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PSICODRAMMA FERRARI! IL SARCASMO DI HAMILTON (“DEVO FAR PASSARE ANCHE SAINZ?”) E IL DISAGIO DI LECLERC METTONO SPALLE AL MURO IL CAPO DEL MURETTO DEL CAVALLINO VASSEUR CHE HA ESAURITO IL LIBRO DELLE SCUSE - IL "CORRIERE DELLO SPORT" SPIEGA CHE IL GP DI SPAGNA FISSATO AL PRIMO GIUGNO È LA DEADLINE OLTRE LA QUALE, QUALORA I PROBLEMI NON S’AVVIASSERO A SOLUZIONE, SI DOVREBBE RAGIONARE DI RISTRUTTURAZIONE DELLA CATENA DI COMANDO A COMINCIARE DALLA FIGURA DEL TEAM PRINCIPAL VASSEUR…
Fulvio Solms per il Corriere dello Sport - Estratti
lewis hamilton frederic vasseur charles leclerc
Il battibecco via radio tra le lamentele di Charles Leclerc e l’ironia caustica di Lewis Hamilton («Aspettate pure a scegliere, prendetevi una tazza di thé», «Devo far passare anche Sainz?», «Non stiamo facendo un lavoro di squadra») nel corso del GP di Miami non è il problema, per quanto grave, ma banalmente la vistosa conseguenza di ciò che nella Ferrari non sta funzionando.
Fred Vasseur, esaurito il libro delle scuse, è tornato indietro di qualche pagina per provare a riproporne qualcuna già letta. Mezzo secondo di ritardo si riduce sempre a «due-tre decimi», i quattro giri necessari al muretto per lo scambio delle posizioni sono «un giro e mezzo», la Ferrari quarta o quinta forza in lotta con le Williams è «sui ritmi di Mercedes e Red Bull» e dunque sostanzialmente seconda dietro l’incontenibile McLaren, mentre la mancanza di carico che rovina le gomme è derubricata a «potenziale da estrarre». Insomma ci sono i numeri della pista e quelli della Questura.
charles leclerc spinge in acqua frederic vasseur 8
Il lungo malinteso tra Hamilton e Charles Leclerc per provare ad avvicinare Antonelli, e sostanzialmente per stabilire la gerarchia in due posizioni di rincalzo, poi, ha dato la percezione di un team principal che non controlla più la squadra.
L’intervista di Leclerc nel dopo-gara è stata significativa, una ricerca delle parole imbastita tra alzate di sopracciglio per mascherare l’imbarazzo e lo sforzo immane di dire cose giuste, da uomo-squadra. «È stato difficile, frustrazione tantissima, io ero molto arrabbiato e ho cercato di aprire la radio il meno possibile... Sì, è stato difficile».
Alla domanda sul valore inespresso della macchina ha fatto roteare gli occhi: «Da quattro gare dico che stiamo estraendo il massimo del potenziale. Dobbiamo migliorare, ma per ora non ci siamo».
Credeva alle novità in arrivo, Charles. Vasseur meno, e l’evoluzione preparata per Imola viene ora definita «piccolo sviluppo», che a quanto pare sarà seguita da altre evoluzioni di dettaglio a Barcellona.
«L’obiettivo nelle prossime due gare sarà mettere insieme tutto e ottenere il meglio dalla vettura» è il messaggio di Vasseur, ma sono parole che non dicono. Spiega molto di più, invece, la drammatica foto che lo ritrae poco dopo la fine della gara e prima delle interviste nel locale a disposizione della squadra: il francese è affranto, gomiti appoggiati sul tavolo e faccia tra le mani. Vorrebbe essere altrove, ma qui si rende necessaria un’assunzione di responsabilità.
Hamilton, arrabbiato per la questione dello scambio di posizioni, a bocce ferme ha svelato un retroscena: «Vasseur è venuto nella mia stanza. Gli ho messo una mano sulla spalla e gli ho detto “Ehi, calmati, non essere così sensibile. Avrei potuto dire anche di peggio via radio”». Una scena inimmaginabile nei giorni del suo arrivo a Maranello, così come lo sono i frequenti rimbrotti via radio nei confronti del suo ingegnere di macchina Riccardo Adami, tecnico di prim’ordine e persona deliziosa. Inaccettabile che venga trattato così.
Vediamo comunque se ci sarà una svolta nei prossimi tre GP, riparliamone pure dopo ma se la Ferrari non dovesse riuscire a tirarsi fuori dalla fonda buca in cui è scivolata, non basterebbe più il trito rinvio all’anno successivo.
Tutti a corpo morto sul 2026? E su quale base l’organizzazione che non sta funzionando - eventualmente dopo Montmelò potremmo dire “non ha funzionato” - e le attuali figure apicali dovrebbero fare faville con la prossima macchina, peraltro tutta da inventare sulla base dei nuovi regolamenti?
Inoltre è lecito avere qualche dubbio sul lavoro presieduto da Loic Serra: già sulla sua posizione di direttore tecnico grava la mancanza di esperienza nel campo della progettazione; inoltre il francese è anche un grandissimo specialista di sviluppo delle vetture e di come far funzionare le gomme; eppure la SF-25 non solo non migliora, ma fa passi indietro proprio in quest’area.
Il GP di Spagna fissato al primo giugno è dunque oggi, ai nostri occhi, una deadline oltre la quale – qualora i problemi non s’avviassero a soluzione – si dovrebbe ragionare di ristrutturazione della catena di comando. A cominciare dalla figura del team principal.
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