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    PROFUMO DI RECESSIONE – LA FRENATA DELL’INDUSTRIA TEDESCA A MARZO E IL CROLLO (-10,7%) DEGLI ORDINI MANIFATTURIERI RAFFORZANO I TIMORI DI UNA RECESSIONE IN ARRIVO – PER BERLINO SONO IN CALO SOPRATTUTTO GLI ORDINI DALL’ESTERO (-13,3%) RISPETTO A QUELLI DOMESTICI (-6,8%) – PER GLI ECONOMISTI, L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA TEDESCA STA SOFFRENDO SEMPRE DI PIÙ A CAUSA DEL RIALZO DEI TASSI SU SCALA GLOBALE…


     
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    Estratto dell’articolo di Isabella Bufacchi per il “Sole 24 Ore”

     

    INDUSTRIA MANIFATTURIERA INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    Il crollo dei nuovi ordini dell’industria manifatturiera in marzo, -10,7% rispetto a febbraio e largamente peggiore del -2,3% del consenso, è il più forte calo dall’estate 2020 in ondata pandemica e il terzo più grande dall’inizio di questa rilevazione. Il dato provvisorio pubblicato ieri dall’Ufficio federale di statistica Destatis rafforza la previsione di una recessione debole in Germania nella seconda metà dell’anno, ma l’incertezza resta. Il calo arriva dopo due mesi in positivo e le varie voci lasciano aperte ipotesi in miglioramento e in peggioramento.

     

    INDUSTRIA MANIFATTURIERA INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    «I dati sugli ordini di marzo sono chiaramente distorti dalla volatilità della spesa militare dovuta alla guerra in Ucraina e dai cambiamenti stagionali dopo il capodanno cinese. Nonostante il calo, gli ordini nel primo trimestre sono superiori dello 0,2% su base trimestrale rispetto al terzo trimestre 2022. Bisognerà attendere i prossimi mesi per vedere fino a che punto il calo di marzo è una correzione dopo gli ordini “troppo forti” di gennaio/febbraio e fino a che punto marzo è una bolla isolata», ha commentato Christian Schulz, capoeconomista per l’Europa di Citi interpellato dal Sole 24 Ore.

     

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    Secondo Schulz, l’indice Pmi debole e questo crollo degli ordini potrebbero portare molti a concludere che il settore manifatturiero tedesco è in crisi, ma altri indici come l’Ifo dipingono un quadro più ottimistico. «L’affievolirsi della crisi energetica, l’allentamento dei colli di bottiglia sugli approvvigionamenti, i grandi ordini arretrati e la riapertura della Cina miglioreranno le prospettive del settore manifatturiero durante l’anno. Inoltre la forte crescita salariale e un mercato del lavoro resiliente dovrebbero contribuire a innescare una ripresa significativa dei consumi privati quest’anno».

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    Secondo l’economista, è troppo presto per leggere negli ordini di marzo l’impatto della stretta di Bce e banche centrali globali. Altri economisti non sono di questo avviso. Christoph Swonke, economista di DZ Bank interpellato dal Sole 24 Ore, mette in risalto il calo degli ordini dall’estero (-13,3%) rispetto a quelli domestici (-6,8%), a conferma di una domanda estera estremamente indebolita. […] Decisamente pessimista l’economista Ralph Solveen di Commerzbank, secondo il quale il calo di marzo è «letteralmente un collasso» dopo due mesi di mera stabilizzazione […] Il tracollo degli ordini è visto piuttosto in linea con il trend in calo iniziato dalla primavera 2022.

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    «Certamente, l’industria manifatturiera tedesca sta soffrendo sempre di più a causa del rialzo dei tassi su scala globale, che frenano l’economia. I rischi di una recessione in Germania aumentano», ha pronosticato. Un sostegno esterno all’industria manifatturiera potrebbe arrivare dal governo. Il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck è tornato ieri a promettere sovvenzioni alle imprese per calmierare i prezzi dell’elettricità, tra i più alti in Europa, nella transizione verso le rinnovabili. […]

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