Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
novoazovsk confine tra russia e ucraina i ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucraina
Lo scambio di accuse è feroce ed entrambi i contendenti stanno rafforzando il loro apparato militare, con l'Ucraina che ha ufficialmente messo in stato d' allerta le truppe al confine con la Crimea e sul fronte del Donbass dove da mesi è in vigore un fragile cessate il fuoco. Nato e capitali occidentali sono in allarme perché il conflitto potrebbe riesplodere.
E perché magari Vladimir Putin potrebbe approfittare del suo recente rafforzamento internazionale (ultimo episodio l'intesa con la Turchia) e del fatto che l' attenzione di tutti è puntata su altri scacchieri per regolare una volta per tutte i conti con Kiev. Questo, anzi, è il sospetto nutrito da molti, a cominciare dagli Stati Uniti che si trovano anche in una fase di quasi-transizione, in attesa delle elezioni presidenziali di novembre.
Tutto nasce da una serie di scontri armati che si sarebbero verificati tra il 6 e l' 8 agosto alla frontiera tra l' Ucraina e la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Mosca ha accusato Kiev di aver inviato dei sabotatori oltre confine. Questi si sarebbero scontrati prima con uomini dell' Fsb, i servizi segreti interni russi, che avrebbero lasciato sul campo un morto. Un' altra vittima russa, questa volta dell' esercito, ci sarebbe stata in un secondo scontro al quale avrebbe partecipato anche l' artiglieria ucraina.
BLINDATI RUSSI IN PIAZZA A SEBASTOPOLI CITTA DELLA CRIMEA IN UCRAINA
Kiev dice che sono tutte «fantasie». Alcune fonti affermano che anzi sarebbero stati i servizi segreti russi a orchestrare un finto attacco ucraino contro la frontiera e a scontrarsi con le loro stesse truppe di frontiera ignare del piano segreto. Insomma, una «provocazione» per giustificare poi una reazione ufficiale di Mosca.
Di certo sappiamo che Vladimir Putin ha reagito con grande veemenza, dicendo che Kiev ha messo in atto «azioni stupide e criminali» e che sta facendo «un gioco pericoloso». A questo punto il leader russo ritiene che un nuovo incontro dei mediatori internazionali con lui e con il presidente ucraino Poroshenko «non ha senso». Un vertice in quello che è stato definito il «Formato Normandia», con Russia, Ucraina, Francia e Germania era in programma a settembre, a margine del G20 in Cina.
IN CRIMEA PER PUTIN
La tregua faticosamente raggiunta nel conflitto che ha fatto quasi diecimila morti ha finora tenuto, anche se gli scontri e gli scambi di artiglieria sono stati numerosi.
Alcuni punti importanti dell' intesa non sono stati attuati: Kiev non ha mai approvato la legge che dovrebbe dare maggiore autonomia al Donbass, mentre i ribelli non hanno mai consentito all' esercito regolare di riprendere il controllo della frontiera con la Russia. Sembrava però che la situazione di semi-pace non dichiarata andasse bene a tutti.
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Adesso dovremo capire se effettivamente uno dei due Paesi abbia deciso di riprendere l' iniziativa per arrivare a una conclusione «definitiva» del conflitto. E il maggiore indiziato sembra essere la Russia.