitazioni più importanti al mondo. Un test severo nei giganteschi poligoni che si aprono a nord di Las Vegas. Un territorio immenso, pieno di bersagli, con apparati che simulano le batterie missilistiche nemiche, mezzi terrestri che sono la copia di quelli dell' ex Patto di Varsavia. E i jet «aggressor», i nemici, si sono comportati da russi dando del filo da torcere.

 

Uno scenario ideale per imparare, aggiornare, misurare le proprie capacità a novemila chilometri dall' Italia.
 

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«Sei i punti chiave della nostra spedizione - ha spiegato il comandante, il colonnello Marco Bertoli - Primo. Agire in un teatro complesso e in situazioni dove viene chiesto molto all' uomo e alla macchina. Secondo. Migliorare l' addestramento di piloti giovani ma già "Combat Ready".

 

Terzo. Preparare personale dell' intelligence e di supporto in coordinamento con altre forze. Quarto. Valutare mezzi e componenti in vista di future operazioni.

 

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Quinto. Integrazione con aviazioni alleate. Sesto. Lo sforzo logistico». Una prova in più per militari con alle spalle già molte esperienze. I Typhoon italiani sono stati le sentinelle del Baltico, hanno protetto per conto dell' Alleanza lo spazio lituano e intercettato molti intrusi venuti da Est. Il pattugliamento a difesa dei confini Nord si è intrecciato con le sfide impegnative contro i «rivali» nel quadrante del Nevada, paesaggio naturale fantastico e palestra per quello che può attendere i paesi occidentali.
 

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Dalla crisi in Libia al confronto Est-Ovest, da tempo ormai non più solo politico.
I caccia hanno condotto 180 missioni, di giorno e di notte. Sortite durate da un' ora e mezza fino a tre, uscite dove a volte è stato necessario il rifornimento in volo. Tre dei velivoli portavano anche bombe a guida laser (inerti), un' evoluzione nell' impiego dell' Eurofighter già sperimentata da inglesi e sauditi.
 

Al rientro alla base l' analisi di quanto fatto, il confronto con gli altri. Con un ritmo frenetico, scandito da decolli e atterraggi senza fine. Nellis è lo specchio di Las Vegas, non si ferma mai. L' unica pausa, per chi l' ha avuta, sono stati un piatto di pasta e i panini con la Nutella. Pasti consumati a due metri dall' armata con le ali, un dispositivo impressionante, dal contestato F 35 all' intramontabile A 10. Non lontano dai nostri i velivoli c' erano gli A4, assistiti da personale che indossava una maglietta rosso fuoco.
 

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I velivoli sono di proprietà della Draken, una compagnia che offre un prodotto particolare: 50 jet destinati a fare gli avversari nelle manovre. Oltre ai vecchi Skyhawk ha comprato Mig 21 polacchi, Aermacchi 339 e Albatros ceki: li ha ammodernati e poi mandati a sparare. È la nuova frontiera del training in mano ai privati.