DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Teodoro Chiarelli per "la Stampa"
«La scelta delle cessioni non può essere fatta solo sulla base della nazionalità». È un segnale chiaro e deciso quello che manda Alessandro Profumo sul dossier per la vendita della ex Oto Melara e della ex Wass, aziende del militare finite fuori dal perimetro delle attività strategiche di Leonardo, di cui è amministratore delegato. «Quando avremo tutte le opzioni sul tavolo faremo una scelta - insiste parlando a margine della presentazione del polo di competenza di Genova per la digitalizzazione - Ma non possiamo farla in modo aprioristico solo sulla base della nazionalità dell'offerente».
Ma come valuta l'interesse di Fincantieri e l'opportunità di fare scelte che garantiscano l'italianità delle attività da cedere? «Ogni scelta verrà fatta valutando la sostenibilità a lungo termine e la componente strategica dell'operazione - dice Profumo, che non cita mai esplicitamente Fincantieri - Valuteremo le opzioni sul tavolo e sceglieremo la migliore. E non sarà l'opzione A o l'opzione B solo per dove ha sede l'offerente A o dove ha sede l'offerente B».
E poco importa che altri Paesi, vedi la Francia, abbiano mostrato attenzione nel proteggere i propri asset da mire straniere. Profumo ribatte ricordando le mosse fatte da Leonardo in Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti e i progetti all'estero della stessa Fincantieri.
«Faccio una constatazione generale - insiste - Non si può far tutto nella vita, e nel nostro Paese la mancanza di scelte chiare in alcune aziende spesso ha generato problemi. Bisogna fare delle scelte». Per quanto riguarda Oto Melara e Wass, conclude Profumo, le scelte verranno fatte quando tutte le opzioni saranno sul tavolo. «Valuteremo la componente strategica. Per esempio il fatto che Oto Melara è molto grande nel terreste, questa componente va molto ben considerata. Valuteremo le opzioni sul tavolo e sceglieremo la migliore».
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