Riceviamo e pubblichiamo:
INVECCHIAMENTO DI RENZI - CAPELLI NERI E POI GRIGI
Lettera 1
Caro Dago, allora forse questa è la volta buona e abbiamo qualche speranza. Il ducetto ha dichiarato ieri all'ANSA: « Se il Pd perde non farò nessun passo indietro». Visto che quando ha perso e se ne doveva andare non se n'è andato.
Cincinnato 1945
Lettera 2
Politici di ogni foggia e dimensione continuano a romperci la guallera con appelli e controappelli per non disertare le urne. Ma cosa votiamo a fare se non decidiamo un cazzo? Non scegliamo il prossimo governo né il presidente del Consiglio. Possiamo solo subire le decisioni di Mattarella e gli “orientamenti” dei mercati, “i moniti” di Bruxelles e il “realismo” di chi vuole le larghe intese a tutti i costi. E’ una democrazia preconfezionata. Tutto è già scritto. A prescindere dai cittadini.
roma neve
Conte Agenore
Lettera 3
Dagovski,
Perché Renzi “il giovane” si candida al Senato dove non votano gli under 25?
Aigor
Lettera 4
Caro Dago, d'ora in poi in caso di neve a Roma, opportuno prevedere l'obbligo di catene per il sindaco, così resta in città.
BarbaPeru
Lettera 5
stazione termini foto abbesieyes71
Grazie alla neve di Roma è ripartito Facebook. La Silicon Valley sta pensando di trasferire i server a Malagrotta.
Matteo d’Aloja
Lettera 6
Caro Dago, ho finalmente compreso perché Totò presentava come titolo di merito sovranazionale l'aver svolto il militare a Cuneo. A Cuneo, infatti, con tre volte la neve di Roma e temperature artiche, scuole e servizi pubblici hanno continuato a funzionare senza problemi, mentre il sindaco in sede ascoltava i cittadini, non i mariachis, coperto da un Borsalino, non da un sombrero.
Giancarlo Lehner
casapound
Lettera 7
Caro Dago, l'endorsement di CasaPound per la Lega di Salvini mi pere una polpetta avvelenata.
[Il Gatto Giacomino]
Lettera 8
Caro Dago, un clochard italiano 47enne è morto a Milano di freddo. Mentre gli spacciatori nigeriani vengono ospitati in hotel 4 stelle!
Jantra
Lettera 9
ilaria damico e gigi buffon alle mauritius 7
Caro Dago, e se dopo il tanto enfatizzato digiuno per lo jus soli da parte di Delrio, Ministro dei Trasporti, fossero i passeggeri a fare quello per lo jus treni? Antonio Pochesci
Lettera 10
Caro Dago. Buffon è come Berlusconi. Non te lo levi più di mezzo fino a novant'anni.
Cordialità.
Pelide Germa.
Lettera 11
Caro Dago, per Di Maio la bravura dei 5 Stelle starebbe nel presentare la lista dei ministri tre giorni prima degli altri. Poi però c'è la Raggi che da 20 mesi amministra Roma senza aver risolto alcun problema...
Antonello Risorta
Lettera 12
VIRGINIA RAGGI ALLA CONFERENZA SUL CLIMA IN MESSICO
Caro Dago, atterrereranno oggi a Fiumicino 114 profughi dall'Etiopia. L’accoglienza prevede l’intervento di parrocchie, famiglie e istituti religiosi e l’utilizzo di appartamenti privati, con il supporto di famiglie tutor italiane che si occuperanno di accompagnare il percorso di integrazione sociale e lavorativa di ognuno sul territorio garantendo servizi, corsi di lingua italiana, cure mediche adeguate. Per i pensionati italiani invece è prevista l'accoglienza tra i rifiuti dei mercati ortofrutticoli...
Mauro Soffianopulo
Lettera 13
Caro Dago, Renzi annuncia che anche in caso di sconfitta rimane dov'è. Insomma per lui posto fisso e art.18!
B.Tik
Lettera 14
Caro Dago, che chic! La Raggi era a Città del Messico per discutere dei futuri cambiamenti climatici. Molto prevvidente, ma non era meglio se restava a Roma per risolvere i già tanti problemi meteo attuali e reali?
EMMA BONINO PAOLO GENTILONI
Frankie Catrame
Lettera 15
Dago darling, meno male che la stragrande maggioranza dei nostri aspiranti onorevoli & ministri sguazza nell'ignoranza. Sennò moltissimi (se non tutti!) potrebbero seguire una delle istruzioni date dal cardinal Mazzarino ("migrante" umbro-siciliano diventato primo ministro di Francia!) al suo pupillo, l'adolescente Luigi XIV, futuro re Sole, cioé quella di promettere molto, ma mantenere poco.
Ci scommetto che molti di tali aspiranti, se mai hanno sentito parlare di Mazzarino, penseranno che detto cardinale sia stato solo un porporato intrigante che esercitava le sue "sacre" funzioni magari a Palermo o Catania. Come saranno sicuri (come il 95 per cento degli italiani d'oggi) che l'Eritrea fu conquistata da Mussolini, anche se questi non era ancora nato nel 1882. O che Mosca si trova in Siberia e il Caucaso fa parte dei Carpazi. Amen
emma bonino
Natalie Paav
Lettera 16
Caro Dago, "exploit della Bonino"; "Pd sotto il 20%" o, viceversa, “primo partito al senato”; "centrodestra che sfonda in Emilia": sono solo alcune delle voci messe in giro negli ultimi giorni da politici, giornalisti e blogger in base a dati noti soltanto a loro. E’ uno dei paradossi della norma che impedisce di pubblicare sondaggi nelle due settimane prima del voto (una proibizione che condividiamo, nel mondo, solo con il Mozambico): nata per proteggere i cittadini dalla perniciosa influenza dei sondaggi d’opinione - che, secondo chi l’ha varata, li potrebbero spingere, neanche fossero politici di professione, a salire sul carro del vincitore prima ancora che abbia vinto - lascia di fatto gli elettori in balia di boatos inverificabili, e quindi possibile oggetto di manipolazioni.
CARLO CALENDA EMMA BONINO
Ci ha messo del suo anche l'Autorità per le Comunicazioni: che, invece di occuparsi di cose serie, come i costi nascosti rifilati ai clienti dalle società telefoniche (vedi la recente i nchiesta di Altroconsumo) o gli sfondamenti del limite di affollamento pubblicitario da parte di certe tv, ha costretto al silenzio alcuni siti benemeriti, che, sotto la maschera delle corse clandestine o del conclave, permettevano, a chi proprio lo desiderava, di tenersi informato sulle ultime rilevazioni.
Ecco, non sarebbe male se il futuro governo, qualunque esso sia, facesse due piccoli provvedimenti a costo zero: rimuovesse un divieto, quello alla diffusione dei sondaggi elettorali, che tratta gli italiani come sudditi; e mettesse mano alle leggi istitutive delle varie autorità di settore, la cui efficienza ed efficacia è spesso inversamente proporzionale all'entità degli emolumenti percepiti dai suoi componenti e funzionari.
Federico Barbarossa
DALEMA RENZI
Lettera 17
Dago on ice, Renzi: "Se perdo non me ne vado". C'era qualcuno che ne dubitava? Il problema è che non se ne va proprio nessuno, se non per motivi di forza maggiore: D'Alema, Bersani, Fassino, Cofferati, Napolitano, Veltroni ma anche Casini, Prodi, De Mita, Mastella, Bossi, Berlusconi, molti son lì da trenta-quarant'anni. I "nuovi"? Dategli tempo... Gianluca
Lettera 18
Caro Dago,
luigi di maio sergio mattarella
in questo periodo, ogni volta che il presidente della repubblica fa un discorso inserisce sempre un’esortazione ai cittadini ad andare a votare alle prossime elezioni politiche.
Ma a che cosa serve andare a votare se poi i governi vengono nominati non sulla base dei voti raccolti dai vari partiti nelle elezioni ma sulla base della compravendita di parlamentari che passando da un partito ad un altro per esclusivo tornaconto personale e grazie al divieto di mandato imperativo previsto dall’art. 67 della Costituzione, determinano maggioranze parlamentari non espresse dagli elettori?
A cosa serve l’art. 1 della costituzione quando afferma che la sovranità appartiene al popolo se poi i governi, per effetto della compravendita di parlamentari, vengono fatti ignorando quelli che sono i risultati delle elezioni?
renzi mattarella
A mio avviso il presidente della repubblica dovrebbe impedire la formazione di governi che si reggono sul voto determinante di parlamentari eletti in partiti diversi da quelli che esprimono il governo. Gli strumenti per farlo ci sono. Basterebbe che Mattarella non affidasse l’incarico di formare il governo a chi si presenta con maggioranze scaturite da compravendite di parlamentari o minacciasse di sciogliere le camere, e se del caso le sciogliesse effettivamente, qualora un governa si reggesse su voti determinanti di parlamentari eletti nei partiti di opposizione.
Se Mattarella infatti in un discorso televisivo dicesse: “Cari Italiani, sciolgo le camere perché i cambiamenti di casacca hanno stravolto i risultati elettorali facendo venir meno il principio della sovranità popolare” chi potrebbe obbiettare alcunché? Se così facesse avrebbe fatto, a costo zero e con il plauso di tutti, la più grande moralizzazione e riforma della politica italiana.
Cordialità
Pietro Volpi
boschi renzi
Lettera 19
Caro Dago, ti ricordi delle promesse del rottamatore del pd? Matteo da Firenze aveva giurato, nelle sue primissime apparizioni a livello nazionale, che avrebbe rottamato la vecchia politica, partendo dal suo partito. Da quelle parole mai mantenute, come la maggior parte delle cose del segretario pd, son passati anni. Ebbene la notizia del giorno è che i rottamati o potenziali tali, stanno tornando alla carica.
Il partito democratico (almeno nella sigla), visto lo sfacelo delle politiche del partito al governo, e le figure barbine nelle competizioni elettorali ultime (stavo scrivendo di peggio, ma sono un vecchietto educato), ha pensato che per resuscitare il suo elettorato e ridargli vigore (!), come un Lazzaro qualsiasi, occorresse un rianimatore con comprovata esperienza. E quindi riecco in auge, Uolter Veltroni!
GENTILONI BOSCHI RENZI
Mi rendo conto che un affabulatore, un venditore di sogni e di aria fritta, fosse la carta vincente per recuperare alle armi il popolo vecchio del partito ex di sinistra. Veltroni lo troviamo ovunque in questo periodo. A Roma, Milano, in tv per radio. Una rincorsa per recuperare terreno e punti, nel mondo piddino, che Matteo da Firenze ha scientemente disperso. E la cosa sembra funzionare.
Un paravento istituzionale, che risponde al nome di Gentiloni, una cariatide immortale, Napolitano, e lui, Uolternostro, dietro a raccontare il fantastico mondo di una sinistra che non esiste, ma che piace tanto immaginarla. Ritrovare ideali sopiti e risvegliati da una “pillolina blu politica”, il cantastorie del nulla; ed il “popolo democratico” abbocca come salmoni lungo il torrente. In fondo, dopo le promesse di abbandonare l’Italia e recarsi a fare beneficenza in Africa (promessa mai mantenuta, vizio questo del pd ultime generazioni), il nostro si è dedicato ai libri ed ai film.
RENZI BOSCHI
Quindi ha creato le basi per i presupposti del rientro alla grande nella politica italiota; raccontatore di balle, con esperienza in campo cinematografico e narrativo. Dove lo trovi miglior candidato per un partito che una volta era sporco di sudore e sangue ed adesso invece si perde nel mondo delle parole in preda ad estasi e voglia di fuga?
Quindi sembrerebbe che il dopo elezioni, in casa pd, si presenterà alquanto movimentato e battagliero. Da una parte il nuovo, anzi, il presunto tale, che vorrà restare saldo alla poltrona conquistata (ieri Matteo da Firenze lo ha ribadito, che non si dimetterà nemmeno sotto tortura), e dall’altra i sepolcri imbiancati che cercheranno di risedersi sulle poltrone impolverate abbandonate anni addietro dopo sonanti e cocenti sconfitte, ricordiamolo.
RENZI E BOSCHI
Come vedi, a sinistra, nelle migliori delle ipotesi, il segretario sarà quello che ha portato il partito al macello; nelle peggiori, dei cadaveri ambulanti convinti di essere il futuro. In ogni caso, a beneficiarne sarà, alla fine, Silvio da Arcore. Trovare dei compagni di corsia geriatrica come avversari politici, sarà rassicurante per la sua vecchiaia e per il suo ego, di dimensioni ipertrofiche, come la prostata del resto.
Ne vedremo delle belle, in ogni caso. Incrociamo le dita.
Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti ed ex segretari che non se ne vogliono andare. Saluti
Pegaso Nero