ZICHICHI ISTITUISCE UNA BORSA IN NOME DI ANDREOTTI – SE INGROIA NON AMA AOSTA, LAUDATI NON AMA ROMA

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - SENATO - GRASSO NON VEDE L'ORA
Non sono facili i giorni del debutto per il presidente del Senato Pietro Grasso alle prese con novità e ostacoli dell'incarico. Mercoledì 15 maggio, per esempio, è stato il giorno dei rimbrotti. Incassati. Al mattino c'è stata qualche tensione alla conferenza dei capigruppo nella quale, a sorpresa, Grasso ha annunciato di voler avviare un'analisi delle retribuzioni dei senatori.

Ha detto proprio così. Mentre i presenti si lanciavano un'occhiata di stupore, è stato il capogruppo del Pd Luigi Zanda a prendere la parola. E a chiedere a Grasso quali fossero le finalità di tale indagine, «non certo conoscitive», ha aggiunto, «perché devo supporre che il presidente sappia a quanto ammonta la busta paga dei senatori...».

Argomento archiviato, almeno per ora. L'altro momento spiacevole è stato al pomeriggio, in aula. La seduta era convocata per le 15, ma Grasso ha dato il via ai lavori solo alle 16,36. Tanto che il capo dei senatori di Scelta Civica, Gianluca Susta, ha richiamato il presidente alla puntualità: «Il rispetto degli orari è sempre stata una tradizione di quest'aula, non è giustificabile il ritardo odierno». E il siciliano Grasso non ha potuto che dare ragione al piemontese Susta che gli tirava le orecchie.

2 - REGIONE LAZIO - PROFUMO DI GAROFANO
Alla Regione Lazio le Pari opportunità hanno l'imprinting socialista. Forte dell'1,98 per cento dei voti raccolti alle urne, ben sette dei dodici componenti della segreteria dell'assessore delegato a questo tema, Concettina Ciminiello, provengono dal Psi. Una enclave del Garofano che annovera tra gli altri l'ex senatore Gerardo Labellarte, Gerardo De Rosa (ufficio tesseramento) e Roberto Peronti, segretario a Frosinone. A cosa si deve questa colonizzazione? A una sorta di compensazione, dicono i critici, scaturita dalla mancata nomina di un assessore socialista nella giunta del democratico Zingaretti.P. Fa.

3 - QATAR - PANETTONE ALLA SICILIANA
A. Be. - Altro che milanese: nel Qatar il panettone parlerà siciliano. Lo sceicco dell'Emirato, Mohamed al Hemadi ha stretto un accordo con Nicola Fiasconaro, che produce panettoni a Castelbuono, dopo averne visitato lo stabilimento nel paesino sulle Madonie. Il pasticciere dovrebbe aprire già da luglio uno stand per i suoi panettoni nel mega centro commerciale che al Hemadi possiede in Qatar e, in società con lo sceicco, dar vita al primo stabilimento di prodotti a lievitazione nel ricchissimo Emirato: una fabbrica che avrà come core business la produzione del panettone in salsa siciliana.

4 - NO LIVORNO SÌ GROSSETO - PIOMBINO DIVORZIA

M. La. - Già per Dante Alighieri, nell'Inferno («Quelle fiere selvagge che ‘n odio hanno /tra Cecina e Corneto i luoghi colti»), la Maremma si estendeva a ridosso di Livorno. Oggi anche il comune di Piombino, sulla spinta di una petizione popolare di 6 mila cittadini, ha deciso di chiedere il divorzio dalla provincia di Livorno per congiungersi a quella di Grosseto. La Maremma insomma si allarga.

«Interessi sociali ed economici», avverte il sindaco Gianni Anselmi. Spostandosi a sud, il porto di Piombino potrebbe spiccare il volo sfruttando i traffici della futura strada Tirrenica e della due Mari Grosseto-Fano. L'iter per annettere Piombino a Grosseto è appena cominciato, ma non mancano le polemiche. «Siamo gente di scoglio come i livornesi», sostiene sul "Tirreno" il piombinese Aldo Agroppi. Taglia corto Fabio Mussi, altro piombinese doc : «Tempo sprecato. Le province, tutte le province, vanno abolite».

5 - RIMETTIAMO I NOSTRI ABUSI ?PARLAMENTO IN CIFRE
4.656 sono gli edifici abusivi che sono stati abbattuti nei comuni capoluoghi di provincia dal 2000 al 2011. Si tratta di appena il 10,6 per cento rispetto al totale di 46.760 ordinanze di demolizione emesse dai tribunali. La mancata attuazione di questi provvedimenti è un fenomeno che interessa drammaticamente il sud Italia: nessuna demolizione eseguita a Palermo o a Reggio Calabria, nonostante le ordinanze siano state rispettivamente 1.943 e 2.989. Si torna a parlare di condono edilizio, riproposto dal senatore Nitto Palma (Pdl), e l'Agenzia del Territorio ha reso pubblici i dati sulle unità abitative abusive scoperte in Italia al 31-12-2011. Eccoli, suddivisi per regione. Il dato del Trentino non è disponibile

6 - OMAGGI ALLA MEMORIA - UNA BORSA PER ANDREOTTI
È dello scienziato siciliano Antonino Zichichi il primo omaggio alla memoria dell'appena scomparso Giulio Andreotti. L'ex assessore alla Cultura della regione Sicilia, da poco defenestrato dal governatore Rosario Crocetta, in qualità di presidente della World Federation of Scientists, associazione che riunisce scienziati di 115 paesi , ha deciso di istituire a tempo di record una borsa di studio in memoria del defunto senatore a vita. La borsa consentirà al prescelto, già individuato per quest'anno in uno scienziato del Chinese Center for Advanced Science and Technology di Pechino, di partecipare ai seminari di Erice sulle emergenze planetarie coordinate dallo stesso scienziato.

Il merito che ha attribuito l'intero consiglio di presidenza del Wfs al sette volte presidente del consiglio italiano è stato quello di aver difeso le ragioni della pace dalla follia atomica. Nello specifico, si legge nella motivazione, è stato l'aver avuto «il coraggio di promuovere e difendere le proposte del Manifesto di Erice elaborato dalla comunità scientifica al fine di evitare lo scontro nucleare Usa-Urss che avrebbe cancellato tutti i centri propulsori di vita nel mondo». A.Cal.

7 - MOVIMENTO ARANCIONE - PER IL RILANCIO SIAMO A CAVALLI
Martedì 14 maggio, negli uffici romani del Parlamento europeo, si incontrano l'attore antimafia Giulio Cavalli, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l'europarlamentare, nonché presidente della Commissione speciale antimafia a Strasburgo, Sonia Alfano. L'obiettivo della riunione è ambizioso: rilanciare il movimento arancione arenatosi con Rivoluzione Civile. Quello, per intenderci, dei sindaci e degli amministratori locali di centrosinistra che De Magistris prefigurava nel 2012 ma poi sospeso durante l'esperienza al fianco di Ingroia.

Senza però i richiami alla classe operaia e ai precari che lo avevano caratterizzato all'inizio. Questa volta si schiaccia l'occhiolino anche agli imprenditori e alle partite Iva. Tre macro temi per il rilancio arancione: riforma elettorale e abrogazione del Porcellum, stop all'eurogermanismo, eliminazione dell'antiberlusconismo come obiettivo principale dell'azione politica. Il nuovo movimento punta entro metà giugno a disegnare la nuova rete dei coordinatori regionali e cittadini, presentandosi ufficialmente a Roma con un'assemblea fondativa. M. Br.

8 - ALEMANNO AL TAR - ELICOTTERO, QUANTO CI COSTI
P. Fa. - Alla ricerca della riconferma elettorale, Gianni Alemanno scivola sul suo cavallo
di battaglia. A fine 2011, nell'ambito del terzo "Patto per Roma sicura", la Polizia municipale indice un bando per monitorare la città in elicottero. Base d'asta: 3,8 milioni per 24 mesi. Ma il Comune preme per risparmiare, la gara viene revocata e dopo poco i vigili urbani si accordano con la Forestale: due milioni per avere a disposizione un Augusta A109N per 30 mesi.

«È un esempio di come si deve cooperare per il bene del territorio», gongola il sindaco. Peccato però che il Tar, accogliendo il ricorso dell'Associazione elicotteristica italiana, abbia ora stabilito che quella convenzione violasse la concorrenza. Motivo: il prezzo fissato (2.500 euro per ora di volo) non era «un parziale rimborso spese», ma è quello praticato comunemente dagli operatori e quindi serviva una gara pubblica. Una sentenza di condanna con tanto di figuraccia per il Campidoglio, che per dimostrare la convenienza dell'intesa ha sostenuto in giudizio che il costo medio è di 3.688 euro con un foglio dattiloscritto «privo di qualsiasi indicazione relativamente alla provenienza, alla sottoscrizione e alla data».

9 - ITALIA-LIBIA - FONDAMENTALISTA MADE IN ITALY

P. M. - C'è un misterioso intermediario che regge le fila dei rapporti tra la nascente Libia del post Gheddafi, pezzi dello Stato e dell'amministrazione siciliana. Da oltre due anni, sotto mentite spoglie, in costante collegamento tra Sicilia, Tripoli e uffici consolari, Ben Aje è il risolutore delle controversie più disparate, pronto a spendere la sua parola per piccoli conflitti locali di casa nostra, fra tutti la storica partita tra marineria siciliana e motovedette libiche, sempre pronte a sequestrare i nostri battelli.

Ben Aje agevola anche il percorso delle imprese made in Italy nella ricostruzione libica. Il suo vero nome è Abdelhakim Belhadji, leggenda vivente tra i combattenti del jihad globale. È il fondatore del gruppo islamico combattente libico. Ha combattuto in Afghanistan, dal 1988 al 1992 al fianco di Bin Laden, per poi girare il mondo in nome di Allah. Nel post Gheddafi, grazie ai legami con le forze armate del Qatar, fondamentali nell'insurrezione libica contro il rais, Belhadji è stato per qualche mese capo della milizia di Tripoli. Poi s'è lanciato in politica con il partito Al Watan. Per le intelligence occidentali oggi è uno dei personaggi centrali dell'insurrezione islamista che agita la Siria.

10 - ROMA - SCEMPIO NEL PARCO
A. P. Giulio Carlo Argan, sindaco di Roma dal 1976 al 1979, di fronte a certe cose perdeva le staffe: «Qui non si deve costruire nemmeno una gabbietta per canarini», disse vedendo il mostro di cemento che stava sorgendo nel parco Piccolomini a nord di Roma. Riuscì a bloccare tutto. Quell'area verde ha uno degli scorci paesaggistici più belli della capitale, con vista sul cupolone di San Pietro. Da allora la zona, proprietà della fondazione Piccolomini, è stata considerata intoccabile.

O quasi. Un paio d'anni fa, con il placet regionale, è partito un progetto per trasformare il parco, dichiarato di rilevante interesse pubblico, in mega campo da golf esclusivo, con ristorante annesso. I comitati locali hanno scritto direttamente a Nicola Zingaretti che questo mese dovrà nominare 3 dei 5 membri del Cda della fondazione. Chiedono di stoppare il progetto.

11 - STRAGE DI CAPACI - ANAS SENZA MEMORIA
P. M. - Non c'è più memoria del sacrificio di Antonio Montinaro e dei ragazzi della scorta di Giovanni Falcone, caduti con il magistrato nell'attentato mafioso del 23 maggio 1992. Il "giardino della memoria", in onore di quei poliziotti, si sarebbe dovuto realizzare in uno spazio sotto la stele che ricorda quella strage, lungo il ciglio dell'autostrada Palermo-Punta Raisi. Lì si sarebbe dovuta esporre la carcassa dell'auto, ridotta a un ammasso informe di lamiere contorte, fili elettrici e pneumatici, in cui viaggiavano i poliziotti della scorta "Quarto Savona quindici".

Per realizzare quel giardino erano stati stanziati oltre 200 mila euro dall'amministrazione siciliana a favore dell'Anas, incaricata di eseguire l'opera. Del progetto non c'è più traccia. Così, in occasione del 21mo anniversario della strage, la macchina dei ragazzi caduti a Capaci, donata dalla Polizia di Stato a Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Falcone, è stata portata via dalla Sicilia e, come in una processione laica per mantenere vivo il ricordo, sarà esposta a Verona, Modena e in altre città del nord Italia.

12 - TESTIMONI DI GIUSTIZIA - ROSA CON MOLTE SPINE
D.L. - Aveva ottenuto dallo Stato garanzie sul fatto che le sarebbe stata applicata la tutela, anche economica, prevista per i testimoni di giustizia, vale a dire coloro che testimoniano nei processi di mafia pur essendo estranei alle organizzazioni criminali. Invece da quest'anno il ministero dell'Interno le ha applicato la protezione riservata ai collaboratori di giustizia, i cosiddetti "pentiti".

Per questo Rosa Ferraro, uno dei testi chiave al processo "All Inside" contro il clan ‘ndranghetista dei Pesce di Rosarno, ha chiesto al Tar di annullare la delibera con cui il ministero ha modificato il suo status. Una decisione per lei inspiegabile dal momento che fin qui ha sempre testimoniato come esterna all'organizzazione. Senza contare che il programma di tutela per i collaboratori prevede un trattamento economico assai inferiore a quello riservato ai testimoni di giustizia.

Rosa Ferraro è cugina di Giuseppina Pesce, figlia di Salvatore, a sua volta collaboratrice di giustizia. Nel 2006 Rosa decide di raccontare ai magistrati tutto quello che sa sul clan. Da quel momento inizia un calvario di continue minacce di morte. Alcune intercettazioni telefoniche hanno rivelato che il 13 giugno 2006, appena otto giorni dopo l'inizio della sua "collaborazione", Salvatore Pesce e il figlio Francesco stabilirono che doveva essere uccisa simulando un incidente stradale.

13 - MAGISTRATI - LAUDATI NON AMA ROMA
D. L. - Nonostante l'iter del Csm per il suo trasferimento alla procura generale della Corte d'appello di Roma si sia già concluso la scorsa settimana, l'ex procuratore di Bari Antonio Laudati insiste: vuole essere assegnato alla Direzione nazionale antimafia. Per questo ha impugnato al Tar la delibera con cui Palazzo dei Marescialli, lo scorso 18 aprile, aveva stabilito che non era possibile aprire un concorso "virtuale" per la Dna, ritenendo fattibile quello per la procura generale della capitale.

A chiedere il trasferimento, per evitare che il Csm lo disponesse d'ufficio, era stato lo stesso Laudati, sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio della procura di Lecce per abuso d'ufficio e favoreggiamento di Silvio Berlusconi e dell'imprenditore barese Tarantini nell'inchiesta escort. L'ex procuratore di Bari aveva indicato tre possibili destinazioni: la Cassazione, la Dna e la procura generale di Roma.

La scorsa settimana il Csm ha disposto il trasferimento nella capitale, facendo venir meno il procedimento paradisciplinare per il trasferimento d'ufficio per incompatibilità. Evidentemente Laudati, che ha insistito molto per essere trasferito alla Dna, non deve essere rimasto soddisfatto della scelta. Da qui il ricorso.

 

 

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